Le mascherine (chirurgiche o di stoffa) saranno obbligatorie a scuola (dai 6 anni in su) ogni volta in cui non si potrà rispettare la distanza di un metro
Alla luce della pandemia di Covid-19, l’imminente riapertura delle scuole porrà i bambini di fronte a una nuova «sfida»: l’utilizzo delle mascherine per diverse ore al giorno. Stando alle indicazioni fornite dal Comitato tecnico-scientifico della Protezione Civile, a partire dai 6 anni i piccoli dovranno indossarle ogni qual volta non sarà possibile stare alla distanza di almeno un metro. Difficile stimare per quanto tempo al giorno, considerando che molto dipenderà dalle dimensioni delle singole aule, dal numero di studenti ospitati e dalla possibilità di impiegare i banchi singoli. È un dato di fatto che, forse come mai accaduto finora, i più piccoli diventeranno protagonisti delle misure anti-contagio.
COVID-19: COME USARE I GUANTI E LE MASCHERINE
LE INDICAZIONI DA SEGUIRE
In vista della riapertura delle scuole, il Comitato tecnico-scientifico ha confermato le indicazioni da seguire per evitare l’aumento dei contagi sono di fatto le stesse in vigore già da mesi: il distanziamento sociale (almeno un metro tra gli studenti, due tra coloro che siederanno al primo banco e la cattedra), l’igiene delle mani e l’utilizzo delle mascherine. Queste ultime andranno indossate per proteggere il naso e la bocca ogni qual volta «il distanziamento potrebbe non essere garantito». Motivo per cui, immaginando che soprattutto all’inizio potrebbero esserci situazioni di difficoltà nel far rispettare la distanza minima di un metro, un docente potrebbe richiedere l’impiego della mascherina anche da seduti. Quanto detto finora riguarderà i bambini della scuola primaria (6-11 anni). Mentre coloro con più di 12 anni dovranno seguire le stesse indicazioni che riguardano la vita in comunità degli adulti. Al di là dell'età, questa vale come indicazione generale, la mascherina potrà essere rimossa «in condizione di staticità» e in attività didattiche che «non favoriscano l'espulsione di particelle di saliva». Mentre, al contrario, sarà obbligatorio indossarla in entrata e in uscita dalla scuola, così come negli spazi comuni: per avvicinarsi alla cattedra o in bagno.
Nessun obbligo di mascherina è invece previsto per i bambini che frequentano il nido e la scuola materna (al contrario di quanto invece previsto per i loro insegnanti). Questo perché, come spiegato da Susanna Esposito, direttore della clinica pediatrica dell’azienda ospedaliero universitaria di Parma, in un articolo pubblicato sull'European Journal of Pediatrics, «le loro vie aeree sono ancora molto piccole e, non potendo liberarsene da soli, con le mascherine rischierebbero di avere difficoltà a respirare». In questo caso, oltre che sul distanziamento sociale e sull'igiene delle mani, «la prevenzione del contagio sarà basata sul mancato contatto degli oggetti con la bocca», aggiunge l'esperta, che presiede l’Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini immunologici (WAidid).
A non essere costretti all'utilizzo delle mascherine in classe saranno anche «i bambini affetti da una disabilità non compatibile con un uso prolungato mascherina», spiega Alberto Villani, che presiede la Società Italiana di Pediatria ed è membro del Comitato. A fare chiarezza su questo punto sono state anche l'Organizzazione Mondiale della Sanità e l'Unicef. Sui loro documenti è scritto che, in questi casi, l'utilizzo delle mascherine deve essere valutato caso per caso dai genitori, da un tutore, da un educatore o da un pediatra. In ogni caso, ai bambini con gravi disabilità cognitive non dovrebbe essere richiesto l'uso della mascherina. Bisognerà decidere singolarmente, invece, nel momento in cui dovesse esserci un bambino con una grave malattia respiratoria, autoimmune o oncologica. In alcune di queste situazioni, dietro indicazione specialistica, potrebbe essere opportuno ricorrere a una mascherina FFP2 o FFP3.
QUALI MASCHERINE UTILIZZARE?
Tutto quanto detto finora varrà in condizioni di bassa circolazione virale. Ciò vuol dire che le disposizioni sono variabili: nel tempo e tra un luogo e l’altro. Laddove i contagi dovessero tornare a salire, potrebbe essere introdotto l’obbligo di indossare la mascherina anche in classe. E veniamo al punto: quale scegliere? Nelle raccomandazioni del Comitato tecnico scientifico si parla delle mascherinechirurgiche. Alla base di questa indicazione c’è l’uguaglianza tra i presidi e la garanzia di protezione omogenea offerta. L'indicazione potrà però venire meno nel momento in cui una scuola dovesse rimanerne sprovvista. In quel caso, è quanto specificato nelle indicazioni degli esperti, si può fare ricorso alle mascherine di comunità, personalizzabili e fatte di stoffa. A patto però che «ogni giorno le famiglie le lavino e le disinfettino». Una misura, quest’ultima, importante anche sul piano ambientale, perché eviterà il consumo di 1-2 mascherine al giorno da parte di ogni studente.
