Scagionati almeno in parte i pavimenti lindi e le superfici senza un granello di polvere: un’igiene scrupolosa in casa non compromette la salute del sistema immunitario nei bambini. Anzi, ora un articolo comparso sul Journal of Allergy and Clinical Immunology fa il punto: l’igiene in casa è del tutto compatibile con lo sviluppo corretto della regolazione immunitaria, e l’esposizione di cui abbiamo bisogno dalla nascita non è ai microrganismi presenti sulle superfici delle nostre case, ma a quelli presenti nel microbiota materno e delle altre persone con cui il bambino ha relazione, e a quelli presenti nell’ambiente che lo circonda.
L'IPOTESI DELL'IGIENE
Sin dalla fine degli anni ’80 la cosiddetta “ipotesi dell’igiene” suggerisce che dietro all’aumento di allergie e disturbi autoimmuni in bambini e adulti ci sia la mancata esposizione ai microbi necessari a costituire le difese immunitarie nei primi anni di vita. Scrivono gli autori, fra cui Sally Bloomfield, professoressa alla London School of Hygiene and Tropical Medicine da svariati anni impegnata a studiare il nesso fra igiene e sistema immunitario: «Mentre i bambini hanno bisogno di essere esposti al microbiota delle loro madri, dei fratelli, e dell’ambiente naturale, per loro è molto meno importante essere esposti al microbiota innaturale delle case moderne». La teoria dell’igiene ha fondamenti importanti, parte dall’assunto – corretto – che la regolazione e lo sviluppo del sistema immunitario sia influenzato dai microrganismi con cui entriamo in contatto e che sono necessari per popolare il microbiota intestinale. Ma perde aderenza con la realtà quando finisce per condannare lo stile di vita dei paesi industrializzati che prevede abitazioni “troppo pulite”, o quando finisce per suggerire che l'esposizione a patogeni potenzialmente pericolosi sia un vantaggio per i bambini.

ANCHE LE VACCINAZIONI FANNO LA LORO PARTE
Rivedendo le ricerche condotte finora, il gruppo di autori ha chiarito che: i microrganismi che troviamo nelle case moderne non sono quelli che ci aiutano ad immunizzarci; piuttosto, è utile fare vita all’aria aperta, il più possibile, e sottoporre i bambini alle vaccinazioni raccomandate, che oltre a proteggere dalle infezioni specifiche, conferiscono una certa quota di immunità aspecifica, contribuiscono cioè a rafforzare il sistema immunitario anche contro altri patogeni, senza esporli al rischio di malattie.
I DETERGENTI
I ricercatori hanno anche chiarito che quando gli epidemiologi rilevano associazioni fra la pulizia della casa e problemi di salute come le allergie, il problema non è tanto la pulizia e l'assenza di microrganismi, ma piuttosto l’esposizione stretta e frequente a detergenti (una situazione che la pandemia ha in certi casi peggiorato).
LA PULIZIA INTELLIGENTE IN 9 MOMENTI CHIAVE
Bene quindi la pulizia «mirata» che protegge dalle infezioni senza evitare il contatto con i microbi utili. Come si fa? Concentrandosi soprattutto sulla pulizia di mani, superfici e tessuti nei nove momenti più a rischio nella vita quotidiana, spiegano i ricercatori, quando:
- si maneggia il cibo
- si mangia con le mani
- si usa il gabinetto
- si cambia il pannolino a un bebè
- si tossisce, starnutisce o ci si soffia il naso
- si toccano superfici toccate da molte altre persone
- si maneggiano vestiti, asciugamani e lenzuola
- si accudiscono animali domestici
- si gestiscono i rifiuti domestici.