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Pediatria
Daniele Banfi
pubblicato il 19-07-2013

Latte materno: buono non solo per diventare top-manager



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Il latte materno garantirebbe maggiori successi lavorativi da adulto, ma i benefici del prezioso alimento naturale sono molti altri.

Latte materno: buono non solo per diventare top-manager

Chi è stato allattato al seno avrebbe maggiori possibilità di fare carriera rispetto ai bambini cresciuti a latte in polvere.

Conclusioni, pubblicate sulla rivista Archives of Disease in Childhood, frutto del lavoro degli studiosi dell’University College di Londra. «Il latte materno è importante, attenzione però a non confondere le idee: non è certo per la carriera del bambino che una madre deve essere incentivata a farlo» spiega il dottor Guglielmo Salvatori, responsabile dell’unità Sub-intensiva neonatale all’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma.

LO STUDIO

Per arrivare al curioso risultato i ricercatori londinesi hanno monitorato 17 mila individui nati nel 1958 e altrettanti nati nel 1970.

Seguendoli per tutti questi anni è emerso che quelli nutriti al seno hanno raggiunto i più importanti traguardi nel posizionamento sociale e professionale. Un risultato netto che però non deve trarre in inganno.

Esistono infatti numerosi altri studi che non registrano questa singolare associazione. A chi credere?

 

LATTE MATERNO E QUOZIENTE INTELLETTIVO

«Gli studi a riguardo sono spesso contrastanti. In alcuni si afferma che il latte materno porti ad un vantaggio di 4-5 punti in termini di quoziente intellettivo (Q.I) rispetto ai bambini nutriti con il latte artificiale» spiega Salvatori.

In altri studi invece la differenza nel Q.I sarebbe imputabile alle differenze socio-economiche. «In tutti questi casi –continua l’esperto- è molto difficile svincolare l’effetto del latte materno da altri fattori importantissimi quali lo status sociale e gli stimoli ai quali il bambino viene sottoposto.

Ecco perché trarre una conclusione definitiva è difficile. Di un dato però siamo certi: nei bambini pretermine, quelli sotto le 32 settimane e il chilo e mezzo di peso, l’allattamento al seno incide positivamente in termini di Q.I».

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LATTE MATERNO E BENEFICI

Che si tratti di allevare un futuro manager di successo o meno il latte materno rimane la via migliore per un bambino in salute. «Chi si nutre con il latte materno da adulto è più protetto dalle infezioni, ha meno possibilità di incorrere nello sviluppo di ipertensione e ipercolesterolemia ed è meno soggetto a diventare obeso. Queste sono le vere evidenze della bontà dell’allattamento al seno» spiega Salvatori.

 

LATTE ARTIFICIALE

Escludendo quelle donne che non allattano per scelta, in rari casi può però accadere che le neo mamme non riescano a produrre latte. Cosa fare in questi casi? Fortunatamente l’Italia si è mostrata sensibile al problema e con il passare degli anni ha creato una vera e propria rete di banche, punti di raccolta del latte donato da madri che ne producono in eccesso. Un prezioso alimento distribuito gratuitamente, dopo opportuno trattamento, ai piccoli che ne hanno bisogno. Purtroppo però le banche non sono presenti in tutte le regioni italiane. «In questi casi si deve intervenire con il latte artificiale, un prodotto altrettanto valido che, grazie al progresso tecnologico, molto si avvicina qualitativamente a quello delle mamme» conclude Salvatori.

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Daniele Banfi
Daniele Banfi

Giornalista professionista è redattore del sito della Fondazione Umberto Veronesi dal 2011. Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia quale nuova modalità per la cura del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la nascita delle nuove terapie a lunga durata d’azione per HIV. Dal 2020 ha inoltre contribuito al racconto della pandemia Covid-19 approfondendo in particolare l'iter che ha portato allo sviluppo dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.


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