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Redazione
pubblicato il 23-02-2024

Gli antidepressivi possono fare ingrassare?



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Alcune molecole possono portare ad accumulare chili in più che si possono facilmente perdere. Nel caso degli psicofarmaci contro le psicosi la situazione si complica

Gli antidepressivi possono fare ingrassare?

Mia figlia che ha 35 anni soffre palesemente di depressione ma si ostina a non volere andare da uno psichiatra perché dice che le medicine la farebbero ingrassare. Io le dico che non con tutte, che se stesse bene potrebbe anche fare una dieta, ma lei obietta che contro quei farmaci non ci sarebbe niente da fare. E’ così? Dentro di me ho il dubbio che abbia ragione, ma non glielo dico. Perché anni fa andai a trovare un amico ricoverato in psichiatria in ospedale e in effetti in quel reparto c’erano diversi obesi, più che negli altri. Vorrei fosse solo una coincidenza, ma...

Francesca M.



Risponde il professor Andrea Fagiolini, ordinario di Psichiatria all’Università di Siena

Uno degli effetti collaterali più comuni associati all'uso di psicofarmaci è l’aumento di peso. I meccanismi che possono influenzare il peso corporeo includono l’aumento dell'appetito, la tendenza ad aumentare l'accumulo di grasso corporeo, la riduzione del metabolismo o del consumo di energia, la variazione dei livelli di insulina, la variazione della composizione del microbio, ovvero dei batteri che sono nell’intestino. Esistono però delle differenze da farmaco a farmaco e strategie che possono limitare il rischio. Ad esempio, è fondamentale monitorare regolarmente il peso corporeo e adottare una dieta sana ed equilibrata, con riduzione dell'assunzione di alcolici e cibi ad alto contenuto calorico e ricchi di grassi, più il contestuale aumento dell’assunzione di grandi quantità di verdure cotte.

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Un’attività fisica regolare è essenziale per mantenere un peso corporeo sano. Anche una breve camminata quotidiana può fare la differenza nel controllo del peso e migliorare il benessere generale. Quando, comunque, si verifica un aumento di kg significativo, è importante discuterne con il medico curante, che può valutare l'opportunità di modificare il medicinale, aiutare nello sviluppo di strategie comportamentali per ridurre i rischi o aggiungere un farmaco coadiuvante per il controllo del peso.

L'ingrassamento associato all’assunzione di psicofarmaci è un problema comune che può influenzare la salute fisica e mentale dei pazienti. È dunque importante riconoscere e dare adeguata considerazione a questo effetto collaterale, adottando misure preventive e di gestione per mantenersi in forma. Il rischio di aumento di peso è diverso a seconda del farmaco.

Ad esempio, gli antipsicotici di seconda generazione, quelli associati a un maggiore rischio di aumento di peso includono olanzapina, clozapina e quetiapina. Sebbene l’aumento di peso possa essere influenzato da molti fattori, compresi la predisposizione genetica, lo stile di vita, la dieta e l'attività fisica, antipsicotici come quelli sopra nominati possono rendere particolarmente difficile, se non impossibile, evitare l'accumulo di chili. In questi casi, è indispensabile valutare bene il rapporto tra rischi e benefici.

Molte volte (nel caso di clozapina sono la maggior parte dei casi) i vantaggi dei farmaci (controllo di sintomi psicotici che non rispondono ad altre sostanze, diminuzione del rischio di suicidio, etc) sono superiori rispetto ai seppur gravi danni dell’aumento di peso. In alcune situazioni, tuttavia, è possibile pensare a un cambio di terapia, passando a un farmaco che abbia un rischio metabolico più basso. Naturalmente, prima di sospendere un a cura o decidere sulla sua prosecuzione, è necessario confrontarsi con il medico che l’ha prescritta per valutare i vantaggi e bilanciarli con i suoi effetti collaterali, esaminando le eventuali opzioni di trattamento alternative.

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