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Tumore della cervice uterina (collo dell'utero)

Informazioni su sintomi, opzioni di trattamento e l'importanza della prevenzione con il vaccino HPV.

  • 2.382

    Nuove diagnosi in Italia nel 2024

  • 1,3%

    di tutti i tumori incidenti nelle donne

Cosa è il tumore dell'utero

Che cos’è

Il tumore della cervice uterina colpisce il collo dell’utero, la parte che collega il corpo dell’utero alla vagina. Si tratta della terza neoplasia più frequente tra le donne, dopo quelle al seno e al colon-retto.

Il rivestimento della cervice uterina è costituito da diversi tipi di cellule epiteliali: squamose e ghiandolari,

L’area più spesso coinvolta è la zona di trasformazione dove queste due tipologie cellulari si incontrano. Circa l’85% dei tumori della cervice uterina ha origine qui.

Da questi cellule possono derivare diversi sottotipi di tumore alla cervice. Il più frequenti sono è il carcinoma a cellule squamose (circa il 70-80%)  e l’adenocarcinoma che costituisce il 25% dei tumori della cervie. La restante parte è costituta da altri tipi di tumori come il carcinoma adenosquamoso e i tumori neuroendocrini.

La malattia si sviluppa generalmente in maniera lenta, attraverso modificazioni progressive della mucosa che portano alla formazione di lesioni precancerose, che possono evolvere in tumore. Questo processo rende il tumore della cervice uterina una patologia prevenibile e, se diagnosticata precocemente, ben curabile.

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I sintomi e la diagnosi

Il sanguinamento vaginale anomalo è il sintomo principale del tumore della cervice uterina. Può manifestarsi dopo un rapporto sessuale (sanguinamento post-coitale), tra un ciclo mestruale e l’altro o in menopausa. In fase avanzata, il sanguinamento può essere accompagnato da dolore pelvico, che può irradiarsi agli arti inferiori, e da secrezioni vaginali anomale.

Nelle fasi iniziali, la malattia è spesso asintomatica ed è diagnosticata grazie ai programmi di screening, che includono il Pap-test e il HPV test Il primo è un esame che identifica le lesioni precancerose o cancerose  ne valuta l’eventuale aggressività. Se il risultato del Pap-test è positivo, possono essere richiesti ulteriori accertamenti:

  • HPV-test per rilevare la presenza del DNA del papillomavirus umano.A differenza del Pap-test, permettendo di individuare precocemente la presenza del virus prima che ci sia il danno cellulare.
  • Colposcopia, un esame che consente di individuare l’area sospetta e di effettuare una biopsia.
  • Esami istologici, fondamentali per la diagnosi definitiva.

Per determinare l’estensione del tumore si utilizzano tecniche di diagnostica per immagini come TC, risonanza magnetica o Pet.

Come si cura

Il trattamento del tumore della cervice uterina dipende dall’estensione e dallo stadio del tumore.

Le principali opzioni terapeutiche sono chirurgiachemioterapia e la radioterapia talvolta utilizzate in combinazione.

La chirurgia rappresenta la principale opzione di trattamento per il tumore in stadio precoce. In caso di malattia localizzata, senza invasione linfonodale, si può optare per una conizzazione, un intervento che rimuove solo la porzione di tessuto colpita, preservando il resto dell’organo. Quando il tumore è più avanzato, si procede con un’isterectomia radicale, che prevede l’asportazione dell’intero utero. Un altra tecnica meno invasiva è la trachelectomia che lascia in sede l’utero asportando solo la cervice. In alcuni casi, si possono rimuovere anche le ovaie e le tube di Falloppio, nel caso in cui la paziente non voglia mantenere la fertilità.

La chemioterapia viene impiegata nelle forme più avanzate e infiltranti del tumore. Può essere utilizzata come neoadiuvante, cioè prima del trattamento chiurugico o alla radioterapia, in modo da ridurre l’estensione della neoplasia in modo da facilitare l’operazione. In altri casi si usa la chemioradioterapia che consiste in un ciclo chemioterapia somministrata in concomitanza con radioterapia.

