Il dosaggio nelle urine dell'enzima nicotinamide n-metiltrasferasi nella diagnosi del carcinoma vescicale
- DoveUniversità degli Studi di Parma
- Durata12 mesi
- Area di ricercaNon definito
Il carcinoma uroteliale della vescica rappresenta il tumore più comune dell’apparato urinario. Gli esami attualmente adottati per la sua diagnosi sono la cistoscopia – ovvero una endoscopia effettuata attraverso l’uretra – e l’analisi citologica delle urine. Tuttavia l’analisi citologica ha scarsa sensibilità nel rilevare i tumori di basso grado istologico, mentre l’indagine cistoscopica è molto invasiva e quindi poco gradita al paziente. Pertanto, è necessario individuare marcatori molecolari per una diagnosi precoce e non invasiva di tale neoplasia. Lo scopo del progetto prevede l’analisi dei livelli di espressione, mediante Real -Time PCR, dell’enzima nicotinamide N-metiltrasferasi (NNMT) in cellule di sfaldamento della parete vescicale ottenute da urine di pazienti affetti da carcinoma della vescica e da soggetti sani di controllo. Verrà quindi verificata l’esistenza di differenze significative tra l’espressione dell’NNMT tra i campioni patologici e quelli di riferimento, al fine di poter stabilire un valore soglia in grado di discriminare i soggetti malati dai controlli. Infine saranno esplorate le eventuali correlazioni tra i dati ottenuti dai campioni patologici con le caratteristiche cliniche dei pazienti presi in esame. L’identificazione di una molecola che, dosata a livello urinario, sia in grado di rilevare la presenza di un processo neoplastico in atto rappresenta un importante traguardo. Tale biomarcatore può infatti essere utilizzato per la messa a punto di un test di laboratorio per la diagnosi precoce e non invasiva del tumore alla vescica.
DOVE SVILUPPERÀ IL PROGETTO
Università degli Studi di Parma
Caratterizzazione molecolare delle cellule staminali tumorali del cavo orale
- DoveUniversità Politecnica delle Marche
- Durata12 mesi
- Area di ricercaNon definito
La teoria delle cellule tumorali staminali (CSCs) sostiene l’ipotesi secondo cui all’interno della massa cancerosa è possibile distinguere una piccola popolazione di cellule in grado di autorinnovarsi e andare incontro a differenziamento. Tali cellule si distinguono per la spiccata tumorigenicità e l’elevata refrattarietà ai trattamenti chemioterapici. Si pensa quindi che le CSCs siano in grado di iniziare e sostenere la crescita del tumore, e che siano responsabili per l’eventuale comparsa di recidive e metastasi.
Il progetto è volto all’identificazione e alla caratterizzazione molecolare delle cellule staminali cancerose ottenute da linee cellulari di carcinoma del cavo orale. Mediante l’applicazione di appropriati protocolli di crescita e la selezione tramite il legame con specifici antocorpi, le colture cellulari verranno arricchite in CSCs, normalmente molto rare. Si andrà quindi a verificare se le CSCs così ottenute esprimano marcatori noti delle cellule staminali, e si caratterizzeranno i livelli di espressione genica per verificare se le CSCs producano molecole normalmente associate a fenomeni di resistenza alla chemioterapia.
In considerazione dell’importante ruolo svolto dalle CSCs nello sviluppo di recidive e nella diffusione metastatica, i risultati riportati in questo lavoro potrebbero contribuire allo sviluppo di nuove strategie terapeutiche mirate per la cura del cancro.
DOVE SVILUPPERA’ IL PROGETTO
Università Politecnica delle Marche