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Alimentazione
Fabio Di Todaro
pubblicato il 09-09-2015

«Ecco come dire no agli snack dolci e salati»



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I consigli della pediatra Caroli: a merenda meglio preferire una fetta di pane con pomodoro o marmellata. E guai a saltare la prima colazione

«Ecco come dire no agli snack dolci e salati»

Risponde Margherita Caroli, direttore dell’unità operativa di nutrizione dell’Asl di Brindisi

Qual è la qualità dei pasti serviti nelle mense scolastiche?

«Mediamente buona, ma la situazione non è omogenea nel Paese. In alcuni territori in cui le Asl non hanno personale specializzato sulla nutrizione, le aziende che realizzano i menù si avventurano anche nella loro stesura. E le scelte non sempre risultano equilibrate».

Intolleranti, allergici, vegetariani: quanto sono tutelate a tavola le diverse “tribù” alimentari nelle scuole?

 «I menù vengono redatti considerando le circostanze che possono mettere a repentaglio la salute di un bambino. Nella dichiarazione che si compila all’inizio dell’anno, si possono indicare anche scelte di natura religiosa ed etica. Ma il vegetarianesimo non andrebbe troppo spinto: sia perché un bambino non lo sposa mai per propria scelta sia perché, con troppe forzature, lo si potrebbe esporre ad alcune carenze nutrizionali».


Dopo un pranzo completo, cosa dovrebbe mangiare un figlio a cena?

«Le esigenze cambiano in base all’età, ma non è il caso di abboffarsi. Se a pranzo si acquisisce il 40% dell’introito energetico giornaliero, la sera non si dovrebbe andare oltre la soglia del 30%. Un piatto di verdura, accompagnato da piccole porzioni di alimenti a base di proteine e da un po’ di pane, è sufficiente. Senza esagerare troppo coi condimenti e lasciando un po' di spazio per la frutta a fine pasto».


Quale errore commettono più spesso i genitori?

«Fornire snack dolci e salati per gli spuntini di metà mattina e pomeriggio, condizionando il comportamento dei bambini durante i pasti principali. Un po’ di frutta o una fetta di pane, con pomodoro o marmellata, sono sufficienti ed evitano di saziare troppo il bambino. Merendine e bevande zuccherate non dovrebbero trovare posto nelle nostre abitazioni. E guai a saltare la colazione: chi la evita a metà mattina tende a mangiare più del previsto».


Talvolta ci sono i capricci, però: come combatterli?

«Occorre non essere disarmati di fronte ai bambini né sempre acconsenzienti di fronte alle loro richieste. Nostro figlio mangia soltanto pochi alimenti? Chiediamoci prima quale esempio diamo come genitori. Se la cucina non è troppo varia, un bambino chiederà sempre le stesse pietanze».


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@fabioditodaro


 

Fabio Di Todaro
Fabio Di Todaro

Giornalista professionista, lavora come redattore per la Fondazione Umberto Veronesi dal 2013. Laureato all’Università Statale di Milano in scienze biologiche, con indirizzo biologia della nutrizione, è in possesso di un master in giornalismo a stampa, radiotelevisivo e multimediale (Università Cattolica). Messe alle spalle alcune esperienze radiotelevisive, attualmente collabora anche con diverse testate nazionali ed è membro dell'Unione Giornalisti Italiani Scientifici (Ugis).


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