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Neuroscienze
Serena Zoli
pubblicato il 03-05-2021

Da Internet un grande aiuto per gli anziani durante il lockdown



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Uno studio inglese mostra che le persone (55-75 anni) che hanno usato spesso la rete per comunicare con parenti e amici hanno preservato la loro salute mentale

Da Internet un grande aiuto per gli anziani durante il lockdown

Fin da subito, gli anziani sono parsi come i soggetti più a rischio, durante la pandemia. Da qui l'indicazione - con il massimo rigore, nel loro caso - a stare in casa il più possibile per evitare il contagio da Sars-CoV-2. Uno scenario per molti atipico, che li ha protetti da Covid-19. Ma spesso anche isolati dagli affetti più cari. Chi ha fatto fronte a questa necessità ricorrendo alla rete, però, ha sofferto di meno. Al di là dell'esperienza che ognuno può aver vissuto all'interno della propria cerchia famigliare, l'aspetto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Healthcare. Comunicare con i parenti e con gli amici, almeno una volta al giorno (o più) ha allontanato il rischio depressione e aumentato la qualità della vita.

LA SOLITUDINE È NEMICA
DELLA LONGEVITÀ? 

LO SCAMBIO HA RAVVIVATO LA GIORNATA

Uno studio è stato condotto dall’Università del Surrey (Inghilterra) tra persone (quasi 3.500) di età compresa tra 55 e 75 anni. Queste persone sono state interrogate di frequente sul loro ricorso a internet e al motivo di questo uso: informazioni o comunicazioni? Dati oppure conversazioni, chiacchiere, scambi affettuosi o ironici? E, quante volte, figlioli? Quelli che hanno risposto «più di una volta al giorno» e che hanno spiegato di ricorrere al web per «tenersi in contatto con il resto della famiglia» e per «tener vivo il legame col gruppo degli amici» sono risultati a minor rischio di depressione degli altri, meno esposti al senso di isolamento e, complessivamente, hanno mostrato di condurre una migliore qualità della vita. Sull’altro lato, alla stessa età, c’è chi ha usato internet, anche tutti i giorni, ma per cercare (a volte compulsivamente) notizie sull’andamento di Covid-19, sulle precauzioni da prendere, su che cosa temere di più. In queste persone l'effetto è stato opposto: aumentando le fosche previsioni, dando corpo alle paure e tagliando le ali alla speranza. E la depressione ha avuto campo libero per espandersi e peggiorare le condizioni dell’isolamento.

INTERNET A DUE FACCE

Le due facce di internet in questa ricerca sono ben evidenziate. Non è la rete - il mezzo - buono o cattivo. Bensì, l’uso che se ne fa. Afferma uno dei ricercatori, il neuroscienziato Simon Evans: «Mentre le restrizioni sociali continuano, la gente più anziana è a maggior rischio di danni alla salute mentale e di sentimenti di solitudine. Abbiamo trovato che gli adulti più anziani che hanno usato più frequentemente internet durante il lockdown, specie per comunicare con altri, hanno avuti i punteggi più bassi di depressione e una qualità di vita migliore. Se ulteriori lockdown ci saranno in futuro, si saprà che l'uso più frequente di Internet potrebbe migliorare la salute mentale della gente in età». E anche più giovane, si suppone.

 

Serena Zoli
Serena Zoli

Giornalista professionista, per 30 anni al Corriere della Sera, autrice del libro “E liberaci dal male oscuro - Che cos’è la depressione e come se ne esce”.


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