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Alimentazione

Obesità riconosciuta per legge come malattia cronica

Approvata in via definitiva la legge che riconosce l’obesità come malattia cronica: previste misure per diagnosi, cura, prevenzione e formazione

Dal 1° ottobre l’obesità è ufficialmente riconosciuta in Italia come malattia cronica. Il Senato ha approvato in via definitiva la legge già votata alla Camera lo scorso 7 maggio. Si tratta di una norma articolata che, partendo dalla definizione di malattia cronica, riconosce in modo esplicito il diritto delle persone affette da obesità di accedere alle prestazioni sanitarie comprese nei Livelli essenziali di assistenza (LEA). È inoltre prevista l’istituzione di un programma nazionale per la prevenzione e la cura dell’obesità.

COSA CAMBIA PER I PAZIENTI

«Questa legge, che è un unicum al mondo, costituisce un provvedimento importantissimo da più punti di vista per sei milioni di persone nel nostro Paese. Riconoscere l’obesità come malattia scardina infatti, da una parte, luoghi comuni e stigmi e, dall’altra, modifica in maniera significativa l’approccio alle cure», spiega Simona Bertoli, medico dietologo, professoressa presso l’Università degli Studi di Milano e direttrice dei Centri Obesità dell’IRCCS Auxologico di Milano.

«L’essere affetti da obesità viene spesso percepito dai pazienti come una colpa e non come una patologia multifattoriale, quale è. L’obesità non è “solamente” una condizione di rischio per altre malattie come il diabete, le patologie cardiovascolari o alcuni tipi di tumori, ma è in sé una malattia cronica e recidivante. E come tale deve essere trattata. Ciò significa che, per alcuni pazienti, anche le più innovative terapie farmacologiche potranno non essere più a completo carico del paziente che, talvolta, non ha le possibilità economiche di curarsi. Alcuni dei farmaci per il trattamento dell’obesità sono anche utilizzati per la cura del diabete e, con questa indicazione, sono a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Sarà così anche per i pazienti affetti da obesità? Gli integratori proteici e multivitaminici da assumere nel post intervento bariatrico saranno supportati dal SSN?» sono alcune delle domande che, in queste ore, si pongono i pazienti affetti da obesità, puntualizza Bertoli.

Evidente è dunque l’importanza di una legge che definisca i LEA per le persone con obesità. «Un aspetto rilevante sarà proprio strutturare l’accesso a diagnosi, cure e monitoraggio, definendo esami utili, farmaci e presa in carico», afferma la professoressa.

FONDI E PROGRAMMA NAZIONALE

La legge prevede inoltre l’istituzione di un programma nazionale per la prevenzione e la cura dell’obesità, con uno stanziamento iniziale di 700.000 euro nel 2025, che diventeranno 800.000 euro nel 2026 e 1,2 milioni di euro annui a partire dal 2027. «L’istituzione dell’Osservatorio implicherà anche la redazione annuale di un report in grado di fotografare il reale trend della malattia», puntualizza Bertoli.

PROMOZIONE DELLA SALUTE E FORMAZIONE

La norma pone l’accento anche su progetti di promozione della salute e riduzione dell’obesità in ambito scolastico e sociale. Si tratta di iniziative strutturate, e non più su base volontaristica, che vanno dalla promozione dell’attività fisica e della corretta alimentazione alla sensibilizzazione dei genitori e all’informazione pubblica tramite le farmacie e i medici di medicina generale.

Non trascurabile è anche l’aspetto legato alla formazione, fondamentale per trattare la malattia in maniera adeguata. La legge stanzia, a questo proposito, 400.000 euro annui a partire dal 2025, per attività di aggiornamento e formazione rivolte a studenti universitari, medici di medicina generale, pediatri e personale del SSN.

«Ovviamente si tratta, nel complesso, di budget limitati, visto che l’obesità è una patologia che colpisce circa il 9% della popolazione italiana, ma è comunque un primo segnale importante», conclude Bertoli.

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