Dona ora

Nuovi dispositivi da fumo: diffusione e rischi

Nuovi dispositivi da fumo

Negli ultimi 15 anni sono comparsi sul mercato numerosi dispositivi alternativi alle sigarette tradizionali, come prodotti a tabacco riscaldato (HTP), sigarette elettroniche (e-cig) e bustine di nicotina (nicotine pouches). Questi prodotti sono spesso presentati come soluzioni meno dannose per la salute o strumenti per smettere di fumare; tuttavia, non sono privi di rischi e nella pratica vengono utilizzati soprattutto in combinazione con le sigarette (policonsumo).

Nuovi dispositivi e rischi per la salute

I nuovi dispositivi da fumo, come le sigarette elettroniche, i prodotti a tabacco riscaldato e le bustine di nicotina, vengono spesso percepiti come opzioni meno dannose rispetto alle sigarette tradizionali. In realtà, la letteratura scientifica dimostra che nessuno di questi prodotti è privo di rischi. Le sostanze inalate o assorbite contengono composti potenzialmente tossici e cancerogeni, e l’uso di questi dispositivi — soprattutto quando combinato con il fumo tradizionale — può amplificare gli effetti nocivi sulla salute. Inoltre, la loro diffusione sta contribuendo a mantenere o addirittura riaccendere la dipendenza da nicotina, ostacolando i percorsi di cessazione.

Diffusione e policonsumo

I dati più recenti dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) mostrano che la diffusione di prodotti a tabacco riscaldato, sigarette elettroniche e bustine di nicotina sta modificando profondamente il panorama del consumo di nicotina in Italia. Non solo questi prodotti stanno interrompendo il calo storico dei fumatori adulti, ma stanno anche alimentando un fenomeno in forte crescita: il policonsumo, ossia l’uso combinato di più dispositivi da fumo o nicotina.

La situazione è particolarmente preoccupante tra i giovani. Recenti studi (2025) coordinati dall’ISS e condotti su oltre 8 mila giovani tra gli 11 e i 17 anni hanno evidenziato che il 45,5% dei ragazzi nella fascia 11-13 anni e il 70,7% dei ragazzi nella fascia 14-17 anni utilizzano più di un dispositivo da fumo.

Nella popolazione adulta (considerata la fascia d’età 18-69 anni) la quota di fumatori abituali si mantiene stabile al 24%. Tuttavia, cresce la quota di chi utilizza anche nuovi dispositivi: il 5% è dual user e un ulteriore 4% fa uso esclusivo di e-cig o HTP, anche senza essere mai stato fumatore. Le bustine di nicotina, infine, stanno guadagnando terreno: nel 2025, l’8,2% dei ragazzi di 14-17 anni ha dichiarato di averle provate, rispetto al 3,8% dell’anno precedente.

La facilità di accesso gioca un ruolo importante in questa diffusione. Molti adolescenti riescono a procurarsi i prodotti senza difficoltà, nonostante i divieti di vendita ai minori in Italia: oltre il 60% degli 11-13enni e quasi il 58% dei 14-17enni riferisce di non aver trovato ostacoli all’acquisto di e-cig nei punti vendita. Spesso, inoltre, il consumo avviene in contesti sociali in cui è tollerato o normalizzato: l’80% degli studenti delle scuole superiori afferma di vedere compagni che fumano o svapano all’interno della scuola quasi ogni giorno.

Prodotti a tabacco riscaldato: tra continuità e ricadute

I prodotti a tabacco riscaldato (HTP) sono stati introdotti con l’idea di offrire un’alternativa meno dannosa alle sigarette. Tuttavia, una revisione sistematica pubblicata nel 2025 dimostra che nella pratica la maggior parte degli utilizzatori di HTP sono fumatori attuali o ex fumatori, e oltre due terzi li utilizzano in combinazione con le sigarette tradizionali. Non solo: chi usa HTP ha una maggiore probabilità di iniziare o riprendere a fumare e, se già fumatore, è meno incline a smettere. Questi dati mettono in discussione l’efficacia degli HTP come strumenti di cessazione e ne evidenziano il ruolo potenzialmente controproducente nelle strategie di riduzione del danno.

Sigarette elettroniche: rischi e limiti della riduzione del danno

Una meta-analisi pubblicata sul NEJM Evidence nel 2024 ha confrontato i rischi di diverse patologie tra fumatori tradizionali, utilizzatori esclusivi di e-cig e non fumatori. Il quadro che emerge è complesso: rispetto alle sigarette tradizionali, le e-cig mostrano rischi simili per malattie cardiovascolari, ictus e disturbi metabolici, e una riduzione solo parziale per alcune malattie respiratorie come asma e broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO). Se il confronto avviene con chi non utilizza alcun prodotto a base di nicotina, l’uso di e-cig si associa comunque a un aumento significativo del rischio di malattia.

Questo significa che, anche se le e-cig possono produrre meno composti tossici rispetto alla combustione del tabacco, non rappresentano una scelta sicura. La loro adozione come strumento di riduzione del danno risulta ulteriormente compromessa dal fatto che molti utilizzatori non abbandonano le sigarette, ma le affiancano in un consumo combinato.

