Per vivere meglio basta trascorrere (almeno) due ore all'aria aperta
Quantificato per la prima volta il fabbisogno settimanale: bastano due ore a settimana a contatto con la natura per migliorare la salute (fisica e mentale)
Il minimo è due ore alla settimana. Un massimo, in teoria, non esiste, anche se i benefici sembrano «allinearsi» oltre le cinque ore. Dedicare regolarmente del tempo alle attività all'aria aperta potrebbe essere la chiave per vivere meglio. Di questo sono convinti alcuni ricercatori dell’Università di Exeter, che hanno scoperto come trascorrere almeno 120’ a settimana (in un unico momento o in più occasioni) a contatto con la natura possa avere un effetto salutare sul corpo e sulla mente. Quanto alla «location», non ci sono differenze: può andare bene un parco cittadino come un bosco, una spiaggia al pari della campagna. «Per la prima volta viene quantificato il tempo necessario per trarre quei benefici di cui si parla da tempo», afferma Mat White, responsabile del centro per l’ambiente e la salute umana dell’ateneo britannico. «Due ore rappresentano un obbiettivo realistico per tutti, indipendentemente dal luogo in cui si vive».
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BENEFICI PER TUTTI (CON DUE ORE A SETTIMANA)
I ricercatori - il lavoro è pubblicato sulle colonne di Scientific Reports - sono giunti a queste conclusioni dopo aver analizzato il tempo trascorso all'aperto da quasi ventimila persone, a cui è stato chiesto di rispondere a una serie di domande mirate a rilevare il loro stato complessivo di salute. Dopo una serie di studi che hanno messo in luce i benefici rilevabili tra le persone più avvezze a vivere a diretto contatto con la natura, si è arrivati a quantificare quello che dovrebbe essere il tempo minimo da trascorrere all'aperto. Lo stesso effetto è stato descritto dagli uomini e dalle donne, dai ragazzi e dagli anziani, dalle persone sane e da coloro già ammalati. Segno che, con un costo pari a zero, la natura sa essere «democratica». Secondo Terry Hartig, docente di psicologia ambientale all'Università di Uppsala e co-autore della ricerca, «trascorrere del tempo all'aria aperta aiuterebbe a ridurre lo stress e a migliorare la qualità della vita». A ciò occorre aggiungere la maggiore propensione a svolgere attività fisica che può maturare in un contesto gradito «outdoor».
Sono diverse ormai le evidenze scientifiche che associano una maggiore esposizione alla natura con un rischio di ridotto di sviluppare sovrappeso, obesità, diabete, malattie cardiovascolari, respiratorie, psichiatriche e miopia. Quest'ultimo esempio si riferisce ai più piccoli, «osservati speciali» di una ricerca che ha osservato un gruppo di bambini palermitani al fine di valutare quanto la vicinanza (o meno) ad aree verdi fosse in grado di è il miglior strumento di prevenzione per la loro salute. Risultato? Coloro che vivevano in aree fortemente urbanizzate manifestavano più di frequente sintomi oculari (bruciore, lacrimazione, sensazione di sabbia negli occhi) e generali (come cefalea e stanchezza) rispetto ai coetanei residenti in aree meno cementificate.
L'ESTATE COME OPPORTUNITA'
In attesa dell'ulteriore riprova che potrà giungere da osservazioni più durature e da studi prospettici, vivere al di fuori delle grandi città sembra poter determinare una serie di benefici per la salute. L'ultima ricerca, però, sembra andare incontro a coloro che risiedono in aree metropolitane. Il beneficio delle due ore non dipenderebbe infatti dall'«habitat» in cui si vive. Un parco, una spiaggia o un lungomare sono raggiungibili in pochi minuti dalla maggior parte della popolazione italiana. E la bella stagione è uno stimolo in più per uscire dall'ufficio e fermarsi all'aperto, prima di rientrare a casa. Può bastare poco, in fin dei conti, per vivere meglio di prima.
