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Fumo
Antonella Cremonese
pubblicato il 30-07-2013

Se la mamma fuma, la figlia ingrassa



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E rischia anche il diabete gestazionale. Queste le conclusioni di un importante studio svedese che conferma se ancora ce ne fosse bisogno i tanti e gravi danni del fumo nelle donne

Se la mamma fuma, la figlia ingrassa

E’ proprio il caso di dire…che i peccati delle madri ricadono sulle figlie. Un amplissimo studio effettuato in Svezia dal Registro delle Nascite ha mostrato che esiste un significativo aumento del rischio di diabete in gravidanza nelle donne la cui madre è stata fumatrice, e correla questa cattiva abitudine anche a un notevole rischio di obesità.

LO STUDIO - L'indagine è stata pubblicata on line su Diabetologia. I dati sul tabagismo materno sono stati raccolti a partire dal 1982. La generazione (chiamata G1) delle donne incinte nel 1982 o negli anni immediatamente successivi ha avuto figlie che ormai sono in età di procreare, in quanto hanno dai 13 ai 28 anni. E’ perciò divenuto possibile studiare le conseguenze del tabagismo materno sulla salute delle donne di seconda generazione (G2). Nello studio scandinavo sono state incluse 80.189 gravidanze.

Sono state divise in tre categorie. Assenza di esposizione al fumo di sigaretta, cioè madri non fumatrici, il che costituisce il cosiddetto “gruppo di controllo”; esposizione debole (da 1 a 9 sigarette al giorno); esposizione forte (più di 9 sigarette). Gli autori dello studio hanno analizzato la relazione tra il consumo di sigarette da parte delle donne G1 durante la gravidanza, e l’osservazione, presso le donne G2, di un diabete gestazionale (291 casi) e di obesità (7.300 casi).

Il diabete gestazionale è osservato più frequentemente nelle donne la cui madre fumava durante la gravidanza. Parallelamente, anche il rischio di obesità appare aumentato in misura notevole, in una proporzione cosiddetta dose/risposta: più sigarette ha fumato la madre, più la figlia rischia l’obesità.

Prima dello studio svedese, un’inchiesta effettuata in Norvegia aveva già delineato il problema, ma limitandosi al rischio del diabete gestazionale. Non solo la nuova indagine si è estesa al rischio di obesità, ma appare più affidabile della precedente, sia per numero di donne G2 osservate, sia perché esse non conoscevano l’obiettivo dello studio, e quindi erano del tutto esclusi i fattori soggettivi. Ora le osservazioni continueranno su donne meno giovani, e i ricercatori si aspettano di trovare una conferma anche più eclatante del rapporto tra madri fumatrici durante la gravidanza e rischio di obesità per le figlie.

Antonella Cremonese


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