Il vaccino durante la gravidanza non è associato ad un aumentato rischio di parto pretermine e morte neonatale. Al contrario, la vaccinazione protegge anche il piccolo dalle complicanze di Covid-19
Il vaccino contro Covid-19 effettuato in gravidanza non aumenta il rischio di parto pretermine o morte alla nascita. E' questo il messaggio che emerge da uno studio da poco pubblicato sulle pagine della rivista British Medical Journal. Un risultato che indica ancora una volta l'estrema sicurezza della vaccinazione anche in un periodo delicato come quello della gravidanza.
L'UTILITÀ DELLA VACCINAZIONE
La vaccinazione contro Covid-19 è da tempo fortemente consigliata in gravidanza per il suo duplice ruolo protettivo. Oltre a proteggere la madre infatti il vaccino è utile anche per mettere al sicuro il piccolo. Un recente studio pubblicato dal New England Journal of Medicine ha dimostrato che la vaccinazione nella madre è utile nel ridurre le probabilità di ricovero per Covid-19 nel neonato.
NESSUN EFFETTO NEGATIVO SUL NEONATO
Assodata l'utilità -per mamma e bambino-, una delle principali ragioni della diffidenza verso la vaccinazione durante il periodo della gravidanza è rappresentato dai possibili effetti dannosi del vaccino sul bambino e, più in generale, sul buon proseguimento della gravidanza. Lo studio da poco pubblicato sulle pagine del British Medical Journal, l'ultimo di una lunga serie, afferma l'esatto contrario: la vaccinazione in gravidanza è estremamente sicura per il bambino. Nell'analisi, effettuata comparando i dati su oltre 85 mila parti tra donne vaccinate e non, è emerso che il rischio di parto pretermine, basso peso e morte alla nascita è comparabile tra i due gruppi. Il vaccino dunque non è affatto responsabile di questi eventi poiché si verificano in proporzioni simili tra donne vaccinate e non vaccinate. Risultati ottenuti indipendentemente dal trimestre in cui è stata effettuata la vaccinazione.
VACCINARSI IN GRAVIDANZA
Quanto ottenuto non deve farci dimenticare però l'utilità della vaccinazione, in primis nella donna in gravidanza. Nelle donne incinta i rischi di complicanze e decesso causa infezione da Sars-Cov-2 sono estremamente più elevati (circa 20 volte maggiore) rispetto alle donne non in gravidanza. Ecco perché vaccinarsi in questo quando si è in attesa è estremamente importante. Trattandosi di un vaccino che contiene mRNA e non il virus, non vi sono motivi biologici che controindicano il suo utilizzo in qualunque fase della gravidanza.
Sostieni la ricerca scientifica d'eccellenza e il progresso delle scienze. Dona ora.
Daniele Banfi
Giornalista professionista è redattore del sito della Fondazione Umberto Veronesi dal 2011. Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia quale nuova modalità per la cura del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la nascita delle nuove terapie a lunga durata d’azione per HIV. Dal 2020 ha inoltre contribuito al racconto della pandemia Covid-19 approfondendo in particolare l'iter che ha portato allo sviluppo dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.