Dieci consigli per gestire il diabete durante l'estate
Bere acqua in abbondanza L'acqua va consumata a sufficienza anche se non si ha molta sete, per evitare il pericolo di disidratazione. Nelle persone con diabete, la presenza di elevati livelli di glicemia può ulteriormente favorire la perdita di liquidi attraverso le urine, motivo in più per prestare molta attenzione alla corretta idratazione. Inoltre, i diabetici spesso assumono diuretici e, da poco tempo, sono talora trattati con farmaci anti-diabete (inibitori SGLT-2 o gliflozine) che aumentano le perdite urinarie di glucosio e, con essi, di acqua. Meglio evitare le bevande cosiddette senza zucchero, perché spesso contengono sostanze zuccherine occulte o, in alternativa, edulcoranti il cui effetto neutro per l’organismo è in discussione. Attenzione anche alle bevande reidratanti contenenti sali minerali
Attenzione alla dieta In vacanza le tentazioni dei ricchi buffet sono all'ordine del giorno. La persona diabetica deve evitare gli eccessi, il che non vuol dire comunque non poter vivere esperienze piacevoli a tavola. L'occasione è utile per aumentare il consumo di pesce, verdura, frutta e non per togliersi soddisfazioni con dolciumi e per esagerare coi carboidrati e i grassi
Meglio evitare gli sport estremi L’attività fisica è parte integrante della gestione del diabete ma in estate, in presenza di temperature elevate, è meglio svolgerla all’aperto nelle prime ore del mattino o nel tardo pomeriggio o dopo il tramonto, ricordandosi sempre di reintegrare le perdite di acqua ed elettroliti. Nessun problema se l’attività è svolta in palestre con l’aria condizionata. Eccellente il nuoto, al mare, al lago o in piscina per la sua capacità di mettere in movimento tutti i muscoli in un contesto fresco
Sì al sole, ma con prudenza Le persone diabetiche devono evitare ustioni o dermatiti da raggi solari, perché le infezioni possono complicare le lesioni cutanee scompensano il diabete. Usare quindi creme protettive adeguate
Non camminare scalzi Le persone con diabete devono fare attenzione a non riportare lesioni ai piedi. Al mare è bene usare ciabatte morbide per non scottarsi o ferirsi accidentalmente anche per la ridotta sensibilità alle estremità tipica del diabete. In caso di lesione o ferita ad un piede, non trascurarla ed evitare il fai da te nella cura
Monitorare con regolarità la glicemia Anche in estate è indispensabile non abbandonare i periodici controlli glicemici, commisurati al tipo di diabete e alla terapia anti-diabetica. Glucometro e strisce per la glicemia vanno conservati al riparo dal sole. Soprattutto se si programma un lungo viaggio in macchina, è consigliabile controllare la glicemia prima di partire ed eventualmente durante le soste. Lo stress della guida o di un lungo viaggio possono aumentare la glicemia
Estate: ipoglicemia in agguato D’estate ci si muove a volte di più e la glicemia può scendere perché il glucosio è consumato nei muscoli. Durante un soggiorno di vacanza fuori casa può cambiare la qualità o la quantità del cibo e la glicemia può salire meno in occasione del pasto (o scendere troppo fra un pasto e l’altro). Uno dei sintomi classici della crisi ipoglicemica, la sudorazione, può essere confusa con la sudorazione legata al caldo e l’ipoglicemia riconosciuta con maggiore difficoltà o con ritardo
Terapia antidiabetica: come modularla? Il soggiorno in albergo e le attività ricreative possono determinare una diversa distribuzione dei carboidrati fra i vari pasti e cambiamenti nell’orario di assunzione del cibo. È possibile che aumenti l’introito dei carboidrati a colazione e si riduca quello del pranzo, così come che la colazione si faccia più tardi (idem per la cena). Il ritmo di vita cambia e la terapia anti-diabetica deve seguire questi cambiamenti, seguendo le indicazioni fornite dal medico curante prima della partenza
Controllate le variazioni della pressione arteriosa Se si soggiorna a lungo in ambienti caldi, può essere necessaria una riduzione delle dosi dei farmaci anti-ipertensivi, in particolare dei diuretici. Al contrario, se ci si reca in montagna, la terapia antipertensiva potrebbe meritare un potenziamento, perché in alta quota la pressione sanguigna tende a salire. È comunque necessario consultare il proprio medico curante prima di fare variazioni della terapia anti-ipertensiva
Farmaci e glucometri sempre in valigia L'accorgimento, rivolto a tutti, è particolarmente valido se ci si reca all’estero, in Paesi dove si può prevedere qualche difficoltà di approvvigionamento in caso di imprevisti. Soprattutto l’insulina va conservata in maniera adeguata, senza esporre penne e flaconi ad alte temperature