Fegato grasso: è un'epidemia tra i giovani europei
Cresce il numero dei ragazzi affetti dalla steatosi epatica non alcolica. Preoccupa il loro stile di vita, sedentario (spesso) e poco attento alla dieta
L'obesità è uno dei principali problemi mondiali, sia nei bambinisia negli adolescenti. All'aumentare dell'eccesso di peso dei piccoli, è seguito un parallelo aumento dei casi di steatosiepatica non alcolica. Negli ultimi vent'anni la condizione, nota anche come fegato grasso, è divenuta la malattia cronica del fegato più frequente nel mondo occidentale. In Italia si stima che ne sia affetto circa il 15 per cento dei bambini, ma il tasso arriva fino all'80 per cento tra i piccoli obesi.
«Siamo di fronte a un'epidemia», è il messaggio lanciato dagli epatologi, riunitisi nei giorni scorsi a Vienna, per il congresso europeo. Di fegato grassosi è parlato soprattutto dopo aver appreso i dati di una ricerca inglese, che ha confermato il motivo della preoccupazione degli esperti: ovvero la maggiore probabilità che la steatosi epatica degeneri verso la fibrosi del tessuto, una condizione che all'inizio è spesso asintomatica, ma che può costituire il prodromo di una malattia grave qual è la cirrosi epatica. Secondo i dati presentati dagli studiosi della Bristol University, tra i giovani adulti britannici la steatosi epatica è presente in un caso su cinque. La metà dei casi - lo studio è stato condotto su oltre quattromila ragazzi, arruolati a 18 anni e poi rivalutati dopo un lustro - è stata classificata come grave e, nel 2,4 per cento, il fegato di questi 24enni presentava già i tratti della fibrosi. Di fatto, dunque, la degenerazione dell'organo risultava iniziata già in giovane età.
FEGATO GRASSO: PERCHE' PREOCCUPARSI?
Oltre a una possibile predisposizione genetica, cause della steatosi epatica non alcolica sono l’alimentazione (ma, come dice lo stesso nome, la condizione è rilevabile anche in chi è astemio o fa scarso uso di bevande alcoliche) e lo stile di vita. Una persona in sovrappeso ha una probabilità molto più elevata di sviluppare il fegato grasso. La condizione, almeno all'inizio, quasi mai si manifesta con sintomi chiari. Perciò è frequente la sua sottovalutazione. «Il problema del fegato grasso è la serie di correlazioni che può originare, al di la degli effetti epatici - afferma Silvia Fargion, direttore dell'unità operativa complessa di medicina interna della Fondazione Ca' Granda, Ospedale Maggiore Policlinico di Milano -. Oltre a causare la steatoepatite non alcolica, la forma a maggiore probabilità di evoluzione, la cirrosi e il tumore del fegato, le persone con il fegato grasso convivono con un rischio più alto anche di sviluppare complicanze cardiovascolari».
QUALI SOLUZIONI?
L’unica terapia per la steatosi epatica non alcolica è «la correzione degli stili di vita», prosegue l'esperta. «Per un’alimentazione corretta, l’ideale rimane affidarsi alla nostra dieta mediterranea, che è povera di grassi saturi, di formaggi, salumi e dolci ed è ricca di frutta, verdura, legumi, pesce. Se una persona parte già da una condizione di sovrappeso, naturalmente, occorre ridurre l'apporto calorico e incrementare l'attività fisica. Farmaci? Sono in corso diversi studi, ma al momento nessuna molecola è disponibile per il trattamento del fegato grasso».
ECCO TUTTI I BENEFICI DELLA DIETA MEDITERRANEA
NO AGLI ALCOLICI
Un discorso a parte lo merita l’alcol. La steatosi può essere metabolica o alcolica. Si parla di steatosi metabolica quando il soggetto consuma meno di 20 grammi di alcol al giorno nel caso di una donna, meno di 30 per gli uomini. Ossia: meno di 2 o 3 bicchieri di vino. Se si superano questi valori, non si può parlare di steatosi non alcolica. Ma anche nel primo caso l'alcol, seppur assunto in piccole dosi, contribuisce ad aggravare il danno epatico. «Talvolta si sostiene che piccoli quantitativi di vino possono essere una forma di prevenzione per le malattie cardiovascolari, ma le evidenze scientifiche più solide ci permettono di dire che l’unico quantitativo di alcol non dannoso per la salute è pari a zero», chiosa Fargion. A maggior ragione se il fegato è già grasso.
Dieci consigli per prevenire il diabete di tipo 2
Il segreto per mantenersi in forma Mantenere il peso al livello ideale o poco superiore o, se in eccesso, cercare di perderlo: sono queste le raccomandazioni dei diabetologi italiani per ridurre il rischio di sviluppare la malattia
Consigli per la tavola La prevenzione del diabete di tipo 2 passa anche da un adeguato consumo quotidiano di frutta (almeno due) e verdura (almeno una)
Attenzione agli zuccheri L'indicazione dei diabetologi italiani è quella di alternare i cereali integrali a quelli raffinati
I grassi non sono proibiti, ma attenzione alle quantità I grassi hanno un ruolo importante all'interno della dieta: tanto delle persone sane quanto dei diabetici. Ma non tutti i grassi sono uguali: da qui l'indicazione a consumare con cautela formaggi e salumi
L'importanza di un adeguato apporto proteico Nella dieta mediterranea, le proteine devono costituire il 10-15 per cento dell'apporto energetico quotidiano. Per prevenire l'insorgenza del diabete si consiglia però di dare più spazio ai legumi e al pesce, piuttosto che alla carne
Quali grassi prediligere? L'olio d'oliva, sia a crudo sia per le cotture, è il più indicato per condire i piatti e prevenire l'insorgenza del diabete di tipo 2. Ma anche in questo occorre attenersi alle indicazioni della piramide della dieta mediterranea, che raccomanda un consiglio massimo giornaliero di 30-40 millilitri (3-4 cucchiai)
Come comportarsi di fronte ai dolci? Sono una tentazione, sopratutto per i più piccoli. Ma i dolci e le bevande zuccherate vanno consumati con moderazione: i primi non più di due volte alla settimana, le seconde soltanto in occasioni eccezionali (non devono essere sempre presenti nel frigorifero)
Caffè e alcolici: quanti se ne possono consumare? Per prevenire l'insorgenza del diabete di tipo 2, non ha senso porsi particolari limiti per il caffè. Diverso è il discorso per gli alcolici: di vino non si dovrebbero bere più di due bicchieri al giorno, mentre più stringenti sono i limiti posti per i liquori (meglio se ne consumano, meglio è). Ma una precisazione è doverosa: non esiste una quantità innocua di alcol e anche consumi moderati influiscono sul rischio di varie malattie, compresi alcuni tumori
Le sigarette sono sempre dannose Anche per la prevenzione del diabete di tipo 2, la raccomandazione degli specialisti è chiara: meglio non fumare e non far fumare chi ci circonda
Dire addio alla sedentarietà Per prevenire il diabete di tipo 2, è importante ritagliarsi ogni giorno un intervallo di tempo per l'attività fisica. I diabetologi italiani consigliano di camminare per almeno trenta minuti al giorno