A metà dell'estate, per la maggior parte degli italiani le vacanze sono alle porte. Mare o montagna? Conoscere la destinazione conta poco, se l'obiettivo è parlare della prevenzione dei tumori della pelle. Quando ci si espone al sole per abbronzarsi c’è sempre un rischio che la pelle si scotti e subisca danni da cui può avere origine, anche anni dopo, un tumore. È però possibile ridurre al minimo queste probabilità. Come? Rispettando alcune semplici regole, la prima delle quali è l'utilizzo della protezione solare. Chi la applica a partire dai primi anni di vita, riduce in maniera signifiicativa il rischio di avere un melanoma, il più diffuso tumore della pelle.
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PROTEZIONE FIN DAI PRIMI ANNI DI VITA
La conferma giunge da uno studio australiano pubblicato sulla rivista Jama Dermatology, in cui i ricercatori hanno voluto misurare l'associazione tra l'uso di creme solari e la probabilità di ammalarsi di melanoma nei giovani con meno di quarant'anni. Lo studio ha analizzato i dati raccolti da quasi 1700 persone: tra pazienti di (603) e altri individui sani (1088) arruolati come «controlli». A tutti è stato chiesto di fornire informazioni relativamente alla frequenza d'uso della protezione fin dai primi anni di vita, del fattore di protezione utilizzato (da 8 in su) e del tempo mediamente trascorso esponendosi al sole. La probabilità di ammalarsi di melanoma è risultata inversamente associata al maggior uso di creme solari fino ai 17 anni di età: dunque nel corso di tutta l'infanzia e l'adolescenza, a dimostrazione di come il rispetto delle regole della prevenzione sia importante a partire dai primi anni di vita. Il rischio non è invece risultato dipendere (soltanto) dal tempo trascorso esponendosi al sole: a riprova del fatto che la tintarella non è proibita, a patto però di prenderla con cura. Da qui la differenza, rimarcata più volte nello studio, tra «esposizione al sole» ed «esposizione al sole senza protezione»: con quest'ultima a fare la differenza.
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COME LEGGERE IL FATTORE DI PROTEZIONE SOLARE?
L'associazione, a parità di utilizzo di creme protettive, è risultata più alta per le persone di pelle più chiara, con un fototipo basso. Oltre che tra coloro che avevano più nevi cutanei, poiché questi nascono dall’accumulo di melanociti. E dal momento che il melanoma altro non è che un tumore che ha origine da queste cellule, deputate alla produzione della melanina, pigmento responsabile del colore della pelle e dell’abbronzatura, «una parte di essi può degenerare e dare vita a un melanoma», come si legge sul Manuale Pelle. Fondamentale, dunque, è l'utilizzo delle creme solari. La capacità di una crema di schermare o bloccare i raggi del sole viene definita fattore di protezione solare: è il numerino con valori in genere compresi tra 6 e 50 che si può trovare sui prodotti solari spesso accompagnato dalla sigla «Spf» (fattore di protezione solare). Questo indicatore si riferisce nello specifico alla capacità di bloccare i raggi ultravioletti di tipo B: considerati un cancerogeno certo per l'uomo, al pari di quelli A (a oggi non esiste invece un sistema universalmente riconosciuto per classificare le creme sulla base della protezione dai raggi UVA) e di quelli C (raramente raggiungono la Terra). Creme con un «Spf» pari a 15 sono in grado di bloccare il 93 per cento dei raggi UVB, mentre solari con «Spf» pari a 30 arrivano a bloccarne il 97 per cento. Nessun prodotto - nemmeno quello con fattore di protezione superiori a 50 - è in grado di bloccare tutti i raggi UVB.
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COME SCEGLIERE LA CREMA SOLARE
La scelta della crema solare non è semplice. Il primo fattore da tenere conto è il tipo di pelle: più sono chiare, più alto deve essere il fattore di protezione. Per fototipi più scuri è indicato un fattore di protezione intorno a 15, per quelli intermedi (biondo scuro e castani) fattori tra 15 e 30, per quelli molto chiari (biondo o rossi e pelle molto chiara) fattori da 30 in su. Ma non è soltanto una questione di numeri. La consistenza e la facilità con cui il prodotto si spalma possono infuire molto sulla sua reale efficacia. È importante poi la capacità del prodotto di restare sulla pelle, resistendo al sudore e all’acqua. Per una corretta protezione dai danni del sole, la crema deve essere applicata in maniera abbondante: 2-3 cucchiai da tavola di crema (circa 25-30 grammi) per proteggere tutto il corpo. Occorre poi considerare che l’acqua, il sudore, il contatto con la sabbia o con gli indumenti possono portarla via. È quindi bene ripetere l’applicazione almeno ogni due ore e dopo ogni bagno.