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Daniele Banfi
pubblicato il 21-06-2018

Cannabis light: il Consiglio Superiore di Sanità boccia la vendita


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cannabis

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Il Consiglio Superiore di Sanità esprime parere contrario alla vendita libera della cannabis light. Sicurezza ed effetti a lungo termine i punti valutati non positivamente

Cannabis light: il Consiglio Superiore di Sanità boccia la vendita

Sulla cannabis light il parere del Consiglio Superiore di Sanità è netto: nell'interesse della salute individuale e pubblica e in applicazione del principio di precauzione è necessario attivare le misure necessarie atte a non consentire la libera vendita dei suddetti prodotti. 

Un parere, quello degli esperti, che si basa principalmente sull'assunto che non può essere esclusa la pericolosità dei prodotti contenenti o costituiti da infiorescenze di canapa.

Un chiarimento necessario a cui si deve sempre ricordare quello relativo alla profonda differenza tra cannabis terapeutica e cannabis light.

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CHE COS'E' LA CANNABIS LIGHT?

Mentre la prima può essere acquistata -purtroppo non senza difficoltà- in alcune farmacie e dietro ricetta medica, la seconda pur non soddisfando criteri farmacologici è liberamente venduta in alcuni negozi a patto che il contenuto di Thc (uno dei componenti principali della cannabis) non vada oltre lo 0,2%. Vendita, di quest'ultima, che dopo il parere del Consiglio Superiore di Sanità potrebbe subire un immediato arresto.

EFFETTI DA VALUTARE IN MANIERA APPROFONDITA

Nel parere del Consiglio Superiore di Sanità si legge infatti che "La biodisponibilità di Thc anche a basse concentrazioni non è trascurabile, sulla base dei dati di letteratura; per le caratteristiche farmacocinetiche e chimico-fisiche, Thc e altri principi attivi inalati o assunti con le infiorescenze di cannabis sativa possono penetrare e accumularsi in alcuni tessuti, tra cui cervello e grasso, ben oltre le concentrazioni plasmatiche misurabili; tale consumo avviene al di fuori di ogni possibilità di monitoraggio e controllo della quantità effettivamente assunta e quindi degli effetti psicotropi che questa possa produrre, sia a breve che a lungo termine".

Non solo, il Consiglio aggiunge anche: "non appare in particolare che sia stato valutato il rischio al consumo di tali prodotti in relazione a specifiche condizioni, quali ad esempio età, presenza di patologie concomitanti, stati di gravidanza/allattamento, interazioni con farmaci, effetti sullo stato di attenzione, così da evitare che l’assunzione inconsapevolmente percepita come "sicura" e "priva di effetti collaterali" si traduca in un danno per se stessi o per altri (feto, neonato, guida in stato di alterazione)".

DOVE SI PUO' COMPRARE LEGALMENTE LA CANNABIS?

Daniele Banfi
Daniele Banfi

Giornalista professionista è redattore del sito della Fondazione Umberto Veronesi dal 2011. Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia quale nuova modalità per la cura del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la nascita delle nuove terapie a lunga durata d’azione per HIV. Dal 2020 ha inoltre contribuito al racconto della pandemia Covid-19 approfondendo in particolare l'iter che ha portato allo sviluppo dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.


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