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Convivere col diabete ai tempi del Coronavirus

Covid-19 può avere un decorso più grave in chi soffre di diabete. I consigli per superare l'epidemia

Convivere col diabete ai tempi del Coronavirus

Sono ormai 45 giorni che l'Italia è nella stretta dell’epidemia di Covid-19, che ha stravolto il nostro abituale modo di vivere e ha creato una sfida incredibile al servizio sanitario nazionale. Il sistema non ha dovuto soltanto rimboccarsi le maniche per far fronte all’emergenza, ma si è prodigato per offrire assistenza alle persone che convivono con le malattie croniche. Un esempio tipico è rappresentato dalle persone con diabete che, in Italia, sono almeno quattro milioni. Cosa è stato fatto per continuare a gestire la loro malattia?


Innanzitutto, è bene ricordare che le persone con diabete non sembrerebbero essere più esposte al rischio di infezione ma, se la malattia viene contratta, potrebbero avere conseguenze più gravi rispetto alla persona senza diabete. Ne deriva la necessità di ridurre il più possibile i rischi di contagio. A questo proposito valgono ancora di più le indicazioni fornite dalle autorità. E dunque: riduzione dei contatti interpersonali (se strettamente necessari, deve essere mantenuta una distanza di almeno un metro), uso della mascherina secondo indicazioni (sempre, in caso di sintomi compatibili con Covid-19), pulizia delle superfici (con disinfettanti a base di cloro o alcol).


La situazione di emergenza può alterare quelle che erano le abitudini della persona con diabete che dovrà, però, continuare a porre attenzione alla propria dieta e mantenere il più possibile regolare il momento dell’assunzione dei pasti. Analogamente, può essere opportuno non rinunciare a una regolare attività fisica. Per quanto confinati tra le mura domestiche, per muoversi sufficientemente possono bastare alcuni accorgimenti: salire e scendere più volte le scale, partecipare a lezioni di ginnastica online (molte delle quali gratuite), utilizzare attrezzi come cyclette, tapis roulant, elastici o piccoli pesi, correresaltare sul posto.

È importante che la glicemia venga controllata regolarmente, soprattutto se dovessero manifestarsi segni di malessere e che la persona con diabete si assicuri di avere un’adeguata scorta di materiale per il controllo della glicemia, così come dei farmaci di cui fa uso. Va ricordato che i piani terapeutici per quei farmaci che li prevedano sono stati automaticamente prorogati fino alla fine di maggio. E, se ci sono dubbi, niente panico. I servizi di diabetologia si sono attrezzati per seguire le persone con diabete a distanza per via telefonica o utilizzano i mezzi telematici. Non tutti potrebbero avere dimestichezza con questi mezzi, ma è stato istituito anche il teleconsulto con i medici di medicina generale, che in questa fase possono quindi mediare e aiutarci a gestire i problemi dei pazienti diabetici.


Questi servizi sono importantissimi, perché permettono un contatto rapido con il medico in caso di comparsa di segni di allarme che possono essere legati alla comparsa di sintomi compatibili con un’infezione virale (febbre, tosse, mal di gola, astenia, perdita dell’olfatto o della percezione dei sapori), ma anche in caso di comparsa di segni che potrebbero essere legati al diabete (la rapida comparsa di glicemie molto elevate, dolori al petto a riposo o dopo sforzo, ulcerazioni anche piccole alle estremità degli arti inferiori, improvvisa alterazione della vista). In tutti questi casi, si dovrà evitare di ricorrere in autonomia al pronto soccorso, senza però ritardare il contatto con il proprio medico o con il servizio di diabetologia per ottenere le indicazioni necessarie circa il comportamento da adottare.


Mantenere coscienza della propria situazione, garantire il miglior controllo della glicemia, sapere che il contatto con il proprio diabetologo è sempre possibile sono gli elementi indispensabili per garantire, alla fine di questo periodo, una ripresa della routine in condizioni ottimali.




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