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Redazione
pubblicato il 12-02-2016

Quale chemioterapia si usa contro il tumore al seno?



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La chemioterapia per il trattamento del tumore al seno, viene articolata in cicli che prevedono la somministrazione dei farmaci da somministrare da soli o in combinazione

Quale chemioterapia si usa contro il tumore al seno?

Per il trattamento dei tumori della mammella sono disponibili molti farmaci chemioterapici da somministrare da soli o in combinazione. La maggior parte di essi è somministrata per via endovenosa, ma in alcuni casi sono disponibili anche in compresse.

La chemioterapia viene articolata in cicli di trattamento che prevedono la somministrazione dei farmaci  a cui poi far seguire qualche settimana di interruzione.

Ciò garantisce una sua maggiore efficacia, dal momento che non tutte le cellule sono contemporaneamente in fase di replicazione e quindi sensibili ai farmaci chemioterapici. Inoltre, consente al corpo un migliore recupero dagli effetti collaterali.

La durata di ciascun ciclo e il numero di cicli vengono scelti sulla base delle caratteristiche del tumore e del suo stadio, dai chemioterapici impiegati, dalla risposta del tumore al trattamento. I farmaci maggiormente impiegati sono le antracicline (per esempio epirubicina e doxorubicina o adriamicina), i taxani (docetaxel e paclitaxel), i derivati del fluoro (5-fluorouracile e capecitabina), il metotrexate, la vinorelbina, la gemcitabina, i derivati del platino (per esempio, cisplatino e carboplatino).

Dal momento che l’associazione di sostanze diverse consente di aggredire le cellule tumorali colpendo contemporaneamente diversi meccanismi essenziali per la loro replicazione, questi farmaci vengono spesso usati insieme in quelli che vengono definiti schemi terapeutici.

Ne esistono diversi, in genere identificati dalle iniziali dei farmaci che li compongono.

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Tumore al Seno: domande e risposte dalla diagnosi al dopo cura

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I più comuni sono:

  • AC (doxorubicina/adriamicina e ciclofosfamide)
  • CMF (ciclofosfamide, metotrexate e 5-fluorouracile)
  • CAF (ciclofosfamide, doxorubicina/adriamicina e 5-fluorouracile)
  • FAC/FEC (5-fluorouracile, doxorubicina/adriamicina o epirubicina e ciclofosfamide). 

Questi schemi possono essere a loro volta composti ulteriormente (per esempio, lo schema CMF può essere preceduto dalla somministrazione di adriamicina) o combinati con altri farmaci come i taxani o i derivati del platino o ancora con farmaci biologici come il trastuzumab.

Una particolare modalità di somministrazione della chemioterapia è quella definita dose-densa che consiste nella riduzione del tempo che intercorre tra due successivi cicli di trattamento.

Questa modalità richiede l’assunzione di farmaci (fattori di crescita) che consentano una ripresa tempestiva del sistema immunitario prima dell’inizio del successivo trattamento.

 

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