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Alimentazione
Serena Zoli
pubblicato il 22-09-2020

Ubriacature più frequenti tra i ragazzi dopo la quarantena



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Dai pronto soccorso di Trieste l’allarme per l'abuso di alcol da parte dei giovanissimi alla fine del lockdown. In un caso necessaria l'intubazione

Ubriacature più frequenti tra i ragazzi dopo la quarantena

L’allarme arriva da Trieste, attraverso una rivista internazionale dedicata alla salute degli adolescenti (Journal of Adolescent Health). All’uscita dal lockdown - almeno nella città giuliana - c’è stato un picco di gravi intossicazioni da alcol, spesso misto a sostanze (cannabinoidi per lo più), tra giovani e giovanissimi. Punto di osservazione: un pronto soccorso per adulti e un pronto soccorso pediatrico, date le età che si sono segnalate all’attenzione dei ricercatori dell’Università di Trieste (13-24 anni). Tutti i ragazzi hanno dovuto ricorrere alle cure ospedaliere raggiungendo le due strutture in ambulanza. E in un caso sono stati necessari il ricovero in terapia intensiva e l’intubazione, a causa di un’inalazione polmonare dopo un episodio di vomito.

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A RISCHIO ANCHE A RISCHIO LA VITA

I numeri sono eloquenti: più che per vastità, per lo scatto percentuale rispetto all’anno precedente. Nelle tre settimane dopo la fine della quarantena, sono arrivati ai pronto soccorso 221 giovani pazienti. Nello stesso periodo del 2019, invece, erano stati 506. Però l’anno scorso chi era intossicato di alcol rappresentava il 2.96 per cento. Quest’anno, l’11.31 per cento. «Gli eccessi sono comportamenti tipici degli adolescenti e dei giovani adulti, ma a questo livello possono mettere a repentaglio la vita», dicono due dei ricercatori, Veronica Grigoletto (specializzanda in Pediatria all’Università di Trieste) e Giorgio Cozzi (dirigente medico di Pediatria al pronto soccorso dell’Istituto materno-infantile Irccs di Burlo Garofolo). L’altro centro considerato nello studio è l’Ospedale Cattinara. Secondo gli autori dello studio, «se dovessero ripresentarsi le condizioni per un altro lockdown, occorrerà tenere presente questo possibile esito legato alla riapertura».

ETA’ MEDIA 17 ANNI

Gli autori aggiungono che più della metà dei giovani considerati avevano già avuto una storia di abuso di alcol e sostanze. L’età media risulta 17 anni, l’area di età più rappresentata 16-18 anni. Sesso: maschile, per il 68 per cento del campione. Tre casi vengono segnalati nella ricerca come particolarmente gravi e allarmanti. Del primo, che ha dovuto venire intubato, si è già detto. Un altro, che in preda all’alcol si era arrampicato su un semaforo, cadendo si è procurato fratture multiple alla base del cranio ed è stato tenuto in osservazione rischiando un intervento chirurgico. Il terzo, in preda ad agitazione motoria e sonnolenza, si è procurato fratture multiple per cui è stato ricoverato.


Serena Zoli
Serena Zoli

Giornalista professionista, per 30 anni al Corriere della Sera, autrice del libro “E liberaci dal male oscuro - Che cos’è la depressione e come se ne esce”.


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