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Fumo
Fabio Di Todaro
pubblicato il 31-05-2017

Sigarette elettroniche: le usano 1,3 milioni di italiani. Ma non sono innocue



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I vapori delle sigarette elettroniche potrebbero concorrere allo sviluppo di malattie come quelle neurodegenerative e i tumori. È quanto emerge da uno studio condotto all’Università di Bologna. In Italia 1,3 milioni di svapatori

Sigarette elettroniche: le usano 1,3 milioni di italiani. Ma non sono innocue

Sigarette elettroniche: quale danno provocano alla salute? Il dibattito è aperto da anni. Se da una parte c’è chi si concentra sui fumatori e sul vantaggio in termini di riduzione del danno, d’altra parte occorre evitare di sminuire i rischi. In primis perchè ne sappiamo ancora poco, inoltre perchè la loro diffusione crescente fra i giovanissimi ne fa un mezzo per avvicinare al tabagismo persone che non fumano.

 

LE SIGARETTE ELETTRONICHE SERVONO A SMETTERE? 

E neppure gli esperti possono consigliarle come mezzo per smettere. «Gli svapatori in Italia sono 1,3 milioni - ha dichiarato Silvio Garattini, direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche "Mario Negri" in occasione della Giornata mondiale contro il fumo. - «Si tratta però soprattutto di consumatori duali, cioè fumatori che usano contemporaneamente e-cig e sigarette tradizionali. Soltanto un fumatore su 10, infatti, ha smesso di fumare. Non abbiamo dati sufficienti per affermare che la sigaretta elettronica può essere un valido ausilio per smettere di fumare».

Tutto ciò mentre il bagaglio di conoscenze scientifiche sul contenuto delle sigarette elettroniche e sul loro effetto sulla salute è in pieno divenire.

 

IL VAPORE DELLE SIGARETTE ELETTRONICHE MODIFICA IL DNA

Ultima in ordine di tempo è quella portata all’attenzione da una ricerca pubblicata su Scientific Reports da un gruppo di studiosi dell’Università di Bologna, secondo cui i vapori generati dalle sigarette elettroniche potrebbero causare seri danni alla salute. I ricercatori hanno condotto un’indagine tossicologica approfondita nel modello animale - dunque sarà necessario un ulteriore step, prima di validare questi riscontri anche sull’uomo - per capire meglio quali possano essere gli effetti dei vapori prodotti dalle sigarette elettroniche.

Lo studio ha mostrato una diminuzione delle capacità antiossidanti del tessuto polmonare e un aumento della produzione di radicali liberi: due condizioni che hanno un ruolo primario nel generare quello stress ossidativo spesso imputato come causa o concausa di tumori, invecchiamento cellulare e malattie cronico degenerative. «A livello polmonare, i vapori delle sigarette elettroniche producono un effetto stimolante sugli enzimi bioattivanti, mentre inibiscono quelli detossificanti - dichiara Moreno Paolini, ordinario di farmacologia all’Università di Bologna e autore della pubblicazione -. Un insieme di perturbazioni che, se confermate sull’uomo, potrebbe portare alla trasformazione di sostanze pre-cancerogene in cancerogeni finali». I ricercatori hanno osservato come i vapori siano in grado di danneggiare anche l'informazione genetica all'interno della cellula.

 

QUANTO E' DANNOSO IL FUMO PASSIVO



 

GLI EFFETTI SULLA SALUTE DEL CUORE

C’è anche un dato nuovo e inaspettato che è emerso tra le conseguenze dell’esposizione ai vapori delle sigarette elettroniche: un aumento significativo dei livelli di colesterolo e degli acidi grassi saturi a cui è associato un importante fattore di rischio per le malattie cardiovascolari. Un motivo in più, secondo la ricercatrice Donatella Canistro, per «rivedere, se non abbandonare del tutto, l’idea diffusa che le sigarette elettroniche non siano dannose per la salute. Chi le supporta pubblicizza la minore emissione di sostanze nocive rispetto alle sigarette tradizionali. Ma è necessario fare chiarezza: meno pericoloso non significa privo di rischio».

Hanno invece studiato gli effetti misurabili sull'uomo alcuni ricercatori statunitensi che hanno presentato nuovi dati nel corso dell'ultimo congresso dell'American Thoracic Society, tenutosi a Washington. Dall'analisi dell'espettorato dei fumatori di sigarette elettroniche sono emerse differenze rispetto ai fumatori tradizionali e ai non fumatori. Tra gli svapatori è stato riscontrato un alto livello di alcuni marcatori dello stress ossidativo e di malattie polmonari, simili a quello dei fumatori, oltre a un aumento dei segnali dell'infiammazione a livello delle vie respiratorie.

Le conseguenze (sottovalutate) del fumo passivo

 

SEMPRE PIU’ GIOVANI LE FUMANO

Sulla cautela è d'accordo Massimo Verga, pneumologo del centro antifumo dell’ospedale San Paolo di Milano: «Occorre più prudenza quando si parla delle sigarette elettroniche, tra cui rientra anche la IQOS (un prodotto che, a differenza delle e-cig è a base di tabacco, il quale però viene riscaldato e non bruciato, ndr). Gli effetti sulla salute sono ancora in fase di valutazione e il rischio è quello di far passare un messaggio troppo rassicurante. Così i giovani rischiano di avvicinarsi al fumo per il tramite delle sigarette elettroniche, con il rischio peraltro già documentato di diventare nel tempo dei consumatori anche di quelle tradizionali».

Fabio Di Todaro
Fabio Di Todaro

Giornalista professionista, lavora come redattore per la Fondazione Umberto Veronesi dal 2013. Laureato all’Università Statale di Milano in scienze biologiche, con indirizzo biologia della nutrizione, è in possesso di un master in giornalismo a stampa, radiotelevisivo e multimediale (Università Cattolica). Messe alle spalle alcune esperienze radiotelevisive, attualmente collabora anche con diverse testate nazionali ed è membro dell'Unione Giornalisti Italiani Scientifici (Ugis).


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