Qualche anno fa a quasi 40 anni mi è stato tolto un papilloma squamoso sulla punta della lingua. Non ho mai avuto rapporti non protetti e ho una relazione monogama. In questi anni mi sono sottoposto a controlli, mia moglie esegue regolarmente visita e Pap test che risulta negativo. La mia domanda è: posso ritenermi dopo quasi 10 anni negativo all'HPV o no? Rischio qualcosa? Che si ripresentino lesioni? Grazie
Milo (domanda pervenuta tramite form L'Esperto Risponde)

Risponde la dottoressa Ermelinda Monti, ginecologa esperta in patologia del tratto genitale inferiore e delle patologie HPV del Policlinico di Milano
Il papilloma squamoso è un tipo di tumore benigno che origina dalle cellule squamose, cioè cellule epiteliali piatte presenti sulla superficie della pelle e delle mucose. Questo tipo di papilloma può svilupparsi in diverse parti del corpo, inclusi la pelle, la bocca, la gola, il tratto respiratorio e l'ano. Il papilloma squamoso non è sempre correlato all’infezione da papillomavirus. In alcuni casi si associa all’infezione da HPV dei ceppi cosiddetti "a basso rischio oncogeno" (i genotipi di HPV 6 e HPV 11 prevalentemente).

L’infezione da HPV (Papillomavirus umano) è molto comune, spesso decorre in maniera asintomatica e si risolve spontaneamente. In alcuni casi il virus può invece rimanere latente e “risvegliarsi” in determinate condizioni come ad esempio quando si viene a contatto con il fumo di sigaretta o in particolari situazioni di immunodepressione.
Non vi è però indicazione ad effettuare il test HPV nel maschio e altresì a livello del cavo orale. La raccomandazione invece è di sottoporsi alla vaccinazione HPV.
Il vaccino contro l'HPV riesce a proteggere contro i ceppi più comuni del virus, in particolare i ceppi "ad alto rischio oncogeno", che sono la causa di lesioni pre-tumorali e tumorali genitali (cervice, vagina e vulva, ano e pene) ed extragenitali (cioè i tumori del distretto testa-collo) oltre ai ceppi che causano le verruche genitali o condilomi.
Alcuni studi, poi, suggeriscono anche che il vaccino aiuta a ridurre il rischio di recidiva di lesioni pre-tumorali o condilomi in pazienti precedentemente trattati per queste patologie. In quest’ultimo caso il vaccino non viene usato come profilassi ma come prevenzione secondaria.
