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Alimentazione
Raffaella Gatta
pubblicato il 24-01-2024

Psoriasi: c'è un legame con il microbioma?



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Modificare la flora attraverso l'utilizzo di pre e probiotici potrebbe migliorare i sintomi della malattia. Sono ancora però molte le incognite

Psoriasi: c'è un legame con il microbioma?

Curare la psoriasi potrebbe essere anche una questione di microbioma intestinale. Uno studio pubblicato recentemente sulla rivista scientifica International Journal of Molecular Sciences ha indicato che l'assunzione di specifici integratori contenenti prebiotici e probiotici potrebbe portare a miglioramenti in alcuni parametri associati alla malattia. Sebbene siano necessarie ulteriori conferme ottenute su un campione di partecipanti più ampio, questo risultato suggerisce che il microbioma potrebbe essere un potenziale obiettivo terapeutico per affrontare la psoriasi.

PSORIASI: DI COSA SI TRATTA?

La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica della pelle che origina da un malfunzionamento del sistema immunitario. Le cause, ancora da chiarire nel dettaglio, sembrerebbero risiedere in una predisposizione genetica alla malattia e all'esposizione ad alcuni fattori ambientali. La pelle, a causa dell’infiammazione, va incontro ad arrossamento e desquamazione. Identificare i possibili meccanismi alla base della malattia è di fondamentale importanza per sviluppare nuove terapie.

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IL RUOLO DELL'INFIAMMAZIONE

Ci sono diverse caratteristiche associate alla psoriasi. La prima riguarda le citochine, molecole infiammatorie, prodotte dal sistema immunitario, che risultano più abbondanti nei pazienti con psoriasi. La seconda riguarda il microbiota intestinale, che in queste persone appare modificato. Partendo da queste due caratteristiche i ricercatori hanno voluto indagare la relazione tra alterazioni del microbiota e risposta immunitaria. In particolare, gli scienziati hanno cercato di capire se, agendo sui batteri intestinali attraverso la somministrazione di pre e probiotici, era possibile "spegnere" l'eccessiva infiammazione.

I RISULTATI

Dall'analisi dei risultati dello studio, durato 12 settimane e condotto su 63 pazienti affetti da psoriasi (42 nel gruppo di intervento e 21 nel gruppo di controllo) è emerso che la combinazione di probiotici (Bacillus indicus (HU36), Bacillus subtilis (HU58), Bacillus coagulans (SC208), Bacillus licheniformis (SL307) e Bacillus clausii (SC109)) e prebiotici (frutto-oligosaccaridi, xilo-oligosaccaridi e galatto-oligosaccaridi) ha aumentato la diversità del microbiota intestinale, soprattutto di specie batteriche considerate benefiche per l’uomo. Anche i livelli di acidi grassi a catena corta, ovvero metaboliti batterici con un ruolo cruciale nell’asse intestino-cervello, sono risultati maggiori mentre si è registrata una diminuzione nei livelli di citochine infiammatorie. I ricercatori hanno poi valutato la qualità di vita dei pazienti affetti da psoriasi e l’attività di malattia e, nel gruppo trattato, tali parametri sono risultati migliori.

I PUNTI DA CHIARIRE

Se l'integrazione con la miscela di prebiotici e probiotici abbia migliorato almeno in parte la salute generale dei pazienti affetti da psoriasi, lo abbiamo chiesto al dottor Giacomo Caldarola, dermatologo alla Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS di Roma. «Benché questo studio suggerisca un ruolo per pre e probiotici nella cura della psoriasi, ritengo che l'analisi andrebbe ripetuta su un campione di pazienti più ampio e che dovrebbe avvalersi di metodologie scientifiche di analisi più rigorose, come ad esempio uno studio in doppio cieco, cioè uno studio in cui sia i pazienti che gli sperimentatori non sono a conoscenza di quale trattamento viene somministrato al paziente». «Inoltre -aggiunge l'esperto- è fondamentale capire quanto il trattamento topico con cortisonici, a cui vengono sottoposti i partecipanti allo studio, abbia influito sul miglioramento del quadro clinico cutaneo. Allo stesso modo, occorre riconoscere che l'effetto della combinazione di prebiotici e probiotici sulla qualità di vita dei pazienti affetti da psoriasi è risultato limitato».

L'IMPORTANZA DELLA DIETA

Nell'attesa di evidenze più solide è utile comunque ricordare l'importanza dell'alimentazione nel paziente con psoriasi: «La dieta ha un ruolo molto importante nell’influenzare lo stato di infiammazione e, più in generale, lo stato di salute globale dell’individuo. È bene, dunque, monitorare il proprio peso, ridurre l’assunzione di carboidrati e di alimenti contenenti acidi grassi saturi (presenti in alimenti di origine animale), e favorire alimenti integrali e ricchi in acidi grassi insaturi (presenti ad esempio nel pesce). Quindi, seguire la dieta mediterranea, caratterizzata da una forte azione antinfiammatoria, aiuta a migliorare la sintomatologia della psoriasi e offre beneficio ai pazienti che ne sono affetti» conclude Caldarola.

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