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Redazione
pubblicato il 19-08-2020

Sovrappeso e malnutrizione: problemi frequenti nella terza età



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Rischi diversi per gli anziani che mangiano poco e per coloro che convivono con i chili di troppo. Trovare il giusto equilibrio con la tavola però si può: ecco come

Sovrappeso e malnutrizione: problemi frequenti nella terza età

Nelle persone anziane, soprattutto se fragili e istituzionalizzate, è frequente la malnutrizione per difetto, ossia una condizione caratterizzata da riduzione progressiva di peso corporeo, di massa muscolare e massa grassa: questa condizione determina un aumento del rischio di ammalarsi. Le cause sono moltissime, fra cui la perdita di interesse per il cibosolitudine, povertà, disagio sociale, aggravate dal sovrapporsi di eventuali malattie acute e croniche.


Una discreta percentuale della popolazione anziana nei Paesi occidentali presenta invece la condizione opposta, ossia la malnutrizione per eccesso (sovrappeso e obesità), che pure espone il soggetto a maggiori rischi per la salute tra cui il diabetemalattie cardiocircolatorie, osteoartrosi, disabilità fisica


Cosa fare, quindi? Informare e responsabilizzare gli anziani, ma anche i familiari e gli accompagnatori, sul fatto che gli squilibri alimentari possono avere conseguenze molto serie e compromettere la salute della persona. 

 

OBESITA' E INVECCHIAMENTO

L’epidemia di obesità tipica dei Paesi industrializzati (ma non solo) rappresenta oggi un serio problema di salute pubblica. Negli Stati Uniti circa il 66.3 per cento degli adulti e il 17.1 per cento dei bambini è affetto da sovrappeso o obesità di tipo 1. Anche in Italia la situazione sta diventando allarmante, a tutte le età. Secondo i dati degli studi di sorveglianza della popolazione italiana chiamati «Passi» (per la terza età «Passi d'Argento»), tra la popolazione con età maggiore di 65 anni, le persone in sovrappeso sono il 43.5 per cento e quelle obese il 14 per cento (dati del 2016-2018). L’eccesso ponderale è più frequente negli uomini e cresce all’aumentare dell’età, raggiungendo il valore massimo nella fascia di età 65-74 anni (60.9 per cento) per poi diminuire fino a raggiungere il valore più basso negli ultra 85enni (49.4 per cento).

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COME INCIDONO SOVRAPPESO E OBESITA' SULLA SALUTE DEGLI ANZIANI?

L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che ogni anno a livello mondiale circa 3.4 milioni di adulti muoiano per cause correlate all’eccesso di peso (sovrappeso e obesità) e che il 44 per cento dei casi di diabete, il 23 per cento delle malattie ischemiche del cuore e tra il 7 e il 41 per cento di alcune forme di tumore siano attribuibili all'eccesso di peso. Anche tra gli anziani, le persone in sovrappeso o obese si ammalano più facilmente di ipertensione e di diabete rispetto alla popolazione generale.

 

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INAPPETENZA E ANORESSIA NELL'INVECCHIAMENTO

Secondo le ultime stime della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria, nel nostro Paese sono circa un milione gli anziani a rischio di malnutrizione per colpa di un’alimentazione insufficiente o inadeguata. L’inappetenza e l’anoressia sono diversi gradi di un disturbo dell’alimentazione che si manifesta con una drastica diminuzione dell’appetito, accompagnata spesso da un senso di repulsione nei confronti del cibo. Può essere improvvisa, legata a fattori patologici o emotivi. A volte queste manifestazioni possono essere la spia di una malattia grave. E se croniche, possono condurre a gravi conseguenze e persino al decesso del malato.


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LE CONSEGUENZE DELL'INAPPETENZA (FINO ALL'ANORESSIA) 

Inappetenza e anoressia colpiscono tutte le categorie di persone: giovani, bambini, adulti, anziani. Soprattutto per cause fisiologiche come la riduzione della vista, dell’udito, la ridotta produzione e viscosità della saliva, la diminuzione del senso dell’olfatto e del gusto, che portano a una modificazione della percezione sensoriale che incide, quindi, sul desiderio stesso di cibo. In un certo senso è come se agli anziani passasse la voglia di mangiare. A questo aspetto, si sommano fattori psicologici (come la solitudine e la depressione) oppure patologici (come l’insorgenza di alcune malattie o la degenza prolungata in strutture di cura). 


Inappetenza e anoressia portano a carenze nutrizionali più o meno gravi.
Mangiare poco o addirittura niente per un periodo prolungato espone la persona a carenze di micronutrienti (come vitamine e minerali) e di macronutrienti (come le proteine). Questo porta a uno stato di malessere, stanchezza generale e calo di peso. Oltre alle carenze nutrizionali compare la disidratazione, perché spesso non mangiare significa anche non bere o bere molto poco.

 

 

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