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Oncologia
Paolo Veronesi
pubblicato il 04-02-2022

Ai malati di tumore serve un'informazione chiara ed essenziale



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La pandemia ci ha mostrato come una corretta informazione sulla salute sia più che mai necessaria. Contrastare le fake news serve sempre, anche in campo oncologico. L'editoriale di Paolo Veronesi nella Giornata Mondiale contro Cancro

Ai malati di tumore serve un'informazione chiara ed essenziale

Ogni giorno nel nostro Paese vengono diagnosticati circa mille nuovi casi di tumore. Secondo gli ultimi dati disponibili dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica riferiti all’anno 2020, il tumore più frequente è il carcinoma della mammella con quasi 55 mila nuovi casi, pari al 14,6% di tutte le nuove diagnosi. Uno dei problemi con cui ci dobbiamo confrontare tutti i giorni è la disinformazione. Oggi, in occasione della Giornata Mondiale contro il Cancro, voglio sottolineare ancora una volta la necessità di una corretta comunicazione sui rischi in campo oncologico.

Purtroppo, sempre più spesso –e con la pandemia ce ne siamo accorti- circolano notizie che sono fake news, informazioni false e prive di ogni fondamento scientifico. Nella storia della comunicazione sono sempre esistite. Oggi, però, complici la rete e il massiccio utilizzo dei social network, la condivisione dei contenuti si è fatta più veloce. Di fronte alle bufale sulla salute, a perderci siamo tutti. Lo abbiamo visto in passato con le terapie anticancro prive di qualsiasi razionale scientifico. Più recentemente, abbiamo vissuto il periodo di Stamina, dove sedicenti scienziati hanno propagandato il trapianto di staminali come cura per molte malattie neurodegenerative. Lo stiamo sperimentando ora con l’infodemia su COVID e sui vaccini, non solo eccessiva, ridondante, ma anche dannosa e gravida di pericoli.

Per quanto riguarda il tumore al seno, pericolosità dei raggi X durante la mammografia, l'aumentato rischio di tumore a causa di tinte e deodoranti o il legame tra indumenti troppo stretti e lo sviluppo di una neoplasia sono solo alcuni dei falsi miti che circolano maggiormente. Per non parlare delle terapie non convenzionali che terapie non sono. Ricordo ancora il caso di una giovane madre che, dopo l'operazione di rimozione del tumore, rifiutò la chemioterapia che le avrebbe salvato la vita per seguire le farneticazioni dei seguaci del metodo Hamer.

A queste “fake news” ho dedicato un capitolo intero nel mio libro da poco pubblicato dal titolo “La vittoria sul cancro” (Sonzogno Editore). Un volume che racconta il percorso dalla diagnosi al dopo cura. Oggi più che mai dobbiamo impegnarci perché l'informazione sulla salute sia più chiara ed essenziale possibile. In Fondazione Umberto Veronesi siamo particolarmente attenti a questo aspetto. Ed è per questo che tutto ciò che pubblichiamo sul nostro Magazine, realizzato grazie al prezioso lavoro dei nostri giornalisti scientifici ha come base di partenza la letteratura scientifica. L’informazione seria e credibile non è fatta di opinioni, ma di dati condivisi.

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