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Oncologia
Daniele Banfi
pubblicato il 14-10-2015

Cure più mirate per le metastasi cerebrali



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Si è scoperto che le cellule delle metastasi e quelle del tumore primario hanno caratteristiche genetiche differenti. Conoscendole sarà possibile somministrare farmaci più efficaci

Cure più mirate per le metastasi cerebrali

Nella lotta al cancro, la medicina di precisione sta sempre più diventando realtà. L'ultimo caso riguarda il trattamento delle metastasi cerebrali. Uno studio presentato all'European Cancer Congress di Vienna, pubblicato in contemporanea sulle pagine della rivista Cancer Discovery, ha dimostrato che queste cellule presentano alterazioni genetiche differenti rispetto al tumore di origine. Una scoperta che potrebbe ora aprire alla sperimentazione di farmaci mirati già in commercio per altre forme tumorali. 

 

METASTASI IN UN CASO SU DIECI

Come spiega la dottoressa Priscilla Brastianos, neuro-oncologa del Massachusetts General Hospital di Boston (Stati Uniti), «quasi il 10% di tutte le forme tumorali sviluppano con il tempo metastasi cerebrali. Anche se il trattamento del tumore di origine ha successo, le cellule che arrivano al cervello spesso crescono molto rapidamente». Ciò avviene in particolar modo per il tumore al seno, al polmone, al rene e nel melanoma. Un comportamento anomalo che sembrerebbe indicare differenti caratteristiche genetiche tra il cancro primario e le metastasi. 

 

MUTAZIONI DIFFERENTI

Per verificare questa ipotesi gli scienziati statunitensi hanno analizzato il Dna proveniente dalle biopsie di 104 pazienti affetti da diverse tipologie di cancro. In particolare sono state analizzate le caratteristiche genetiche del tumore di origine, delle metastasi e di cellule normali. Dalle analisi è merso che mentre il tumore primario e le metastasi condividevano alcune mutazioni, quelle cerebrali presentavano in più della metà dei casi studiati nuove mutazioni non collegate a quelle dei tumori primari. 

 

TERAPIE MIRATE

Risultati importanti che potrebbero contribuire ad un cambio di passo nella lotta alle metastasi del cervello. Sul mercato stanno sbarcando sempre più numerosi farmaci capaci di agire sui differenti meccanismi molecolari che stanno alla base del cancro. «Il trattamento di queste metastasi è un campo relativamente ancora poco sviluppato. I nostri risultati indicano che nei casi in cui è disponibile un campione del tessuto cerebrale è fondamentale l'analisi genetica di queste cellule. In base a quali mutazioni la affliggono sarà possibile impostare una terapia mirata utilizzando il farmaco più appropriato. Il prossimo passo sarà ora quello di valutare quanto abbiamo scoperto mettendo a punto studi clinici mirati» conclude la responsabile dello studio.

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Daniele Banfi
Daniele Banfi

Giornalista professionista è redattore del sito della Fondazione Umberto Veronesi dal 2011. Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia quale nuova modalità per la cura del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la nascita delle nuove terapie a lunga durata d’azione per HIV. Dal 2020 ha inoltre contribuito al racconto della pandemia Covid-19 approfondendo in particolare l'iter che ha portato allo sviluppo dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.


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