La radioterapia viene utilizzata per trattare alcune pazienti con cancro della cervice localmente avanzato e può essere somministrata anche per trattare la malattia metastatica. Può essere interna (brachiterapia) o esterna. La brachiterapia consiste nell’inserire piccoli ovuli radioattivi direttamente nella cervice uterina, attraverso la vagina.

Prospettive terapeutiche future

Esistono farmaci che bloccano specifichi processi delle cellule tumorali che favoriscono la loro progessione. Ad esempio, l’inibitore del fattore di crescita dell’endotelio vascolare (VEGF) impedisce ai tumori di formare nuovi vasi sanguigni  privandoli dell’ossigeno e dei nutrenti di cui hanno bisogno per continuare a svilupparsi.

Diversi studi clinici stanno inoltre studiando la possibilità di valutare farmaci immunterapici nel trattamento del tumore al cervice uterina.

Prevenzione

Il tumore della cervice uterina è una delle poche neoplasie che può essere prevenuta grazie al vaccino contro il papillomavirus umano (HPV). Questo vaccino, offerto gratuitamente dal Servizio Sanitario Nazionale a partire dall’11° anno di età (fino ai 18 anni per gli uomini e 25 per le donne) è efficace nel proteggere contro i ceppi del virus associati al tumore. Oggi è disponibile un vaccino nonavalente, che offre una protezione estesa a nove ceppi del virus e previene anche altri tumori, come quelli della vagina, dell’ano e della testa e del collo.

L’HPV è la causa principale del tumore della cervice uterina. Sebbene molti ceppi del virus siano innocui, alcuni possono causare modificazioni cellulari che portano alla formazione di lesioni precancerose e, successivamente, al carcinoma.

La prevenzione secondaria include esami come il Pap-test, l’HPV-test e la colposcopia, che permettono di individuare e trattare le lesioni precancerose prima che evolvano in tumore. Questi strumenti, integrati con le campagne vaccinali, hanno contribuito a ridurre drasticamente l’incidenza e la mortalità legate al tumore della cervice uterina.

Fattori di rischio per la malattia includono il fumo di sigaretta, elevato numero di partner e giovane età di inizio dell’attività sessuale, secondo alcuni studi, l’obesità.

Quanto è diffuso in italia

Nel 2024 sono stimate circa 2.382 nuove diagnosi di tumore della cervice uterina (1,3% di tutti i tumori incidenti nelle donne). Nel 2022 i decessi stimati per tutti i tumori dell’utero (quindi anche endometrio e non solo cervice) sono stati 2.500. Il tasso di sopravvivenza netta a 5 anni dalla diagnosi è del 68%, con una probabilità di vivere ulteriori 4 anni condizionata ad aver superato il primo anno dopo la diagnosi pari al 75%. Sono 49.800 le donne viventi in Italia dopo una diagnosi di tumore della cervice uterina.

[Dati AIOM - Associazione Italiana Oncologia Medica pubblicati in “I numeri del cancro in Italia - 2024”]

Le 5 domande più frequenti sul tumore della cervice

La causa principale è l’infezione da papillomavirus umano (HPV), in particolare da ceppi ad alto rischio oncogeno.

Sì, il vaccino protegge contro i ceppi più pericolosi del virus HPV, riducendo significativamente il rischio di sviluppare il tumore.

Il Pap test è offerto a tutte le donne tra i 25 e i 30 anni (non vaccinate per HPV o vaccinate dopo i 15 anni), e l’HPV test alle donne tra i 30 e i 64 anni (indipendetemente dallo status vaccinale)

Sanguinamento vaginale anomalo, dolore pelvico e aumento delle secrezioni vaginali, soprattutto in fase avanzata.

Sì, se diagnosticato in fase precoce, il tumore della cervice uterina è altamente curabile con trattamenti mirati.

NOTA BENE: Le informazioni contenute in questa pagina non sostituiscono il parere e le spiegazioni del tuo medico.

Ultimo aggiornamento:05.06.2025