Meccanismi di riparazione del DNA: una vulnerabilità per il tumore prostatico avanzato
- DoveIstituto di Candiolo - Fondazione del Piemonte per l'Oncologia – IRCCS, Torino
- Durata12 mesi
- Area di ricercaNon definito
Il tumore alla prostata è una delle neoplasie più frequenti negli uomini e nel complesso la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi è buona, specialmente se il cancro è localizzato e identificato in fase precoce. Alcuni pazienti, tuttavia, possono sviluppare un tumore resistente alla terapia ormonale, con prognosi sfavorevole e mancanza di trattamenti specifici. I meccanismi molecolari che le cellule attivano in risposta ai danni al DNA giocano un ruolo critico nella sopravvivenza del tumore. Le cellule cancerose, infatti, hanno un’elevata frequenza di danni al DNA: sviluppare dei farmaci innovativi in grado di sfruttare questa vulnerabilità potrebbe migliorare la gestione del tumore. Obiettivo del progetto sarà progettare e sviluppare dei farmaci di nuova generazione in grado di colpire i meccanismi di segnale che riparano il DNA nei pazienti con tumore prostatico avanzato. Le analisi verranno condotte e sviluppate anche in fase preclinica, impiegando dei modelli cellulari che derivano da pazienti con carcinoma prostatico. Questi risultati in laboratorio contribuiranno ad aumentare le nostre conoscenze e a sviluppare nuove strategie per il tumore della prostata avanzato.
Meccanismi di riparazione del DNA: un possibile bersaglio contro la chemioresistenza nel tumore prostatico
- DoveIstituto di Candiolo - Fondazione del Piemonte per l'Oncologia – IRCCS, Torino
- Durata12 mesi
- Area di ricercaNon definito
Lo sviluppo di resistenza ai trattamenti è una delle maggiori complicanze per il tumore alla prostata: è dunque importante identificare nuove strategie terapeutiche per prevenire o superare la chemioresistenza. I meccanismi sottesi al cosiddetto recettore degli androgeni (AR) sono essenziali per lo sviluppo della prostata, ma giocano un ruolo anche nell’esordio e nella progressione del tumore prostatico. La terapia di deprivazione androgenica rappresenta infatti l’opzione terapeutica di prima linea per i pazienti con tumore alla prostata avanzato e metastatico. L’AR interagisce con i meccanismi di risposta al danno al DNA (DDR), un circuito complesso e cruciale per il mantenimento della stabilità del genoma, che risulta spesso alterato nel cancro prostatico.
Obiettivo della ricerca sarà studiare le alterazioni molecolari nei meccanismi di AR e DDR, e le loro interazioni alla base della chemioresistenza, su nuovi modelli cellulari derivati da biopsie. I risultati porteranno alla creazione di una bio-banca unica di modelli cellulari originati da pazienti e a una migliore comprensione dei meccanismi alla base della resistenza acquisita, promuovendo l’identificazione di nuovi bersagli molecolari per un trattamento di precisione del cancro alla prostata.
Nuove strategie terapeutiche per il cancro alla prostata
- DoveFondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, Candiolo (TO)
- Durata12 mesi
- Area di ricercaNon definito
Obiettivo: identificare nuove strategie terapeutiche per il cancro alla prostata con approcci di medicina personalizzata
Nonostante i miglioramenti nella terapia del tumore alla prostata, la scarsa risposta alla terapia e lo sviluppo della chemioresistenza sono ancora la causa della morte dei pazienti; pertanto, è fondamentale definire nuove strategie terapeutiche. Una di queste è studiare le influenze ormonali, e in particolare i recettori degli androgeni e degli estrogeni che interagiscono con i meccanismi di risposta al danno (DDR), cruciali per mantenere l’integrità del genoma. L’obiettivo del progetto è comprendere l’interazione tra i segnali ormonali e la DDR per definire nuove strategie terapeutiche e superare la chemioresistenza. A questo scopo si useranno modelli cellulari con resistenza e organoidi -ovvero repliche in “provetta” di organi e tessuti umani- derivati da pazienti, per testare combinazioni di farmaci per il trattamento del tumore alla prostata e per contrastare la chemioresistenza. I risultati potranno portare all’identificazione di nuove strategie terapeutiche per approcci di medicina di precisione nel trattamento del tumore alla prostata.