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Cardiologia

L'importanza di riconoscere precocemente i sintomi dell'infarto

Riconoscere precocemente i sintomi aumenta la sopravvivenza. Prima si interviene e maggiori sono le probabilità di successo. Lo studio presentato ad ESC

Le persone colpite da infarto che riconoscono immediatamente i sintomi hanno maggiori probabilità di sopravvivere all'evento. Il tempismo è tutto. E' questo, in estrema sintesi, il messaggio che emerge da uno studio presentato nelle scorse settimane al congresso dell'European Society of Cardiology (ESC).

CHE COS'È L'INFARTO?

L'infarto è una condizione in cui si verifica un ridotto o addirittura il mancato flusso di sangue verso una parte del muscolo cardiaco. Questo avviene solitamente a causa dell'occlusione di una delle coronarie, le arterie responsabili di fornire ossigeno e nutrienti al cuore. Quando ciò si verifica il muscolo cardiaco perde la sua capacità di contrazione e quindi il cuore non può più pompare efficacemente il sangue in tutto il corpo. Ecco perché intervenire il prima possibile ripristinando il flusso sanguigno è fondamentale per ridurre i danni e aumentare le probabilità di sopravvivenza. Il ripristino può avvenire secondo diverse modalità come la somministrazione di farmaci per sciogliere l'occlusione o l'utilizzo della chirurgia endovascolare tramite angioplastica e stent per riaprire l'arteria occlusa.

QUALI SONO I SINTOMI?

I sintomi di un infarto comprendono dolore toracico che si manifesta come sensazione di pesantezza persistente, dolore che si estende verso la spalla, il braccio e la schiena, dolore alla bocca dello stomaco, nausea, mancanza di respiro, sudorazione e sensazione di mancamento. Non tutte le persone channo gli stessi sintomi e l'intensità può variare da individuo ad individuo. Individuarli il prima possibile permette di mettere in moto la macchina dei soccorsi e aumentare così le probabilità di sopravvivenza.

PERCHÈ È IMPORTANTE RICONOSCERLI PRECOCEMENTE?

A dimostrarlo nuovamente dati alla mano è uno studio presentato ad ESC realizzato dai ricercatori sudcoreani del Gyeongsang National University Hospital. L'analisi è stata effettuata su quasi 12 mila persone con infarto. Dai dati è emerso che solo poco più della metà degli individui (52,3%) era riuscita a riconoscere i sintomi collegandoli chiaramente all'infarto e dunque alla necessità di rivolgersi a cure mediche immediate. A riconoscere meglio i sintomi -in modo particolare il dolore diffuso al petto- sono stati gli uomini. Ma il dato significativo riguarda la sopravvivenza: in chi era riuscito a riconoscere i sintomi la mortalità intra-ospedaliera è stata dell'1,5% contro il 6,7% di chi è arrivato in ospedale tardi a causa del mancato riconoscimento dei campanelli d'allarme. Un risultato importante che dimostra ancora una volta l'importanza nel saper interpretare i segnali del nostro corpo.

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