«Con le Pink Ambassador per le donne con un tumore al seno»

Claudia Riccardi è una delle ricercatrici sostenute dalle Pink Ambassador, che ha voluto ringraziare personalmente in questa intervista

Claudia Riccardi, 31 anni da compiere il prossimo 11 maggio, è una delle ricercatrici sostenute da Fondazione Umberto Veronesi nel 2021. Laureata in chimica e tecnologie farmaceutiche e in possesso di un dottorato di ricerca in chimica, porta avanti un progetto all'Università degli studi Federico II di Napoli. Il suo obbiettivo è fare luce sulla forma più aggressiva di tumore al seno, quello cosiddetto triplo negativo. Alle sue «spalle», le Pink Ambassador. È con i fondi raccolti da loro nel 2020, infatti, che Fondazione Umberto Veronesi potrà sostenere l'attività di ricerca annuale di Claudia.


IL PROGETTO DI RICERCA

«Il mio studio si occupa di un particolare fenotipo del tumore al seno: molto aggressivo e con trattamenti terapeutici ancora oggi molto limitati - racconta la ricercatrice -. Il mio lavoro prevede l'utilizzo di nano formulazioni a base di liposomi (cioè contenenti lipidi, ndr) che si sono dimostrati molto attivi nel veicolare farmaci antitumorali. In particolare, utilizzerò questi nanosistemi per la veicolazione di farmaci a base di rutenio. Come verificato da studi precedenti, i liposomi sono in grado di portare una quantità maggiore di farmaco alle cellule tumorali di cancro al seno. L'obbiettivo è indirizzare in maniera più specifica i liposomi contenenti il farmaco di rutenio verso le cellule tumorali, per garantire maggiore efficacia, migliorare la selettività ed avere meno effetti collaterali».


IL SOSTEGNO DELLE PINK AMBASSADOR

Come detto, l'attività di ricerca di Claudia sarà sostenuta grazie ai fondi raccolti dalle Pink Ambassador. Un ruolo, il loro, fondamentale anche in un anno difficile come quello appena trascorso. «Il loro impegno è  fondamentale: per noi ricercatori e per tutte le donne - prosegue Claudia -. Si tratta di un gesto molto importante e molto significativo per la ricerca in generale, che ha sempre bisogno di finanziamenti sia per il funzionamento quotidiano dei laboratori sia per aiutare i giovani ricercatori a continuare a studiare. Senza fondi, molti di noi sono costretti a lasciare la ricerca per la quale hanno lavorato tanto, anche se valida e già in fase avanzata, e iniziarne un’altra, spesso allontanandosi dal proprio Paese. Nei casi peggiori, la mancanza di fondi obbliga noi ricercatori ad abbandonare il mondo della ricerca. Il sostegno delle Pink Ambassador mi incoraggia ad andare avanti per tutte le donne».


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