Nuove molecole a doppia azione per terapie antitumorali selettive
- DoveUniversità di Pisa
- Durata12 mesi
- Area di ricercaNon definito
Il cisplatino e le sue forme derivate, come il carboplatino e l’oxaliplatino, sono ancora oggi tra i farmaci antitumorali più utilizzati per il trattamento di molte neoplasie come il tumore del colon. A questi regimi terapeutici, tuttavia, sono spesso associati effetti collaterali e fenomeni di resistenza. Il cancro è inoltre correlato all’infiammazione con accumulo di liquidi, e l’impiego di antinfiammatori può coadiuvare l’azione del chemioterapico. L’obiettivo della ricerca sarà “recuperare” l’uso dei farmaci a base di platino, comunque notevolmente efficaci, utilizzandoli però in una forma combinata con altre molecole biologicamente attive. Questi nuovi composti dovranno essere rilasciati nella loro forma originaria (farmacologicamente attiva) esclusivamente all’interno delle cellule tumorali. Il vantaggio di questo approccio, oltre ai vantaggi della terapia combinata, sarà anche aumentare la selettività del trattamento terapeutico e ridurre effetti collaterali e insorgenza di resistenza.
Dove si svilupperà la ricerca:
Università di Pisa
Nuove strategie terapeutiche per la leucemia promielocitica acuta
- DoveUniversità di Pisa
- Durata12 mesi
- Area di ricercaNon definito
La leucemia promielocitica acuta (APL) è la forma più aggressiva di tumore del sangue, caratterizzata dall’accumulo di cellule immunitarie immature dette promielociti. I farmaci principalmente utilizzati per trattare l’APL sono il triossido di arsenico e l’acido all-trans retinoico (un derivato della vitamina A). L’utilizzo di questi due farmaci, seppur efficace, può innescare una sindrome pericolosa, causata dal rilascio di specifiche molecole durante la maturazione cellulare, che porta a gravi effetti collaterali e in alcuni casi può essere fatale.
L’obiettivo dello studio è esplorare nuove combinazioni di farmaci per rendere il trattamento più efficace e con meno effetti collaterali. In particolare, si combineranno molecole a base di platino, già utilizzate in chemioterapia, con il triossido di arsenico e l’acido all-trans retinoico per ottenere un’unica struttura. I nuovi composti dovranno avere la capacità di rilasciare le molecole costituenti, nella loro forma originaria e farmacologicamente attiva, esclusivamente all’interno delle cellule tumorali. I risultati preliminari mostrano che combinare triossido di arsenico e oxaliplatino potenzia l’azione farmacologica contro differenti cellule tumorali, specialmente quelle di APL, lasciando intatte quelle sane.