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Pediatria
Caterina Fazion
pubblicato il 21-09-2023

Diabete e celiachia: arriva lo screening pediatrico



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L’Italia è il primo Paese al mondo ad avere una legge per lo screening sistematico di diabete e celiachia nella popolazione pediatrica

Diabete e celiachia: arriva lo screening pediatrico

Il Senato ha approvato all’unanimità il Disegno di Legge che istituisce lo screening di popolazione pediatrico per diabete di tipo 1 e celiachia. Scopriamo cosa prevede la legge per capire quali sono i benefici per la salute dei più piccoli.

 

COSA PREVEDE LA LEGGE

Dopo l'ok della Camera di qualche mese fa, anche il Senato, il 13 settembre 2023, ha approvato la misura: via libera definitivo allo screening pediatrico per l'individuazione precoce di diabete di tipo 1 e celiachia nei minori. Ora tocca al Ministero della Salute che dovrà definire un programma pluriennale di screening, con esami e test volti a individuare gli anticorpi del diabete di tipo 1 e della celiachia. Per l’attuazione del programma è autorizzata la spesa di 3,85 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025 e di 2,85 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2026.

 

UN AIUTO CONTRO IL DIABETE

A partire dal 2024, la legge consentirà di prevenire, nei bambini da 1 a 17 anni, l’insorgenza dei sintomi più pericolosi del diabete di tipo 1 come la chetoacidosi, che può essere letale; permetterà poi di avere maggiori informazioni per comprendere meglio le cause della malattia, con la possibilità di introdurre strategie farmacologiche per rallentarla e possibilmente fermarla.

Questa legge rappresenta un grande strumento di tutela della salute dei bambini diabetici: circa la metà dei 1400 bambini diagnosticati con diabete di tipo 1 ogni anno in Italia, infatti, arriva in ospedale in chetoacidosi, rischiando il coma, danni permanenti e anche la morte.

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CELIACHIA: MANCANO LE DIAGNOSI

La legge permetterà anche di diagnosticare precocemente la celiachia, patologia cronica autoimmune scatenata, in soggetti geneticamente predisposti, dall’ingestione di glutine. Lo screening per questa patologia è di importanza rilevante: in Italia, dei circa 600.000 soggetti colpiti, quasi 400.000 non sanno di essere celiaci. Un ritardo diagnostico per questa patologia causa un’infiammazione dei villi intestinali a livello dell’intestino tenue e, impedendo l’assorbimento dei nutrienti, possono verificarsi perdita di peso, diarrea e gonfiore.

Oltre allo screening, la legge dota l’Italia di un Osservatorio Nazionale su queste due malattie e prevede la realizzazione di campagne informative per sensibilizzare la popolazione sulle patologie e sull’importanza dello screening preventivo.

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IL RUOLO DELLA FID

Un ruolo fondamentale nella promozione della legge lo ha avuto la Fondazione Italiana Diabete.

«È stata una grandissima emozione partecipare di persona alla votazione finale in Senato, dove ancora una volta abbiamo avuto l’onore di ascoltare i rappresentanti della nostra democrazia mentre relazionavano i colleghi in aula in merito all’importanza dello screening e della gestione precoce dei casi positivi ai test», racconta Nicola Zeni, Presidente della Fondazione Italiana Diabete. «Ci sono battaglie che non hanno colori politici: questa è la frase più emblematica del clima che abbiamo vissuto e respirato in questi due anni di lavoro, incontrando Senatori, Onorevoli, rappresentanti del Governo, esperti e funzionari. Non è stata certamente una semplice passeggiata, ma rimanere sempre focalizzati sul traguardo ci ha permesso di mettere tutti d’accordo, ripianando le inevitabili divergenze e i disallineamenti che si sono a volte manifestati sul percorso legislativo».

Come ricorda il presidente FID, però, c'è ancora tanto da fare e «il lavoro non termina oggi: ora devono essere scritte le regole, le modalità con cui la Legge verrà attuata. FID continuerà ad essere presente fornendo il proprio supporto e sostegno in questa importantissima fase operativa».

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Caterina Fazion
Caterina Fazion

Giornalista pubblicista, laureata in Biologia con specializzazione in Nutrizione Umana. Ha frequentato il Master in Comunicazione della Scienza alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste e il Master in Giornalismo al Corriere della Sera. Scrive di medicina e salute, specialmente in ambito materno-infantile


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