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Fabio Di Todaro
pubblicato il 26-01-2015

Bisfenolo A, l’Efsa esclude rischi per la salute



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Ridotta la dose giornaliera tollerabile, quasi mai raggiunta però ai normali livelli di esposizione. Ancora dubbi sul potenziale effetto cancerogeno e sulle conseguenze dell’esposizione cutanea

Bisfenolo A, l’Efsa esclude rischi per la salute

«Non esiste alcun rischio per la salute dei consumatori correlato al bisfenolo A». Esordisce così il comunicato con cui l’Efsa, l’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare, sgombera il campo dai dubbi. Dopo aver aggiornato la propria posizione alla luce degli studi più recenti, riducendo di dieci volte la dose giornaliera tollerabile, l’ente di sede a Parma ha concluso che «le esposizioni attuali non comportano alcun rischio per l’uomo e risultano da 3 a 5 volte inferiori al limite, fissato a 4 microgrammi al giorno per chilogrammo di peso corporeo».


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BISFENOLO A: COSA SAPPIAMO

Dei possibili rischi correlati all’esposizione al bisfenolo A avevamo già parlato. Sulla sicurezza di questo composto - rintracciabile nelle stoviglie di plastica, in molti recipienti per alimenti e bevande, in contenitori per la cottura a microonde, negli utensili da cucina e anche in giocattoli e tettarelle - la comunità scientifica torna ciclicamente. Il bisfenolo A è impiegato nella produzione di oggetti di plastica e si trova nei contenitori e nelle stoviglie destinati agli alimenti, nei rivestimenti delle lattine e nella carta termica utilizzata per gli scontrini. Il bisfenolo A ha una bassa tossicità acuta, ma appartiene a un gruppo di sostanze che possono avere effetti simili agli ormoni, chiamate interferenti endocrini.


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GLI EFFETTI NOTI

Da tempo il bisfenolo A è nel mirino per i possibili effetti dannosi - documentati soprattutto attraverso studi condotti sugli animali - a carico di reni, fegato e seno, riscontrati al termine di studi con esposizioni a dosi superiori anche di cento volte rispetto a quella giornaliera tollerabile. Nessuna certezza è giunta circa un potenziale effetto cancerogeno, ma le prove a oggi disponibili non permettono di escludere l’eventualità. Una ricerca appena pubblicata su Plos Genetics, infine, ha evidenziato un calo della produzione di spermatozoi nei topi più esposti - dopo somministrazione orale - al bisfenolo A.


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IL DOSSIER

L’Efsa, nove anni dopo l’ultimo position statement sul bisfenolo A, ha rivalutato la situazione sulla base dei dati tratti dagli studi più recenti. È emerso che il composto «non rappresenta un rischio per la salute della popolazione di alcuna fascia di età - inclusi feti, neonati e adolescenti - ai livelli attuali di esposizione». Ciò perché «l’esposizione attraverso la dieta o l’insieme delle varie fonti - dieta, polvere, cosmetici e carta termica - è nettamente al di sotto del livello di sicurezza». La dose giornaliera tollerabile è stata calcolata tenendo in considerazione le incertezze scientifiche riguardanti i potenziali effetti del bisfenolo A a carico della ghiandola mammaria e dei sistemi riproduttivo, metabolico e immunitario. Si tratta comunque di un dato che potrebbe variare nei prossimi mesi, quando saranno noti i risultati di uno studio a lungo termine sui ratti in corso negli Stati Uniti. « Adesso mancano i dati sull’esposizione cutanea, motivo per cui c’è ancora incertezza sulle esposizioni attraverso la carta termica e i cosmetici», ha commentato il dossier Trine Husoy, membro del gruppo scientifico che si occupa dei materiali posti a contatto con gli alimenti.


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I DIVIETI IN EUROPA

La produzione e la commercializzazione di biberon di policarbonato è vietata in Europa dal 2011. Ma per tutti gli altri componenti, la legislazione è differente tra i vari Paesi del continente. In Austria è vietato usare il bisfenolo A nelle tettarelle e nei ciucci per bambini. In Belgio e Danimarca c’è il divieto in articoli e materiali a contatto con alimenti destinati a bambini sotto i tre anni di età, mentre in Francia la regola è estesa a tutti gli articoli e i materiali a contatto con alimenti (anche quelli destinati agli adulti). La Svezia ha deciso il divieto in vernici e rivestimenti per i contenitori di alimenti destinati a bambini con meno di tre anni. Ma di biberon contenenti bisfenolo A ce ne sarebbero ancora troppi in giro. Secondo uno studio pubblicato pochi mesi fa su Science of the Total Environment, molti di questi prodotti finiscono sul mercato africano, dove il problema non è conosciuto e non esistono limitazioni alle vendite.

 

Fabio Di Todaro
Fabio Di Todaro

Giornalista professionista, lavora come redattore per la Fondazione Umberto Veronesi dal 2013. Laureato all’Università Statale di Milano in scienze biologiche, con indirizzo biologia della nutrizione, è in possesso di un master in giornalismo a stampa, radiotelevisivo e multimediale (Università Cattolica). Messe alle spalle alcune esperienze radiotelevisive, attualmente collabora anche con diverse testate nazionali ed è membro dell'Unione Giornalisti Italiani Scientifici (Ugis).


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