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Cardiologia
Francesca Morelli
pubblicato il 14-02-2017

Al cuore serve anche il magnesio



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Diversi studi internazionali mostrano una riduzione di disturbi coronarici, ictus e diabete di tipo 2 associata a un consumo quotidiano di magnesio. Carenze del minerale in una quota di popolazione fra il 2,5 e il 15 per cento

Al cuore serve anche il magnesio

C’è un ingrediente utile per il cuore: è il magnesio, un minerale capace di proteggere dal rischio di malattie cardiovascolari, specie quelle che colpiscono le coronarie, ma anche dal diabete di tipo 2 e dall’ictus. È quanto risulta da uno studio cinese, condotto dalla Zhejiang University e dalla Zhengzhou University, pubblicato sulla rivista BMC Medicine, dopo il riesame di oltre 40 ricerche riguardanti dieta, consumo di alimenti  contenenti magnesio e salute del  cuore. 

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UN MINERALE BUONO

Alle conclusioni della vasta ricerca cinese hanno concorso i dati su più di un milione di persone di nove differenti paesi, invitati a consumare diete arricchite con quantità differenti di magnesio e monitorati per un periodo compreso fra 4 e 30 anni. Seppure tutti i partecipanti abbiano tratto vantaggio dall’apporto o dall’incremento del minerale, i benefici migliori sono stati registrati col maggior consumo di magnesio. «Fra questo gruppo dietetico – ha dichiarato Fudi Wang, primo autore dello studio - abbiamo osservato una riduzione del dieci per cento del rischio di incorrere in malattie delle coronarie, del dodici per cento in ictus e del ventisei per cento in diabete di tipo 2».

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IL MAGNESIO NEGLI ALIMENTI

Verdure a foglia verde come gli spinaci, crucifere tra cui broccoli e cavolfiori, rape, carote, cipolle, melanzane, lattuga, pomodori; legumi, soprattutto fagioli, cereali integrali, semi di zucca e sesamo, soia e riso. Fra la frutta fresca, i frutti rossi (lamponi e more) ma anche arance, ananas, uva, banane e d’estate melone, ciliegie e fragole,  tra la frutta secca noci e mandorle.  Sono questi i principali cibi vegetali, inclusi anche nella dieta mediterranea, che possono apportare le maggiori quantità di magnesio all’organismo e al cuore, cui si possono aggiungere anche alcuni alimenti di origine animale come la carne e il pesce, in particolare i frutti di mare e i gamberi. E per completare il menù fra i golosi dessert, ci sono cacao e cioccolato: una abbondante varietà di alimenti ricchi di magnesio per soddisfare tutti i gusti e i palati. 

 

QUANTO MAGNESIO CI SERVE?

Importanti, oltre alle qualità dei cibi, sono anche le quantità del minerale che devono variare secondo il sesso: «Le linee guida nutrizionali - continua il ricercatore – raccomandano un consumo di 300 milligrammi al giorno per gli uomini e 270 milligrammi per le donne, traducibili in circa 12-13 milligrammi di magnesio per ogni chilogrammo di peso corporeo». Valori che restano tuttavia ben al di sotto di questi parametri, con un consumo quotidiano secondo gli esperti pari solo a mezzo mg al dì per ogni kg di peso. A tal punto che le più recenti statistiche attestano una carenza di magnesio tra il 2,5% e il 15% nella popolazione generale.

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PERCHÉ IL MAGNESIO MANCA

La carenza di magnesio oltre alla dieta sarebbe associata anche ad altri fattori: diete dimagranti troppo drastiche, menopausa, gravidanza, sforzi muscolari prolungati, stress, coliti, diarrea, vomito, insonnia, fino all’abuso di sostanze (alcol, farmaci o droghe). «Il nostro studio – ha concluso Wang – evidenzierebbe l’impatto che la carenza di magnesio può avere sulle patologie cardiovascolari, in crescita fra la popolazione, tuttavia controllabile e contenibile con un adeguato apporto nella dieta».

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ALTRI DATI

Il valore del magnesio, nell'ambito della prevenzione cardiovascolare, era già emerso da uno studio dell’Università di Osaka, in  Giappone, pubblicato nel 2012 su Atherosclerosis, da cui sarebbero emersi maggiori benefici fra le donne: in particolare fra coloro che consumavano all’incirca 274 milligrammi quotidiani di magnesio associato a una mortalità cardiovascolare ridotta del 36% rispetto a coloro che ne ingerivano di meno. Mentre nell’uomo il vantaggio principale riultava essere una riduzione del rischio di  emorragia cerebrale proporzionale alle quantità di magnesio assunto.


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