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Neuroscienze
Serena Zoli
pubblicato il 27-02-2019

I 7 segnali della depressione maschile



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Negli uomini la depressione a volte è mascherata. Ecco come riconoscere i comportamenti tipici. Oltre alle terapie ci sono strategie utili da adottare

I 7 segnali della depressione maschile

Allora, le donne soffrono di depressione il doppio degli uomini, è notorio: il 10 per cento contro il 5,5 per cento maschile. Poi, però, appare un’altra cifra, allarmante e contraddittoria: in Italia i tre quarti dei suicidi riguardano il genere maschile. Ma non stavano “così bene” i maschi? Può essere più difficile saperlo, anche perché è tipico dell’uomo negare la depressione, ostinarsi a mascherarla, e in effetti a esprimerla con sintomi diversi dalle donne. Tristezza sì, ma espressa come rabbia, aggressività, rifiuto di ogni aiuto, facile caduta nell’uso di sostanze in un tentativo di auto-terapia.

Depressione: cause diverse per uomini e donne

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04-04-2014

 

DEPRESSIONE: I SINTOMI COMUNI A UOMINI E DONNE

Per fare chiarezza, ecco l’elenco dei sintomi comuni della depressione nei due sessi:

  • sentirsi tristi, facili alle lacrime, colpevoli o vuoti
  • non riuscire più a godersi attività solitamente piacevoli
  • sperimentare mutamenti nell’appetito o nel peso
  • avere troppo o troppo poco sonno
  • sentirsi agitati o stanchi
  • non riuscire bene a concentrarsi

Non è detto ovviamente che questi sintomi compaiano tutti insieme in una persona depressa: le differenze possono originare da diversi fattori genetici, ormonali, biochimici o di ordine sociale.

 

I 7 COMPORTAMENTI TIPICI DELLA DEPRESSIONE NELL’UOMO 

Più tipici del “disturbo dell’umore” (la depressione) nel sesso maschile sono:

  • bere di più alcolici o prendere droghe
  • evitare le situazioni familiari o sociali
  • lavorare ossessivamente senza prendersi momenti di pausa 
  • trovare difficile far fronte al lavoro o alle responsabilità familiari
  • mettersi a controllare tutto o a maltrattare nelle relazioni
  • impegnarsi in comportamenti rischiosi, tipo gioco d’azzardo o sesso non protetto
  • tentare il suicidio

Una teoria sostiene che i diversi comportamenti assunti dagli uomini siano tentativi di “mascherare” la depressione e di attenersi alle cosiddette “norme della mascolinità”. L’esito di questo atteggiamento sono spesso devianze dal carattere autodistruttivo. Anche il sesso molte volte è toccato dal disturbo dell’umore: l’uomo può perdere interesse ai rapporti intimi oppure non riuscire ad averli fisicamente.

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I SEGNI EMOTIVI NELL’UOMO DEPRESSO

I primi segni della depressione maschile possono manifestarsi come irritabilità e frustrazione. In genere gli uomini trovano più facile parlare di sintomi fisici che di cambi dell’umore. Per questo solo alcuni chiedono aiuto al medico, con difficoltà, mentre alle donne riesce più facile, intanto, confidarsi con le persone vicine, poi cercare lo psichiatra. Per questi motivi i sintomi della depressione nell’uomo possono manifestarsi con:

  • rabbia
  • frustrazione
  • aggressività
  • irritabilità

Questi segni sono la “maschera” indossato dall’uomo depresso per nascondere la sua tristezza o angoscia e non apparire un “debole” secondo il modello maschile. Da aggiungere che molti uomini con disturbo dell’umore coltivano pensieri suicidi e, come abbiamo visto all’inizio, quattro volte più delle donne passano dalle idee ai fatti.

 

I SEGNI FISICI NELL’UOMO DEPRESSO

La depressione è un disturbo mentale, ma si esprime anche con segnali fisici. Questo vale per ambedue i sessi, naturalmente. Nel maschio sono più frequenti:

  • mal di testa
  • senso di oppressione al petto
  • male alle giunture, agli arti o alla schiena
  • problemi a digerire
  • stanchezza
  • dormire troppo o troppo poco
  • incapacità di star fermo, agitarsi 
  • mangiare troppo o troppo poco
  • perdita di peso.

Molti di questi sintomi possono derivare dalla chimica cerebrale di ognuno. La depressione cambia, in particolare, i livelli di serotonina e di norepinefrina, che sono i neurotrasmettitori che governano il dolore e l’umore.

 

IL “MALE OSCURO” NELL’UOMO: MENO DIAGNOSI

Con tutto quanto si è visto, si comprende che la depressione maschile spesso non sia diagnosticata, dunque neppure curata. Non solo gli uomini vanno più raramente a chiedere aiuto a un medico, ma è facile pure che quest’ultimo sia fuorviato da tutte le “maschere” fisiche che il paziente gli mette davanti.

 

LE CURE E 6 CONSIGLI UTILI

Le terapie per la depressione sono, come per le donne, di 3 tipi: farmaci, psicoterapia e terapia cognitivo-comportamentale. Ma sono utili anche strategie collaterali. Accanto ai trattamenti che consiglierà il medico, ci sono comportamenti nella quotidianità e nuovi stili di vita che possono rafforzare la cura:

  • esercizio fisico costante. Correre o camminare con passo sostenuto possono produrre endorfine (sostanze cerebrali del benessere) e sollevare l’umore
  • costruire e attenersi a una routine quotidiana può aiutare a percepire ogni giorno un po’ più facile
  • spezzare i compiti: quando ci si trova di fronte a un impegno che appare superiore alle nostre forze, spezzettatelo in tanti compiti più piccoli, da affrontare poi uno alla volta
  • yoga, mindfulness, meditazione: queste pratiche possono ridurre lo stress e sostenere il senso di benessere
  • parlare con amici e familiari: condividere i propri sentimenti con persone vicine aiuta sia il depresso sia loro
  • evitare l’alcol: quantomeno il ridurlo porta subito un beneficio all’umore.

E se si notano i sintomi sopra descritti in un ragazzo o uomo vicino a noi che non pensa di essere depresso, che anzi rifiuta questa ipotesi, ma è evidente che soffre, che fare? Parlare, cercare di spostare il suo punto di osservazione, non stancarsi di insistere ma amorevolmente. La tattica è quella di un paziente “lungo assedio”.

(Con la supervisione del prof. Gabriele Sani, professore associato di Psichiatria all’Università La Sapienza di Roma)

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Serena Zoli

Giornalista professionista, per 30 anni al Corriere della Sera, autrice del libro “E liberaci dal male oscuro - Che cos’è la depressione e come se ne esce”.


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