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Pediatria
Donatella Barus
pubblicato il 03-08-2021

No, l'igiene in casa non danneggia le difese immunitarie


Tag:

igiene

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Bambini "troppo" puliti? Una credenza che la scienza non conferma. L'igiene non indebolisce il sistema immunitario dei più piccoli

No, l'igiene in casa non danneggia le difese immunitarie

Scagionati almeno in parte i pavimenti lindi e le superfici senza un granello di polvere: un’igiene scrupolosa in casa non compromette la salute del sistema immunitario nei bambini. Anzi, ora un articolo comparso sul Journal of Allergy and Clinical Immunology fa il punto: l’igiene in casa è del tutto compatibile con lo sviluppo corretto della regolazione immunitaria, e l’esposizione di cui abbiamo bisogno dalla nascita non è ai microrganismi presenti sulle superfici delle nostre case, ma a quelli presenti nel microbiota materno e delle altre persone con cui il bambino ha relazione, e a quelli presenti nell’ambiente che lo circonda.

 

L'IPOTESI DELL'IGIENE

Sin dalla fine degli anni ’80 la cosiddetta “ipotesi dell’igiene” suggerisce che dietro all’aumento di allergie e disturbi autoimmuni in bambini e adulti ci sia la mancata esposizione ai microbi necessari a costituire le difese immunitarie nei primi anni di vita.  Scrivono gli autori, fra cui Sally Bloomfield, professoressa alla London School of Hygiene and Tropical Medicine da svariati anni impegnata a studiare il nesso fra igiene e sistema immunitario: «Mentre i bambini hanno bisogno di essere esposti al microbiota delle loro madri, dei fratelli, e dell’ambiente naturale, per loro è molto meno importante essere esposti al microbiota innaturale delle case moderne». La teoria dell’igiene ha fondamenti importanti, parte dall’assunto – corretto – che la regolazione e lo sviluppo del sistema immunitario sia influenzato dai microrganismi con cui entriamo in contatto e che sono necessari per popolare il microbiota intestinale. Ma perde aderenza con la realtà quando finisce per condannare lo stile di vita dei paesi industrializzati che prevede abitazioni “troppo pulite”, o quando finisce per suggerire che l'esposizione a patogeni potenzialmente pericolosi sia un vantaggio per i bambini.

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ANCHE LE VACCINAZIONI FANNO LA LORO PARTE

Rivedendo le ricerche condotte finora, il gruppo di autori ha chiarito che: i microrganismi che troviamo nelle case moderne non sono quelli che ci aiutano ad immunizzarci; piuttosto, è utile fare vita all’aria aperta, il più possibile, e sottoporre i bambini alle vaccinazioni raccomandate, che oltre a proteggere dalle infezioni specifiche, conferiscono una certa quota di immunità aspecifica, contribuiscono cioè a rafforzare il sistema immunitario anche contro altri patogeni, senza esporli al rischio di malattie.

 

I DETERGENTI

I ricercatori hanno anche chiarito che quando gli epidemiologi rilevano associazioni fra la pulizia della casa e problemi di salute come le allergie, il problema non è tanto la pulizia e l'assenza di microrganismi, ma piuttosto l’esposizione stretta e frequente a detergenti (una situazione che la pandemia ha in certi casi peggiorato).

 

LA PULIZIA INTELLIGENTE IN 9 MOMENTI CHIAVE

Bene quindi la pulizia «mirata» che protegge dalle infezioni senza evitare il contatto con i microbi utili. Come si fa? Concentrandosi soprattutto sulla pulizia di mani, superfici e tessuti nei nove momenti più a rischio nella vita quotidiana, spiegano i ricercatori, quando:

  1. si maneggia il cibo 
  2. si mangia con le mani
  3. si usa il gabinetto
  4. si cambia il pannolino a un bebè
  5. si tossisce, starnutisce o ci si soffia il naso
  6. si toccano superfici toccate da molte altre persone
  7. si maneggiano vestiti, asciugamani e lenzuola
  8. si accudiscono animali domestici
  9. si gestiscono i rifiuti domestici.
Donatella Barus
Donatella Barus

Giornalista professionista, dirige dal 2014 il Magazine della Fondazione Umberto Veronesi. E’ laureata in Scienze della Comunicazione, ha un Master in comunicazione. Dal 2003 al 2010 ha lavorato alla realizzazione e redazione di Sportello cancro (Corriere della Sera e Fondazione Veronesi). Ha scritto insieme a Roberto Boffi il manuale “Spegnila!” (BUR Rizzoli), dedicato a chi vuole smettere di fumare.


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