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Neuroscienze
Serena Zoli
pubblicato il 10-07-2023

L’obesità e quel rischio in più di disturbi psichiatrici



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Non si può certo parlare di causa-effetto, ma a volte l’obesità si associa a disordini mentali. Ecco le connessioni fra peso e salute mentale

L’obesità e quel rischio in più di disturbi psichiatrici

Che l’obesità possa essere causa di malattie metaboliche come diabete e alti livelli di colesterolo è noto. Un po’ meno risaputo che possa essere correlata ad un aumentato rischio di patologie psichiatriche come depressione maggiore, disturbo bipolare, ansia, psicosi, disordini alimentari e della personalità, dipendenza dalla nicotina. Ora secondo una recente ricerca condotta in Europa risulta che 2 persone su 5 in sovrappeso oppure obese ricevono una diagnosi di questo tipo, e il fenomeno presenta differenze di sesso e anche di posizione geografica. Per quest’ultima notazione, i dati mostrano che in Europa obesità e depressione appaiono associate in una percentuale più bassa di casi che negli Stati Uniti. Quanto al genere, le donne vengono più spesso diagnosticate per un disturbo dell’umore rispetto agli uomini, probabilmente per motivi biologici e culturali.

 

INDAGINE SU 161.000 PAZIENTI 

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Translational Psychiatry e condotto in Austria sul registro nazionale dei pazienti ricoverati in ospedale tra 1997 e 2014. Le persone con obesità esaminate sono state 161.185, metà di sesso femminile, età media 53 anni. «Da un punto di vista clinico, questi risultati sottolineano la necessità di diffondere la consapevolezza sulla possibilità di disturbi psichiatrici nei pazienti con obesità e, se necessario, di consultare degli specialisti nella prima fase delle diagnosi», dichiara Michael Leutner dell’Università di Medicina di Vienna. In caso di doppia diagnosi, tranne che per lo spettro della psicosi, la diagnosi di obesità precede quella psichiatrica.

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ERANO SOTTO ACCUSA GLI PSICOFARMACI

«Finora – spiega Alexander Kautzky, del Dipartimento di Psichiatria e Psicoterapia dell’Università di Medicina di Vienna – i medici spesso consideravano le cure psicofarmacologiche la causa dell’associazione tra disturbi mentali e obesità. Questo può essere vero per la schizofrenia, dove compare un ordine di tempo opposto, ma i nostri dati non sostengono questa ipotesi per la depressione o altre diagnosi psichiatriche». Tuttavia, se sia l’obesità a influenzare la salute mentale o se siano i primi stadi di disturbi psichiatrici a non essere adeguatamente riconosciuti non è ancora chiaro.

 

PER LE DONNE UN RISCHIO DI DEPRESSIONE

Con loro sorpresa, i ricercatori hanno trovato significative differenze di genere per la gran parte dei disturbi, con le donne che apparivano con un maggiore rischio per tutte le patologie eccetto schizofrenia e dipendenza dalla nicotina. Per quest’ultimo problema a soffrirne sono il 16,66 per cento degli uomini e soltanto l’8,58 per cento delle donne obese. Per la depressione è l’opposto. Il sesso femminile risulta quasi tre volte più predisposto rispetto alle donne non obese mentre gli uomini “soltanto” il doppio rispetto ai non obesi.

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PRIMI IN EUROPA PER L’OBESITÀ INFANTILE

Il fatto che l’obesità spesso preceda disturbi psichiatrici è più evidente nei giovani e a maggior ragione, dunque, è necessario programmare presto uno screening per individuare questi disturbi e procedere con le cure adeguate. Oggi l’obesità rappresenta una malattia prevalente in tutto il mondo con 670 milioni di persone che ne sono affette. Ed è ben noto che provoca patologie metaboliche e serie complicazioni cardio-metaboliche come diabete mellito, ipertensione delle arterie, dislipidemia. In Italia sono obesi il 13 per cento degli adulti, sono in sovrappeso il 40 per cento e siamo purtroppo i primi in Europa per l’obesità infantile e adolescenziale con il 10,2 per cento all’età di 8-9 anni.

 

FARMACI E STILI DI VITA

Il dottor Leonardo Mendolicchio, psichiatra, è responsabile di due strutture dedicate ai disturbi alimentari, una per minori e una per adulti, presso l’Auxologico Piancavallo (Verbania), Irccs per l’obesità e le malattie metaboliche. A lui chiediamo un commento sul binomio obesità-disturbi psichiatrici. «Ci sono due tipologie di pazienti – risponde – I malati psichiatrici hanno spesso problemi di obesità per due motivi: molti dei farmaci che prendono sono ingrassanti, e questo vale per più della metà di loro, oppure hanno uno stile di vita sregolato, mangiano in modo scorretto, non fanno movimento. Ci sono poi i pazienti con grave obesità di cui la complicanza più diffusa è la depressione».

 

UNA TRIADE CHE SPINGE A DEPRIMERSI

Continua il dottor Mendolicchio: «C’è una triade diffusa: sovrappeso, insonnia, infiammazione che sono depressogene per cui chi è obeso può sviluppare la depressione. E in questo caso si può parlare di causa-effetto. Certo, occorre distinguere quale dei due disturbi è prioritario e quale secondario, in realtà si tratta di vedere paziente per paziente». Nei due casi considerati ovviamente il trattamento è diverso: chi parte per l’obesità da una condizione psichiatrica dovrà cambiare farmaci alla ricerca di una cura che non faccia ingrassare oppure seguire un percorso educativo che lo porti a un corretto stile di vita con una buona qualità del sonno, una dieta sana, attività fisica. Per chi invece arriva a un problema psichiatrico dopo lo sviluppo dell’obesità, sorprende sentire che ricorrere ai soli antidepressivi non risulta granché efficace.

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IMPORTANTE DORMIRE BENE

«Occorre migliorare il sonno – precisa Leonardo Mendolicchio – altrimenti il paziente non starà mai bene. Tra i farmaci per l’obesità ce ne sono di promettenti e che agiscono anche sui nuclei depressivi, quindi aiutano. La terapia per gli obesi è complessa». Continua lo psichiatra del centro di Piancavallo: «Nel rapporto obesità/disturbi psichiatrici vanno considerati quanti hanno delle dipendenze. Per esempio i food addicters, i dipendenti dal cibo o da alcuni cibi in particolare. Questi vanno curati con cure psichiatriche per interrompere la dipendenza. Possono essere legati anche al fumo, tabagismo, o al gioco d’azzardo o altro ancora». Osserva alla fine il medico: «Per concludere, l’obesità aumenta la probabilità di avere un disturbo psichiatrico, ma non si tratta di un legame causa-effetto altrimenti tutti gli obesi avrebbero una patologia psichiatrica, e non è così».

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Serena Zoli
Serena Zoli

Giornalista professionista, per 30 anni al Corriere della Sera, autrice del libro “E liberaci dal male oscuro - Che cos’è la depressione e come se ne esce”.


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