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Oncologia
Fabio Di Todaro
pubblicato il 01-08-2018

Melanoma più lontano se si usa (correttamente) la crema solare



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Non esistono divieti assoluti all'esposizione al sole, purché si utilizzi correttamente la crema solare fin dai primi anni di vita. Così il rischio di ammalarsi di melanoma cala fino al 40 per cento

Melanoma più lontano se si usa (correttamente) la crema solare

A metà dell'estate, per la maggior parte degli italiani le vacanze sono alle porte. Mare o montagna? Conoscere la destinazione conta poco, se l'obiettivo è parlare della prevenzione dei tumori della pelle. Quando ci si espone al sole per abbronzarsi c’è sempre un rischio che la pelle si scotti e subisca danni da cui può avere origine, anche anni dopo, un tumore. È però possibile ridurre al minimo queste probabilità. Come? Rispettando alcune semplici regole, la prima delle quali è l'utilizzo della protezione solare. Chi la applica a partire dai primi anni di vita, riduce in maniera signifiicativa il rischio di avere un melanoma, il più diffuso tumore della pelle.


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PROTEZIONE FIN DAI PRIMI ANNI DI VITA

La conferma giunge da uno studio australiano pubblicato sulla rivista Jama Dermatology, in cui i ricercatori hanno voluto misurare l'associazione tra l'uso di creme solari e la probabilità di ammalarsi di melanoma nei giovani con meno di quarant'anni. Lo studio ha analizzato i dati raccolti da quasi 1700 persone: tra pazienti di (603) e altri individui sani (1088) arruolati come «controlli». A tutti è stato chiesto di fornire informazioni relativamente alla frequenza d'uso della protezione fin dai primi anni di vita, del fattore di protezione utilizzato (da 8 in su) e del tempo mediamente trascorso esponendosi al sole. La probabilità di ammalarsi di melanoma è risultata inversamente associata al maggior uso di creme solari fino ai 17 anni di età: dunque nel corso di tutta l'infanzia e l'adolescenza, a dimostrazione di come il rispetto delle regole della prevenzione sia importante a partire dai primi anni di vita. Il rischio non è invece risultato dipendere (soltanto) dal tempo trascorso esponendosi al sole: a riprova del fatto che la tintarella non è proibita, a patto però di prenderla con cura. Da qui la differenza, rimarcata più volte nello studio, tra «esposizione al sole» ed «esposizione al sole senza protezione»: con quest'ultima a fare la differenza.

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COME LEGGERE IL FATTORE DI PROTEZIONE SOLARE?

L'associazione, a parità di utilizzo di creme protettive, è risultata più alta per le persone di pelle più chiara, con un fototipo basso. Oltre che tra coloro che avevano più nevi cutanei, poiché questi nascono dall’accumulo di melanociti. E dal momento che il melanoma altro non è che un tumore che ha origine da queste cellule, deputate alla produzione della melanina, pigmento responsabile del colore della pelle e dell’abbronzatura, «una parte di essi può degenerare e dare vita a un melanoma», come si legge sul Manuale Pelle. Fondamentale, dunque, è l'utilizzo delle creme solari. La capacità di una crema di schermare o bloccare i raggi del sole viene definita fattore di protezione solare: è il numerino con valori in genere compresi tra 6 e 50 che si può trovare sui prodotti solari spesso accompagnato dalla sigla «Spf» (fattore di protezione solare). Questo indicatore si riferisce nello specifico alla capacità di bloccare i raggi ultravioletti di tipo B: considerati un cancerogeno certo per l'uomo, al pari di quelli A (a oggi non esiste invece un sistema universalmente riconosciuto per classificare le creme sulla base della protezione dai raggi UVA) e di quelli C (raramente raggiungono la Terra). Creme con un «Spf» pari a 15 sono in grado di bloccare il 93 per cento dei raggi UVB, mentre solari con «Spf» pari a 30 arrivano a bloccarne il 97 per cento. Nessun prodotto - nemmeno quello con fattore di protezione superiori a 50 - è in grado di bloccare tutti i raggi UVB. 


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COME SCEGLIERE LA CREMA SOLARE

La scelta della crema solare non è semplice. Il primo fattore da tenere conto è il tipo di pelle: più sono chiare, più alto deve essere il fattore di protezione. Per fototipi più scuri è indicato un fattore di protezione intorno a 15, per quelli intermedi (biondo scuro e castani) fattori tra 15 e 30, per quelli molto chiari (biondo o rossi e pelle molto chiara) fattori da 30 in su. Ma non è soltanto una questione di numeri. La consistenza e la facilità con cui il prodotto si spalma possono infuire molto sulla sua reale efficacia. È importante poi la capacità del prodotto di restare sulla pelle, resistendo al sudore e all’acqua. Per una corretta protezione dai danni del sole, la crema deve essere applicata in maniera abbondante: 2-3 cucchiai da tavola di crema (circa 25-30 grammi) per proteggere tutto il corpo. Occorre poi considerare che l’acqua, il sudore, il contatto con la sabbia o con gli indumenti possono portarla via. È quindi bene ripetere l’applicazione almeno ogni due ore e dopo ogni bagno.

 

Fabio Di Todaro
Fabio Di Todaro

Giornalista professionista, lavora come redattore per la Fondazione Umberto Veronesi dal 2013. Laureato all’Università Statale di Milano in scienze biologiche, con indirizzo biologia della nutrizione, è in possesso di un master in giornalismo a stampa, radiotelevisivo e multimediale (Università Cattolica). Messe alle spalle alcune esperienze radiotelevisive, attualmente collabora anche con diverse testate nazionali ed è membro dell'Unione Giornalisti Italiani Scientifici (Ugis).


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