Dual use: un rischio aggiuntivo, non un compromesso più sicuro

L’uso contemporaneo di sigarette tradizionali ed e-cig — noto come dual use — è oggi molto diffuso e comporta rischi ancora maggiori rispetto al fumo esclusivo. Lo studio condotto alla Ohio State University e pubblicato nel 2024 ha mostrato che i fumatori che utilizzano anche le e-cig hanno un rischio di carcinoma polmonare circa quattro volte superiore rispetto ai soli fumatori. La spiegazione proposta riguarda l’esposizione combinata a sostanze cancerogene provenienti sia dal tabacco combusto sia dai vapori delle e-cig, tra cui aldeidi tossiche come acroleina, formaldeide e acetaldeide. Questi risultati suggeriscono che il dual use non solo annulla qualsiasi potenziale riduzione del rischio, ma può addirittura peggiorare il bilancio complessivo per la salute.

Bustine di nicotina: una dipendenza senza fumo

Le bustine di nicotina (nicotine pouches) sono piccoli involucri che rilasciano nicotina attraverso la mucosa orale, senza combustione né tabacco. La loro assenza di fumo visibile può farle percepire come innocue, ma la nicotina in esse contenuta è sufficiente a indurre dipendenza e può provocare effetti cardiovascolari acuti, come aumento della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca. Mancano ancora studi di lungo termine sui rischi complessivi, ma le autorità sanitarie invitano alla cautela, soprattutto per i giovani e i non fumatori. Inoltre, la loro crescente popolarità tra gli adolescenti, rilevata anche dai dati più recenti dell’Istituto Superiore di Sanità, solleva preoccupazioni per un possibile ampliamento della platea di persone dipendenti dalla nicotina.

Snus: tabacco senza fumo ma non senza rischi

Lo snus - vietato in tutti i Paesi dell’Unione Europea con la sola eccezione della Svezia, perché considerato cancerogeno dall’Organizzazione Mondiale della Sanità - è un prodotto del tabacco non da fumo che si presenta sotto forma di polvere umida, confezionata in piccole porzioni simili a bustine. Viene inserito tra gengiva e labbro superiore, dove rilascia nicotina e altre sostanze contenute nel tabacco. A differenza delle bustine di nicotina, che contengono solo nicotina di sintesi o estratta, lo snus deriva direttamente dal tabacco e quindi espone l’organismo anche ad altre molecole tossiche. Pur non prevedendo combustione, il suo utilizzo è associato a dipendenza e a un aumento del rischio di alcune patologie, in particolare tumori del cavo orale e malattie cardiovascolari.

Smettere del tutto è l’unica scelta sicura

Le evidenze scientifiche sono chiare: nessun dispositivo a base di tabacco o nicotina è privo di rischi. Sigarette elettroniche, prodotti a tabacco riscaldato e bustine di nicotina possono ridurre l’esposizione ad alcune sostanze nocive rispetto alla combustione del tabacco, ma non eliminano la presenza di composti tossici e cancerogeni, né gli effetti della nicotina sull’organismo. Anzi, in molti casi, soprattutto quando vengono usati insieme alle sigarette tradizionali, amplificano i danni anziché ridurli.

Il dual use è oggi una pratica molto diffusa e rappresenta un rischio concreto: studi recenti hanno dimostrato che chi alterna o combina più dispositivi presenta un rischio di malattia uguale o superiore rispetto ai fumatori esclusivi. Inoltre, l’uso di nuovi prodotti può favorire l’iniziazione al fumo in chi non ha mai fumato e la ricaduta negli ex fumatori, mantenendo viva la dipendenza da nicotina.

Per questi motivi, le principali organizzazioni sanitarie sottolineano che l’unica strategia davvero efficace per tutelare la salute è smettere completamente di fumare e interrompere ogni consumo di nicotina. Solo l’astensione totale — e non la sostituzione o la combinazione di prodotti — consente di ridurre in modo significativo il rischio di sviluppare malattie gravi e di ottenere benefici concreti e duraturi per la salute.

fonti
  • Bittoni MA, Carbone DP, Harris RE. Vaping, Smoking and Lung Cancer Risk. J Oncol Res Ther. 2024;9(3).
  • Glantz SA, Nguyen N, Oliveira da Silva AL. Population-Based Disease Odds for E-Cigarettes and Dual Use versus Cigarettes. NEJM Evid. 2024 Mar;3(3):EVIDoa2300229. doi:10.1056/EVIDoa2300229.
  • Scala M, Dallera G, Gorini G, Achille J, Havermans A, Neto C, Odone A, Smits L, Zambon A, Lugo A, Gallus S. Patterns of Use of Heated Tobacco Products: A Comprehensive Systematic Review. J Epidemiol. 2025 May 5;35(5):213-222. doi:10.2188/jea.JE20230149.
  • Istituto Superiore di Sanità. Fumo: i nuovi prodotti hanno annullato il trend in discesa dei fumatori. Boom del policonsumo anche tra i teenager. Comunicato stampa, 2025.
Fai una donazione regolare

Sostieni la ricerca contro il tumore del polmone

Frequenza di donazione
Importo della donazione