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Daniele Banfi
pubblicato il 02-04-2014

Tutte le malattie debellate dai vaccini



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E’ una storia di successi: dal pioniere Jenner all’eradicazione di malattie come poliomielite, vaiolo e meningite. Così è cambiata la medicina

Tutte le malattie debellate dai vaccini

L’idea è semplice e allo stesso tempo geniale: insegnare al sistema immunitario a riconoscere il potenziale pericolo predisponendo le difese necessarie in caso di reale attacco.

E’ questo, in estrema sintesi, il significato della vaccinazione.

Il primo a mettere in pratica l’idea fu, nel lontano 1796, il medico inglese Edward Jenner.

Lo scienziato osservò che le mungitrici che contraevano il vaiolo bovino (una forma molto più lieve del vaiolo che colpisce l’uomo), e successivamente guarivano, non contraevano mai il vaiolo umano.

Egli provò quindi ad iniettare del materiale preso dalla pustola di vaiolo bovino in un ragazzo di 8 anni e la malattia non si sviluppò. Da quel momento inizia l’era dei vaccini, uno dei più potenti strumenti di prevenzione a disposizione della sanità pubblica. 

 

 

MENINGITE

A differenza di quanto si possa pensare, un altro caso di successo delle vaccinazioni riguarda la meningite.

Tecnicamente si tratta di una malattia del sistema nervoso centrale, generalmente di origine infettiva, caratterizzata dall'infiammazione delle membrane protettive che ricoprono l'encefalo e il midollo spinale.

A scatenare la meningite sono prevalentemente i microrganismi. Uno di essi è l'Haemophilus influenzae di tipo B. Dal 1980 molti paesi hanno incluso l'immunizzazione contro questo batterio nei loro schemi di vaccinazione infantile di routine.

Ciò ha praticamente eliminato in tali paesi questo patogeno come causa di meningite nei bambini.

Un altro in grado di causare la malattia è Neisseria meningitidis. Esistono 13 diversi siero-gruppi di meningococco, ma solo cinque causano meningite e altre malattie gravi: A, B, C, Y e W 135.

In Italia e in Europa, i siero-gruppi B e C sono i più frequenti. Nei paesi in cui è stato introdotto il vaccino contro il meningococco di gruppo C, i casi provocati da questo patogeno sono diminuiti considerevolmente.

Buone notizie giungono anche per il tipo B, il sierotipo ad oggi più pericoloso: è da poco entrato in commercio un vaccino i cui risultati sembrerebbero far ben sperare.

 

POLIOMIELITE

L'Organizzazione Mondiale della Sanita ha annunciato da qualche giorno il raggiungimento di un obiettivo storico: nell'80% del mondo la poliomielite è stata debellata ed in particolare nel sud-est asiatico. La poliomielite è una grave malattia infettiva a carico del sistema nervoso centrale che colpisce soprattutto i neuroni motori del midollo spinale.

Le gambe perdono tono muscolare. In casi di infezione estesa a tutti gli arti il malato può diventare tetraplegico.

Registrata per la prima volta in forma epidemica nell’Europa di inizio del XIX secolo e poco dopo negli Stati Uniti, la diffusione della malattia ha raggiunto un picco negli States nel 1952 con oltre 21mila casi registrati.

In Italia, nel 1958, furono notificati oltre 8mila casi. Ad oggi, grazie ai vaccini, la poliomielite è stata quasi eradicata completamente: a livello mondiale da circa 350 mila casi registrati nel 1988 a 1.652 casi del 2007, sino al minimo storico di 223 casi nel 2012.

L’ultimo caso americano risale al 1979, mentre nel nostro paese è stato notificato nel 1982.

 

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VAIOLO

Forse il caso di maggior successo delle campagne di vaccinazione. Una malattia, causata la virus Variola, che nel 30% dei casi risulta fatale. Il vaiolo oggi non esiste più nel mondo.

E’ scomparso definitivamente nel 1979, data nella quale è stata decretata la sua eradicazione. Eppure, sul finire degli anni ’60, il vaiolo era ancora endemico in 31 paesi del mondo causando la morte di quasi 2 milioni di persone all’anno.

 

 

PREVENZIONE DEI TUMORI

Ma i vaccini, oltre a proteggere dalle malattie infettive, stanno rivoluzionando anche il campo dell’oncologia: la scoperta del legame tra papilloma virus e cancro della cervice ha dato luogo allo sviluppo di un vaccino in grado di contrastare il tumore.

Il cancro della cervice è uno dei tumori più comuni nelle donne nei Paesi in via di sviluppo. Addirittura è più diffuso rispetto di quello al seno.

Il vaccino oggi disponibile può prevenire tra il 70% e l’80% dei carcinomi del collo dell’utero se somministrato prima dell’inizio dell'attività sessuale.

Ad oggi, in Italia, il vaccino è consigliato alle ragazze tra gli 11 e 12 anni.

Daniele Banfi
Daniele Banfi

Giornalista professionista è redattore del sito della Fondazione Umberto Veronesi dal 2011. Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia quale nuova modalità per la cura del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la nascita delle nuove terapie a lunga durata d’azione per HIV. Dal 2020 ha inoltre contribuito al racconto della pandemia Covid-19 approfondendo in particolare l'iter che ha portato allo sviluppo dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.


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