Il ruolo di Akt nella progressione tumorale del rabdomiosarcoma
- DoveUniversità degli Studi di Brescia
- Durata12 mesi
- Area di ricercaNon definito
Dove svilupperà il progetto
Università degli Studi di Brescia
Akt1 nella farmacoresistenza e nel metabolismo del rabdomiosarcoma
- DoveUniversità degli Studi di Brescia
- Durata12 mesi
- Area di ricercaNon definito
La via di segnalazione (una serie di meccanismi molecolari che si attivano “a cascata”) controllata dalla proteina Akt1 è una delle più frequentemente attivate nei tumori, ed è responsabile della crescita incontrollata, della riprogrammazione metabolica e della sopravvivenza delle cellule cancerose. L’eccessiva attivazione di Akt1 è collegata a una maggiore malignità nel rabdomiosarcoma, un tumore raro che colpisce bambini e adolescenti. Per studiare il ruolo di Akt1 è stato generato un modello di cellule umane di rabdomiosarcoma con elevata presenza di Akt1: queste cellule crescono molto più rapidamente e hanno un’aumentata capacità di migrazione e di invasione. Inoltre, l’attivazione di Akt1 promuove la resistenza alla chemio e radioterapia, ma anche una maggiore sensibilità alla deprivazione di nutrienti come glucosio e colesterolo (cioè il tumore è più sensibile alla loro carenza).
Obiettivo del progetto sarà identificare i meccanismi molecolari attivati da Akt1, in grado di indurre resistenza alle terapie e i cambiamenti metabolici che promuovono l’aggressività tumorale. Sarà così possibile, in futuro, identificare nuovi bersagli terapeutici che potranno essere utilizzati per migliorare l’efficacia delle terapie.
Dove svilupperà il progetto
Università degli Studi di Brescia
Ruolo del recettore EGFR nella radioresistenza del rabdomiosarcoma
- DoveUniversità degli Studi di Brescia
- Durata12 mesi
- Area di ricercaNon definito
Il recettore del fattore di crescita epidermico EGF (EGFR) si trova sulle membrane cellulari ed è in grado di legarsi a una proteina che stimola la proliferazione cellulare, giocando un ruolo cruciale in diversi tumori. Numerose terapie antitumorali prevedono l’utilizzo di anticorpi che riconoscono EGFR e ne bloccano l’attivazione. Tuttavia, molti tumori sono resistenti a queste terapie grazie all’abilità di EGFR di migrare nel nucleo cellulare, dove può attivare geni che promuovono la resistenza alle terapie antitumorali. EGFR svolge un ruolo anche nel rabdomiosarcoma, il sarcoma dei tessuti molli più frequente in età pediatrica: EGFR è in grado di migrare nel nucleo dopo la radioterapia. È stato perciò ipotizzato che la presenza di EGFR nel nucleo possa conferire resistenza alle terapie antitumorali che utilizzano gli anticorpi contro EGFR, e allo stesso tempo promuovere la radioresistenza. Il progetto si concentrerà sullo studio dei meccanismi che favoriscono la migrazione nucleare di EGFR e sull’identificazione di terapie mirate per questo recettore nel rabdomiosarcoma.