Il ruolo degli adipociti nel tumore al seno
- DoveUniversità degli Studi di Milano
- Durata12 mesi
- Area di ricercaNon definito
Il tumore al seno è una delle neoplasie femminili più diffuse al mondo, ma anche la popolazione maschile può esserne colpita con esito infausto. La relazione tra le cellule tumorali e l’ambiente che le circonda (microambiente) è stata a lungo studiata per identificare nuove strategie utili a contrastare la progressione tumorale. In particolare, l’interazione tra cellule tumorali e cellule del tessuto adiposo sembra causare dei cambiamenti funzionali in entrambi i tipi cellulari. Gli adipociti, in seguito a contatto con il tumore, modificano il loro metabolismo e rilasciano fattori che stimolano le cellule tumorali a crescere e diffondersi nell’organismo. In modelli animali, gli adipociti di maschi e femmine presentano diverse caratteristiche: tuttavia non è ancora noto come queste differenze di genere possano influire sullo sviluppo e sull’aggressività del tumore al seno. Obiettivo del progetto sarà studiare l’interazione tra linee cellulari di tumore al seno e adipociti derivati da modelli preclinici, per individuare i meccanismi molecolari alla base della progressione tumorale e capire come le differenze legate al genere ne condizionino la crescita. Questi risultati permetteranno di identificare nuovi bersagli terapeutici per il trattamento del tumore al seno.
Metabolismo e resistenza al farmaco nel carcinoma epatico
- DoveIstituto Europeo di Oncologia (IEO), Milano
- Durata12 mesi
- Area di ricercaNon definito
Obiettivo: Trovare nuovi bersagli terapeutici per contrastare lo sviluppo della resistenza al farmaco sorafenib nel carcinoma epatocellulare.
Il carcinoma epatocellulare è il tipo di tumore al fegato maggiormente diffuso nel mondo. È un tumore molto aggressivo, con prognosi sfavorevole, che solitamente viene diagnosticato in fase avanzata a causa dell’assenza di sintomi specifici negli stadi iniziali di malattia. Il sorafenib rappresenta uno dei farmaci di prima linea per il trattamento del carcinoma epatico avanzato, ma il suo utilizzo è limitato a causa della rapida insorgenza di resistenza alla terapia. A oggi, non è chiaro come il carcinoma epatocellulare riesca a resistere al sorafenib. Un’ipotesi riguarda il metabolismo delle cellule tumorali: queste sono in grado di riprogrammare la loro “dieta”, trovando fonti di energia alternative per proliferare e sopravvivere.
Obiettivo della ricerca sarà individuare nuove vulnerabilità per il carcinoma epatocellulare legate al suo metabolismo cellulare, per contrastare la farmacoresistenza e migliorare l’efficacia della terapia.
Ruolo del metabolismo nella resistenza ai farmaci nel tumore al fegato
- DoveIstituto Europeo di Oncologia, Milano
- Durata12 mesi
- Area di ricerca-
Obiettivo: studiare il metabolismo per identificare nuovi bersagli terapeutici e sviluppare terapie combinate nel tumore al fegato
ll carcinoma epatocellulare è la forma più comune di tumore al fegato e i trattamenti variano a seconda dello stadio della malattia. Per le fasi avanzate, uno dei farmaci più utilizzati è il sorafenib, che blocca la crescita del tumore e interagisce con alcuni processi cellulari, tra cui il metabolismo e la ferroptosi. La ferroptosi è un tipo di morte cellulare causata da danni ai lipidi della membrana cellulare. Questo processo è fondamentale perché permette al sorafenib di distruggere le cellule tumorali. Tuttavia, in molti pazienti il tumore sviluppa rapidamente una resistenza: le cellule riescono a sfuggire alla ferroptosi, continuando a crescere nonostante il trattamento. I lipidi, in particolare i fosfolipidi di membrana, hanno un ruolo cruciale nella regolazione della ferroptosi e alcuni tipi possono influenzare la sensibilità delle cellule tumorali. L’obiettivo del progetto è studiare come il metabolismo influenza la produzione e il rimodellamento dei fosfolipidi. Comprendere questi meccanismi potrebbe aiutare a identificare nuovi bersagli terapeutici e sviluppare terapie combinate che ripristinino l’efficacia del sorafenib nel cancro al fegato avanzato.