Il ritorno alla normalità che porterà anche i bambini a trascorrere molte ore al giorno con la mascherina sta alimentando i dubbi di alcuni genitori relativamente a un possibile impatto negativo di questa misura. Per questo, la Società Italiana di Pediatria ha scelto di rispondere ad alcuni dei quesiti più frequenti: fornendo rassicurazioni ad ampio raggio. «L’uso prolungato della mascherina nei bambini non porta all'alcalosi - aggiunge Villani, che dirige l'unità operativa di pediatria e malattie infettive all'ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma -. La quantità della propria anidride carbonica respirata da un bambino sano che indossa la mascherina chirurgica è infatti pressoché impercettibile. Nè c'è un rischio legato allo scarso apporto di ossigeno, che in realtà non si registra pur indossando la mascherina per diverse ore al giorno». La mascherina chirurgica può indebolire il sistema immunitario nei bambini? Nemmeno a dirsi e comunque trattasi di una misura atta a «evitare la trasmissione del coronavirus tra soggetti asintomatici». Allo stesso modo, «non ci sono evidenze scientifiche che documentino che un corretto utilizzo della mascherina possa comportare un’alterazione della flora batterica intestinale» dei più piccoli.
3 - Non toccarti occhi, naso e bocca con le mani Il virus si trasmette principalmente per via respiratoria, ma può entrare nel corpo anche attraverso gli occhi, il naso e la bocca, quindi evita di toccarli con le mani non ben lavate.
Le mani, infatti, possono venire a contatto con superfici contaminate dal virus e trasmetterlo al tuo corpo.
6 - Pulisci le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol I disinfettanti chimici che possono uccidere il nuovo coronavirus (SARS-CoV-2) sulle superfici includono disinfettanti a base di candeggina / cloro, solventi, etanolo al 75%, acido peracetico e cloroformio.
Il tuo medico e il tuo farmacista sapranno consigliarti.
2 - Evita il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute Mantieni almeno un metro di distanza dalle altre persone, in particolare quando tossiscono o starnutiscono o hanno la febbre, perché il virus è contenuto nelle goccioline di saliva e può essere trasmesso a distanza ravvicinata.
8 - Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus Al momento, non ci sono prove che animali da compagnia come cani e gatti possano essere infettati dal virus.
Tuttavia, è sempre bene lavarsi le mani con acqua e sapone dopo il contatto con gli animali da compagnia.
5 - Non prendere farmaci antivirali né antibiotici a meno che siano prescritti dal medico Allo stato attuale non ci sono evidenze scientifiche che l’uso dei farmaci antivirali prevenga l’infezione da nuovo coronavirus (SARS-CoV-2).
Gli antibiotici non funzionano contro i virus, ma solo contro i batteri. Il SARS-CoV-2 è, per l’appunto, un virus e quindi gli antibiotici non vengono utilizzati come mezzo di prevenzione o trattamento, a meno che non subentrino co-infezioni batteriche.
4 - Copri bocca e naso se starnutisci o tossisci Se hai un’infezione respiratoria acuta, evita contatti ravvicinati con le altre persone, tossisci all’interno del gomito o di un fazzoletto, preferibilmente monouso, indossa una mascherina e lavati le mani.
Se ti copri la bocca con le mani potresti contaminare oggetti o persone con cui vieni a contatto.
9 - In caso di dubbi NON recarti al Pronto Soccorso: chiama il tuo medico di base e se pensi di essere stato contagiato chiama il 112 Il periodo di incubazione del nuovo coronavirus è compreso tra 1 e 14 giorni. Se hai febbre, tosse, difficoltà respiratorie, dolori muscolari, stanchezza NON recarti al Pronto Soccorso: chiama il tuo medico di base per avere informazioni su cosa fare; se pensi di essere stato contagiato chiama il 112.
1 - Lavati spesso le mani Il lavaggio e la disinfezione delle mani sono decisivi per prevenire l’infezione. Le mani vanno lavate con acqua e sapone per almeno 20 secondi. Se non sono disponibili acqua e sapone, è possibile utilizzare
anche un disinfettante per mani a base di alcol al 60%. Lavarsi le mani elimina il virus.
7 - A distanza dagli altri e con la mascherina Quando si è con altre persone, più si è lontani e meglio è. In situazioni di comunità, si raccomanda di indossare sempre una mascherina (senza valvola) per coprire naso, bocca e mento. Prima e dopo averla rimossa, oltre che dopo averla maneggiata, lavare sempre le mani.
Nuovo coronavirus e Covid-19: le regole utili da seguire Come dobbiamo sapere per affrontare con le dovute cautele e senza timori eccessivi l'epidemia di nuovo coronavirus? I consigli dell'Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute. (Fonte: https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/)
8 - I prodotti MADE IN CHINA e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che le persone che ricevono pacchi dalla Cina non sono a rischio di contrarre il nuovo coronavirus, perché non è in grado di sopravvivere a lungo sulle superfici. A tutt’oggi non abbiamo alcuna evidenza che oggetti prodotti in Cina o altrove possano trasmettere il nuovo coronavirus (SARS-CoV-2).