Farine con acido folico per prevenire i difetti del tubo neurale
L'acido folico previene la spina bifida e l'anencefalia, ma soltanto meno di una donna su tre integra la dieta in maniera corretta prima e durante la gravidanza. L'ipotesi di distribuire soltanto farine fortificate
C’è una fase della vita in cui la dieta non basta. È la gravidanza il periodo in cui ginecologi e pediatri consigliano di supplementare la normale alimentazione con acido folico (o vitamina B9), la cui sintesi endogena, compiuta dalla flora intestinale, è insufficiente a soddisfare il fabbisogno della futura mamma e del nascituro. In caso di gestazione programmata, gli specialisti sono ancora più drastici: prima di ricorrere agli integratori, è meglio prepararsi seguendo una dieta che garantisca un adeguato apporto della vitamina B9. Un consiglio che può essere seguito consumando anche alimenti fortificati con acido folico (biscotti, fette biscottate, cereali), che però in Italia non abbondano come dovrebbe. In questo modo, è la convinzione degli esperti, sette casi su dieci di difetti del tubo neurale potrebbero essere evitati.
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ACIDO FOLICO PER PREVENIRE I DIFETTI DEL TUBO NEURALE
Il dato emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Birth Defects Research e conferma il ruolo prioritario che l'acido folico ha nel corso della gravidanza. L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda l'assunzione quotidiana di 400 microgrammi di acido folico: a partire dal mese precedente l’inizio della gravidanza e fino ai tre successivi, per ridurre il rischio di malformazioni neonatali. Consolidate evidenze scientifiche dimostrano come la sua carenza rappresenti uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo di alcune malformazioni congenite. «In queste situazioni possono aumentare i casi di spina bifida (incompleta chiusura di una o più vertebre risultante in una malformazione del midollo spinale, ndr) e anencefalia - spiega Gian Vincenzo Zuccotti, direttore del dipartimento di Pediatria all'ospedale dei Bambini Buzzi di Milano -. L’acido folico è essenziale per le cellule cutanee e del midollo osseo ed è fondamentale per lo sviluppo dell’embrione».
Il comportamento a tavola di un genitore, dunque, condiziona in maniera importante lo sviluppo del futuro neonato. Tuttavia spesso la donna, nel primo mese di gestazione, non sa di essere incinta e quando lo scopre molte strutture embrionali risultano già formate. Da qui il ruolo crescente riconosciuto alla fortificazione degli alimenti, che negli Stati Uniti, dov'è imposta per legge alle industrie alimentari dal 1998, ha determinato una riduzione del 35 per cento dei casi di spina bifida e anencefalia. Un dato che spinge Mauro Stronati, direttore della struttura di neonatologia e patologia neonatale del policlinico San Matteo di Pavia e presidente della Società Italiana di Neonatologia, ad affermare che «oggi la prevenzione migliore e più efficace della spina bifida e degli altri gravi difetti del tubo neurale risulta essere la fortificazione con acido folico di alcuni alimenti di largo consumo, come le farine o alcuni prodotti da forno». Un passaggio considerato improcrastinabile, poiché «soltanto il trenta per cento delle donne attua la profilassi volontaria con acido folico, che non si è comunque dimostrata sufficiente a ridurre l’incidenza di queste patologie.
UNA DIETA RICCA DI ACIDO FOLICO
Come si può seguire una dieta naturalmente ricca di acido folico? Questa vitamina, pur trovandosi in abbondanza nelle verdure a foglia verde (carciofi, broccoli, asparagi, spinaci, lattuga), nei legumi (fagioli, ceci), nelle frattaglie (rene, fegato) e in alcuni frutti (arance, fragole e frutta secca), ha una ridotta biodisponibilità: rispetto alla quantità di un nutriente assimilato, la percentuale che viene effettivamente assorbita dall’organismo è decisamente inferiore. Le verdure fresche, conservate a temperatura ambiente, possono infatti perdere fino al settanta per cento del loro contenuto in folati in tre giorni. Inoltre la vitamina B9 è idrosolubile: perdite considerevoli, pertanto, si registrano anche nei processi di cottura. Per questo motivo l’integrazione della dieta, in questo caso, è spesso indispensabile. Quando a tavola non si riesce ad assumere la giusta dose di acido folico, è possibile dover ricorrere ai farmaci - gratuiti - di fascia A. Il parere del medico è fondamentale. Alcune donne a rischio - già con esperienze di aborto, in terapia con farmaci antiepilettici, celiache, diabetiche o affette da altre malattie da malassorbimento - devono infatti aumentare l’assunzione di acido folico: anche fino a cinque milligrammi al giorno.
Tutti i danni del fumo per la gravidanza e la salute riproduttiva delle donne
Uno svantaggio per l'allattamento Ci sono dati secondo cui l'allattamento al seno è meno frequente e di più breve durata fra le donne che fumano rispetto alle non fumatrici; la produzione di latte è inferiore (WHO, Gender, women and the tobacco epidemic)
Fumo passivo e bambini piccoli L'esposizione al fumo passivo, o di seconda mano, ha diversi effetti negativi sulla salute dei bambini, in particolare sulle malattie respiratorie, la funzioen polmonare e l'asma (WHO, Gender, women and the tobacco epidemic)
Il peso dei nascituri I bambini nati da madri che fumavano durante la gravidanza hanno un peso alla nascita più basso di 200-250 grammi in media rispetto ai figli di madri non fumatrici; inoltre è più probabile che siano di basso peso per l'età gestazionale (WHO, Gender, women and the tobacco epidemic)
Più rischi per il neonato I rischi di bambino nato morto, morte neonatale e delle cosiddette "morti in culla" (sudden infant death syndrome - SIDS) sono maggiori fra i figli di madri che fumano (WHO, Gender, women and the tobacco epidemic)
Rischi per la gravidanza Le fumatrici che intraprendono una gravidanza sono a rischio aumentato di rottura prematura delle membrane, distacco della placenta, placenta previa e parto prematuro (WHO, Gender, women and the tobacco epidemic)
Fertilità Le donne che fumano hanno maggiori probabilità di sperimentare infertilità primaria e secondaria e ritardi nel concepimento (WHO, Gender, women and the tobacco epidemic)
Le otiti Il fumo di seconda mano espone i bambini a un rischio aumentato di infezioni dell'orecchio
Aiutare le future mamme a smettere dovrebbe essere una priorità La proporzione di donne in gravidanza che fumano in certi gruppi di persone supera il 30%, soprattutto fra le persone più povere e meno istruite. Data la gravità delle conseguenze e data la forte motivazione delle future madri a assicurare la salute dei loro bambini, gli sforzi per aiutare le donne incinte a smettere di fumare (e prevenire le ricadute post-partum) dovrebbero essere una priorità nei programmi di salute pubblica in ambito materno-infantile (WHO, Gender, women and the tobacco epidemic)