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Fumo
Redazione
pubblicato il 18-01-2018

I sigari sono meno dannosi delle sigarette?



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No, perché i sigari hanno più catrame e sostanze cancerogene. In un sigaro c'è la nicotina di un pacchetto di sigarette

I sigari sono meno dannosi delle sigarette?

Sebbene sia i sigari sia le sigarette siano composti principalmente da tabacco, ci sono notevoli differenze tra i due prodotti. Le più macroscopiche riguardano le dimensioni e l’involucro: i sigari sono molto più grandi (anche se esistono versioni di dimensioni analoghe a quelle delle sigarette) e sono rivestiti con tabacco mentre le sigarette da carte speciali. La differenza principale, però, è il tipo di tabacco utilizzato. Le sigarette, in genere, contengono una miscela di diverse tipologie di tabacco non fermentato, mentre i i sigari sono composti quasi sempre da un unico tipo di tabacco fermentato.

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La fermentazione è un processo che dura diversi giorni a cui sono sottoposte le foglie di tabacco. Avviene a temperatura e umidità controllata e ha lo scopo principale di esaltare l’aroma del tabacco attraverso
una serie di reazioni chimiche veicolate da enzimi presenti nella pianta.
Queste peculiarità dei sigari fanno sì che siano potenzialmente più dannosi delle sigarette. Infatti i sigari hanno:

  • una più alta concentrazione di sostanze cancerogene: durante il processo di fermentazione del tabacco per sigari, vengono
    prodotte alte concentrazioni di nitrosammine, molecole potenzialmente cancerogene. Questi composti vengono rilasciati durante
    la combustione e sono presenti in quantità maggiore nel fumo da
    sigaro che da sigaretta; 

  • una più alta quantità di catrame: per ogni grammo di tabacco
    fumato, c’è più quantità di catrame nei sigari che nelle sigarette; 

  • un più alto livello di tossine: il rivestimento dei sigari (tipicamente foglie di tabacco) è meno poroso di quello delle sigarette.
    Ciò fa sì che la combustione del tabacco dei sigari avvenga in maniera meno completa di quella delle sigarette. Come risultato, il
    fumo da sigaro ha più alte concentrazioni di tossine; 

  • inoltre, le maggiori dimensioni del sigaro e la più lunga durata
    della fumata comportano generalmente una più alta esposizione a sostanze tossiche. A ridurre in alcuni casi la dannosità del sigaro, d’altra parte, c’è il fatto che la maggior parte dei fumatori di sigari non inala il fumo

A ridurre in alcuni casi la dannosità del sigaro, d’altra parte, c’è il 
fatto che la maggior parte dei fumatori di sigari non inala il fumo.

 

Non inalare il fumo del sigaro riduce alcuni dei rischi legati
al fumo. Infatti, dal momento che quasi tutti i fumatori di sigaro non
inalano, il sigaro è in genere associato a un minor rischio di tumori e malattie cardiache e polmonari rispetto alle sigarette. Il rischio è comunque più alto rispetto a quello dei non fumatori. A prescindere dal fatto che inalino o meno, i fumatori di sigaro (come quelli di sigarette), espongono labbra, bocca, lingua, gola e laringe al fumo e ai composti cancerogeni in esso contenuti. Inoltre, quando la saliva che contiene le sostanze derivanti dal fumo viene deglutita, anche l’esofago è esposto alle sostanze cancerogene. 

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