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La scienza è un mosaico di scoperte fatte anno dopo anno

Per vedere l’intero disegno, in continuo perfezionamento, e per capirne quindi l’entità serve una certa distanza temporale

La scienza è un mosaico di scoperte fatte anno dopo anno

Un altro anno è passato. Le festività natalizie sono per definizione il momento dei bilanci di ciò che è stato e dei buoni propositi e della progettazione di quello che verrà. Sono anche il momento della speranza, in cui ci si augura che il futuro possa portare soluzioni ai problemi che ci affliggono.

E per quanto riguarda la scienza e la medicina, quali sono state le scoperte scientifiche più importanti del 2014? In tema di salute la rivista Science, che ogni anno stila la lista dei traguardi scientifici più importanti raggiunti, ne ha identificati tre (di cui abbiamo diffusamente parlato in questo articolo): l’identificazione di una proteina anti-invecchiamento, nuove cellule per la cura del diabete e la generazione di un batterio con un codice genetico “potenziato” che potrebbe portare a nuove applicazioni biotecnologiche.

Sono risultati di grandissima importanza, ma una domanda sorge spontanea: queste conoscenze cambieranno concretamente la nostra vita? È una domanda naturale, perché il fine ultimo della ricerca biomedica è trovare soluzioni per migliorare la qualità della nostra vita.  La risposta è, quasi sempre, non subito, lo faranno probabilmente in futuro.

Questa consapevolezza spesso genera delusione, e talvolta anche un senso di sfiducia verso la scienza che promette, fa grandi annuncio ma che poi, in concreto, sembra che non riesca a cambiare la cose. Ma è davvero così?

Per capire davvero, dobbiamo adottare la giusta prospettiva. Guardare il progresso della scienza e il reale impatto che ha sulla nostra vita equivale a  guardare l’album di fotografie di una persona. Immaginiamo di scattarci una foto ogni anno della nostra vita, e di metterle tutte in fila. Se confrontiamo le foto di due anni vicini, probabilmente non noteremo grandi differenze, ci sembrerà di essere sempre gli stessi, anche se sicuramente sarà avvenuto qualche cambiamento: qualche centimetro in più, una ruga che prima non c’era. Ma se confrontiamo due fotografie separate da dieci anni, ecco che allora apparirà evidente la strada che abbiamo percorso. Per renderci davvero conto del cambiamento dobbiamo adottare una prospettiva temporale più ampia. La stessa cosa accade alla scienza.

Il progresso scientifico è un enorme mosaico costituito da milioni di piccole tessere che ogni giorno, ogni mese e ogni anno sono aggiunte mano a mano dai ricercatori. Per vedere l’intero disegno, in continuo perfezionamento, e per capire quindi l’entità del progresso scientifico bisogna farlo da una certa distanza temporale. Un traguardo raggiunto oggi è una tessera che, insieme a quelle già poste e a quelle che lo saranno, contribuirà a costituire il disegno di domani, così come ciò che abbiamo adesso è il risultato di quello che è stato fatto in passato grazie alla ricerca.

Cosa ci aspetta nel prossimo anno? Sono moltissime ancora le sfide scientifiche ancora da vincere; solo per citarne alcune, un vaccino definitivo per Ebola, la tragedia umanitaria e sanitaria che la stessa rivista Science ha definito come il fallimento del 2014, nuove terapie per malattie attualmente difficili da trattare, una soluzione ai problemi di “come nutrire il pianeta” e delle disuguaglianze alimentari nel mondo, al centro anche dell’Esposizione Universale che nel 2015 avrà luogo proprio in Italia, a Milano.

Qualche sfida forse potrà essere vinta già nel 2015; il vaccino contro Ebola, per la cui realizzazione è stato determinante il lavoro di gruppi di ricerca italiani, è attualmente in fase di sperimentazione. Per altre invece ci vorrà ancora tempo, ma quando ci arriveremo, sarà stato grazie al continuo e quotidiano lavoro dei ricercatori nei laboratori di tutto il mondo.

Non dobbiamo quindi mai smetterla di sostenerli!

Buon anno a tutti!



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