Un polipo intestinale su quattro sfugge alla colonscopia
L'allarme dei gastroenterologi: 9 polipi intestinali su 10 evolvono in tumore del colon-retto. L'operatore nel corso della colonscopia fa la differenza
A vederli, tramite colonscopia, sono come dei cuscinetti che si formano a partire dal rivestimento interno dell'intestino: indolori (spesso) e di natura benigna (sempre). Ma non per questo i polipi intestinali possono essere trascurati. Se non rimossi, la quasi totalità nel tempo evolve infatti un tumore del colon-retto: in nove casi su dieci. Da qui l'importanza di identificarli nel corso di un esame endoscopico condotto come screening o su indicazione del proprio medico di base. È l'accuratezza con cui viene effettuata la colonscopia a fare la differenza: nella diagnosi (e rimozione) precoce dei polipi e di conseguenza nell'incremento dei tassi di sopravvivenza della malattia oncologica.
CHE COSA SONO E COME SI RIMUOVONO I POLIPI INTESTINALI?
OCCORRE MIGLIORARE LA DIAGNOSI
Nonostante il potenziale oncogeno dei polipi, uno di essi su quattro sfugge alla diagnosi nel corso della colonscopia. Il dato è stato diffuso dall'Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri (Aigo), che per ridurlo progressivamente ha deciso di far partire uno studio per valutare la variazione di capacità di individuare polipi e adenomi, prima e dopo un periodo di training condotto dagli specialisti più esperti. Ogni referente dei centri che parteciperanno al lavoro dovrà raccogliere gli esiti di duecento colonscopie (prima fase), dopo le quali gli specialisti seguiranno una fase di training a distanza condotta da altri colleghi (seconda fase). A seguire (terza fase) ci si confronterà sui risultati degli esami eseguiti, al fine di valutare l'appropriatezza delle diagnosi effettuate. «La colonscopia è un esame molto importante, ma altrettanto complesso - afferma Gioacchino Leandro, direttore dell'unità di operativa complessa di gastroenterologia dell'Irccs De Bellis di Castellana Grotte e presidente dell'Aigo -. Per ottenere risultati ottimali, è necessaria una sufficiente esperienza e un consistente training. Bisogna affrontare competenze manuali, tecnologiche e strumentali, oltre ad aspetti più strettamente teorici».
DAL POLIPO AL TUMORE DEL COLON
Il tumore del colon-retto si sviluppa in diversi anni e consiste nella trasformazione di lesioni precancerose come adenomi o polipi. Il quaranta per cento delle persone con oltre sessant'anni convive con lesioni precancerose: da qui l'indicazione a sottoporsi a una colonscopia a partire dai cinquant'anni di età, sopratutto in caso di familiarità per la poliposi se non già per il tumore del colon. Lo spunto, in questi casi, deve giungere da sé o dal proprio medico di base. Lo screening per il tumore del colon-retto prevede infatti la ricerca del sangue occulto nelle feci e, soltanto in caso di positività, l'esecuzione della colonscopia. Ma i tassi di adesione non sono ancora ottimali. Se al Nord nel 2016 all’invito hanno risposto oltre 9 adulti su 10, la quota è risultata dimezzata (4,3 su 10) nelle regioni meridionali: maglia nera alla Calabria, seguita dalla Puglia, dalla Campania e dalla Sicilia.
Dieci buone regole per prevenire il tumore al colon-retto
Non trascurarti Se avverti alcuni sintomi, come cambiamenti nelle tue abitudini intestinali, sangue nelle feci, frequenti dolori addominali, avvisa il tuo medico di fiducia: individuare questo tumore in fase iniziale può fare davvero la differenza
L'importanza degli screening Non saltare gli screening previsti per questa forma di tumore. Se ricevi l’avviso a casa, fai gli esami, sono gratuiti. Se uno dei tuoi familiari è stato colpito da un tumore al colon-retto, segui l’iter di diagnosi precoce previsto per i casi come il tuo
Proteggi la flora batterica dell'intestino È indispensabile per mantenere tutto l’organismo in salute: consuma alimenti che contengono elementi probiotici, come lo yogurt e altri cibi fermentati come miso (derivata da soia gialla) e prodotti da forno con lievito madre
Non trascurare la predisposizione Se ti hanno diagnosticato malattie che aumentano il rischio per il tumore al colon-retto, come la poliposi adenomatosa familiare (FAP), la sindrome di Lynch o la retto-colite ulcerosa, segui le indicazioni del medico e sottoponiti a tutti gli esami consigliati
Segui la dieta mediterranea Consuma tutti i giorni frutta, verdura, cereali, legumi, pesce, olio extravergine di oliva e limita i grassi saturi (al di sotto del 10% dell’energia quotidiana), le carni rosse (1-2 porzioni da 100g a settimana) e conservate (1 porzione o meno da 50g a settimana)
e gli zuccheri semplici (al di sotto del 15% dell’energia quotidiana).
Non fumare Meglio non iniziare. O, se già si fumare, smettere subito. Chi fuma rischia di ammalarsi il 27% in più rispetto a chi non fuma
Scegli alimenti ricchi di fibre A tavola via libera al consumo di verdure, cereali, legumi, frutta secca, che aiutano a mantenere libero l’intestino
Muoviti tutti i giorni Almeno 30 minuti di attività fisica moderata. Se non hai tempo per lo sport, prendi le scale al posto dell’ascensore, usa meno l’auto, cammina
Mantieni il tuo peso forma Un indice di massa corporea adeguato deve essere tra 18,5 e 25. Va inoltre contenuto il grasso sull’addome (circonferenza vita al di sotto degli 80 centimetri per le donne e dei
94 per l’uomo). Esso è correlato con l’insorgere di molte malattie, non soltanto il tumore al colon-retto
Evita l'alcol Mantieniti su un consumo correlato a un basso rischio (un bicchiere di vino al giorno per le donne, due per gli uomini)