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Fabio Di Todaro
pubblicato il 10-04-2019

Un infuso contro i calcoli renali? Non è detto che funzioni



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Al momento non ci sono prove per affermare la sicurezza e l'efficacia della fitoterapia nella prevenzione delle recidive della calcolosi renale

Un infuso contro i calcoli renali? Non è detto che funzioni

BARCELLONA (SPAGNA) - Sulla carta, rappresentano la prova tangibile di una delle malattie urologiche meglio conosciute: la nefrolitiasi. I calcoli renali sono oggi diagnosticabili e trattabili ricorrendo a diverse soluzioni (ecografia o Taclitotrissia extracorporea, percutanea ed endoscopica). Ma rappresentano comunque un «tormento» per chi ne soffre, vista la probabilità (elevata) di ripresentarsi nel tempo. Da qui la continua ricerca di soluzioni per evitare le recidive. Una di queste rimanda alla fitoterapia. Ma è possibile ridurre con le erbe la formazione dei calcoli renali? 

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L'argomento è stato affrontato durante una tavola rotonda nel corso dell'ultimo congresso della Società Europea di Urologia. Parziali le conclusioni affidate a Samih Al-Hayek, urologo dell'Addenbrooke's Hospital di Cambridge. «C'è un bisogno insoddisfatto di terapie mediche che porta i pazienti a cercare altri possibili rimedi in grado di evitare la riproposizione del problema. Al momento non sono disponibili prove che confermino l'efficacia di questo approccio. Ciò non toglie, però, che alcuni composti vegetali possano essere d'aiuto nella prevenzione secondaria della nefrolitiasi». Una risposta incompleta, che però riprende lo stato dell'arte. Alcuni studi per fare luce su questo aspetto sono stati condotti, ma le evidenze sono risultate discordanti o comunque non così forti da determinare una variazione nell'approccio alla malattia. A ciò occorre aggiungere l'estrema eterogeneità delle specie vegetali e delle molecole in esse contenute: il loro campo di azione a livello farmacologico è molto eterogeneo. 

CALCOLI RENALI: COME EVITARE LE RECIDIVE?

Al di là del citrato di potassio, in grado di evitare la formazione dei calcoli di ossalato di calcio, non esistono medicinali in grado di agire sul ciclo di formazione dei calcoli renali. La prevenzione delle recidive - la probabilità oscilla tra il 35 e il 50 per cento nei primi cinque anni dopo un episodio, per arrivare oltre l'80 per cento nell'arco di vent'anni - si basa quasi esclusivamente sulla corretta idratazione, sul mantenimento di un adeguato peso corporeo e sul rispetto di alcune indicazioni dietetiche (un consumo adeguato di alimenti di origine vegetale ricchi in potassio, magnesio e acido citrico) che possono essere fornite dopo aver riconosciuto la natura dei calcoli. Ma siccome le regole da seguire a tavola non sono sempre semplici da rispettare, molte persone cercano altri rimedi per prevenire la ricomparsa del problema. La fitoterapia come possibile «arma» contro la calcolosi renale trova ampio spazio sul web, «ma quando si leggono titoli trionfalistici, gli articoli quasi mai riportano dati a supporto né soprattutto descrivono i possibili effetti collaterali che possono essere determinati dalle diverse molecole - ha aggiunto lo specialista -. La verità è che gli studi, in questo campo, sono ancora pochi. E molti di questi sono stati condotti soltanto in vitro, se non su modelli animali».

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EVIDENZE ANCORA DEBOLI

Al momento, dunque, non è ancora chiaro in che modo la fitoterapia possa funzionare, in questo ambito. Per la maggior parte delle molecole (sono oltre 40 quelle rintracciabili nei prodotti disponibili online) è stato evidenziato un effetto antidolorifico, altre hanno dimostrato di agire come diuretici o miorilassanti. Il sale di Desmodium styracifolium (un'erba cinese) ha evidenziato in maniera preliminare di poter prevenire il danno ossidativo a livello dei reni. Ma è ancora presto per poter candidarlo come un possibile farmaco in grado di prevenire la recidiva dei calcoli renali. Idem dicasi per gli estratti di Celosia argentea e Didymocarpus pedicellata, erbe medicali che si sono dimostrate efficaci nel ridurre le dimensioni dei calcoli. E, di conseguenza, il dolore che questi provocano. Nessun derivato fitoterapico, al momento, s'è rivelato in grado di favorire l'escrezione urinaria del calcio, dell'ossalato e dell'acido urico (i componenti più frequenti dei calcoli renali) e dichiarare di fatto concluso un episodio di colica renale. 
 

Fabio Di Todaro
Fabio Di Todaro

Giornalista professionista, lavora come redattore per la Fondazione Umberto Veronesi dal 2013. Laureato all’Università Statale di Milano in scienze biologiche, con indirizzo biologia della nutrizione, è in possesso di un master in giornalismo a stampa, radiotelevisivo e multimediale (Università Cattolica). Messe alle spalle alcune esperienze radiotelevisive, attualmente collabora anche con diverse testate nazionali ed è membro dell'Unione Giornalisti Italiani Scientifici (Ugis).


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