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Alimentazione
Daniele Banfi
pubblicato il 06-12-2011

Fertilità maschile: computer dannoso? Fanno peggio le sigarette



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Alcuni studi puntano il dito contro l'uso del portatile sulle ginocchia. Ma contano ben di più l'alimentazione scorretta, il tabacco e le infezioni

Fertilità maschile: computer dannoso? Fanno peggio le sigarette

Fertilità a rischio negli uomini che appoggiano il computer portatile sulle gambe. La notizia, che di novità ha ben poco vista la ciclicità con la quale viene proposta dai mass media, si basa su alcuni dati presenti in un recente studio dei ricercatori dell'Università di Padova. Ma può un comportamento a rischio come questo causare l'infertilità? Non in maniera diretta, osservano gli esperti, mentre le vere minacce sono altre e hanno a che fare con il tabacco, la dieta e i comportamenti sessuali a rischio.

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LO STUDIO - L'obiettivo dei ricercatori padovani è stato quello di monitorare la temperatura dei testicoli durante tutto l'arco della giornata. Utilizzando un piccolo microchip è stato possibile valutare ogni minima variazione di temperatura dipendente dalle diverse attività alle quali ci si sottoponeva. Tra le varie categorie di persone che sono state valutate è emerso che gli studenti pendolari, che durante il tragitto utilizzavano per qualche ora il computer appogiandolo sulle gambe, subivano un aumento della temperatura testicolare pari a circa due gradi. La corretta funzione dei testicoli però viene svolta quando la loro temperatura è di due gradi al di sotto di quella corporea. Per questa ragione sono contenuti nello scroto, all'esterno del corpo.

NIENTE ALLARMISMO - Luciano Negri, Andrologo dell’Unità Operativa di Medicina della Riproduzione dell’Istituto Clinico Humanitas di Milano, ha un'opinione precisa su questi risultati: «La notizia dello studio, seppur curiosa e interessante, deve essere valutata in maniera critica. Il messaggio che non deve passare è che porre il computer sulle gambe porti all'infertilità. Obesi o persone con varicocele hanno costantemente temperature elevate e non per questa ragione hanno problemi riproduttivi».

QUANDO SI E' IPOFERTILI? - Quando si parla di infertilità spesso si tende a confonderla con la sterilità. Quest'ultima è l'incapacità assoluta ed irreversibile di concepire ed è spesso causata da alterazioni genetiche. Infertilità è invece un termine utilizzato erroneamente per indicare l'ipofertilità, situazione in cui il seme non ha caratteristiche normali e che spesso allunga eccessivamente il periodo necessario a indurre il concepimento. Si parla di ipofertilità quando, nonostante la regolarità dei rapporti, in 12 mesi la coppia non riesce a ottenere una gravidanza.

TANTA FRUTTA E MOVIMENTO - Diverse sono le cause che possono portare all'ipofertilità. Infezioni, varicocele, alterazioni ormonali e problemi metabolici sono le principali. Tra queste, alcune possono essere tranquillamente eliminate evitando comportamenti scorretti. «I comportamenti a rischio - spiega Negri - giocano un ruolo importante nell'ipofertilità. La vita sedentaria e un'alimentazione senza frutta sono due fattori che incidono notevolmente. Non solo, anche smettere di fumare e controllare il peso possono migliorare la situazione». Dunque l'alimentazione giocherebbe un ruolo chiave nel qualità dello sperma. «Spesso vediamo che chi si rivolge al nostro centro per problemi di ipofertilità è uno scarsissimo consumatore di frutta. Attraverso la sua assunzione o mediante integratori alimentari abbiamo visto che in alcuni casi è possibile migliorare la qualità del seme» dichiara Negri.

INFEZIONI SOTTOVALUTATE - Tra i comportamenti considerati a rischio vi è anche l'attività sessuale a rischio. E' stato infatti dimostrato che persone che hanno regolarmente rapporti sessuali non protetti con 4 o più partner, hanno un'elevatissima probabilità di contrarre infezioni delle vie seminali, un fattore che spesso è correlato all'ipofertilità.

QUALI ESAMI? - Per valutare l'eventuale presenza di problemi di fertilità il primo esame che deve essere effettuato è lo spermiogramma. Attraverso questo test è possibile valutare la qualità del seme. In particolare i parametri che vengono valutati sono il numero di spermatozoi vitali e il grado di motilità. Valori al di sotto di 39 milioni di spermatozoi totali e del 32% di quelli considerati a motilità vivace, rappresentano casi di ipofertilità. «E difficile quantificare il numero di persone affette da questo disturbo, ma sappiamo che in Lombardia il numero è aumentato in maniera considerevole. Aumento dell'età in cui si cerca il primo figlio e deterioramento del seme sono le due cause principali» conclude Negri.

 

CHI E': Luciano Negri è andrologo dell’Unità Operativa di Medicina della Riproduzione dell’Istituto Clinico Humanitas di Milano. Sin dagli inizi della sua carriera si è occupato della clinica, della diagnostica ultrasonografica e della chirurgia della infertilità maschile. Ha effettuato più di duemila interventi chirurgici sull’apparato genitale maschile per la diagnosi e la cura dell’infertilità maschile.

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Daniele Banfi

Giornalista professionista è redattore del sito della Fondazione Umberto Veronesi dal 2011. Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia quale nuova modalità per la cura del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la nascita delle nuove terapie a lunga durata d’azione per HIV. Dal 2020 ha inoltre contribuito al racconto della pandemia Covid-19 approfondendo in particolare l'iter che ha portato allo sviluppo dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.


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