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Neuroscienze
Donatella Barus
pubblicato il 19-12-2014

Ecco le svolte scientifiche del 2014



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Come ogni anno la rivista Science ha compilato la top ten delle conquiste memorabili. Citati gli studi su staminali e invecchiamento, la ricerca contro il diabete e l’ingegneria genetica

Ecco le svolte scientifiche del 2014

Cosa ricorderemo del 2014 che sta per finire? La prestigiosa rivista Science, come ogni dicembre, ha stilato la top ten delle svolte scientifiche. Il posto d’onore di avvenimento dell’anno spetta a Rosetta, la missione lanciata dall’Agenzia spaziale europea che per la prima volta ha portato una sonda sulla superficie di una cometa.Ma altri risultati da segnare sul calendario sono invece molto più vicini alla nostra salute.

 

CONTRASTARE L'INVECCHIAMENTO

Un filone di studio sorprendente riguarda i processi di invecchiamento. Lee Rubin e Amy Wagers, dell’Harvard Stem Cell Institute, hanno dimostrato l’effetto di ringiovanimento di una proteina presente nel sangue, il fattore di crescita GDF11. Già sperimentata in ambito cardiologico, ora la proteina, prelevata da animali più giovani e trasfusa in topi "anziani", ha mostrato di  migliorare le funzioni cerebrali e muscoloscheletriche. La speranza, dicono i ricercatori, è di poter avviare dei trial clinici su esseri umani entro tre-cinque anni. Doug Melton, co-direttore dell’Istituto, ha commentato: «Tutti ci chiediamo perchè da giovani eravamo più forti e mentalmente più agili. E questi studi indicano una possibile risposta: perchè avevamo più alti livelli della proteina GDF11. Ci sono pochi dubbi che, almeno negli animali, la proteina abbia una sorprendente capacità di ristabilire le funzioni di muscoli e cervello invecchiati». L’idea è piena di suggestioni (anche vampiresche), ma concreta: un team di neuroscienziati della Stanford University ha deciso di verificare su un piccolo gruppo di malati di Alzheimer l’effetto di trasfusioni di plasma da giovani donatori.

 

COPMBATTERE IL DIABETE

Menzionata da Science anche la ricerca contro il diabete: quest’anno dopo più di un decennio di tentativi si è arrivato a produrre cellule del tutto simili alle cellule beta del pancreas, che producono insulina e che nei malati di diabete di tipo 1 non funzionano (ne avevamo parlato qui). Due gruppi di ricerca hanno elaborato due diversi metodi per convertire delle cellule staminali embrionali o delle cellule adulte riprogrammate. E’ ancora presto per pensare di trapiantarle in pazienti diabetici, ma secondo gli esperti siamo di fronte a opportunità mai viste di comprendere e curare una malattia in forte aumento, che solo in Italia colpisce più di 300.000 persone.

 

ESPANDERE L'ALFABETO GENETICO

Fra le svolte dell’anno va inclusa anche la creazione del primo essere vivente con un alfabeto genetico ampliato: un batterio ingegnerizzato il cui DNA è composto da combinazioni di 6 basi azotate al posto delle quattro presenti in ogni essere vivente sul pianeta. La coppia X-Y è stata aggiunta alle coppie “naturali”  G-C e T-A (guanina-citosina e timina-adenina). Questo batterio, hanno spiegato gli esperti, non è in grado di sopravvivere al di fuori del laboratorio, ma può essere utile per progettare e produrre proteine formate da aminoacidi non esistenti in natura.  

Gli autori della rivista non si sono dimenticati di citare anche il fallimento dell'anno: la risposta all'epidemia di ebola in Africa occidentale. Nè di indicare la direzione da tenere d'occhio per il futuro: l'immunoterapia combinata.


@donatellabarus 

Donatella Barus
Donatella Barus

Giornalista professionista, dirige dal 2014 il Magazine della Fondazione Umberto Veronesi. E’ laureata in Scienze della Comunicazione, ha un Master in comunicazione. Dal 2003 al 2010 ha lavorato alla realizzazione e redazione di Sportello cancro (Corriere della Sera e Fondazione Veronesi). Ha scritto insieme a Roberto Boffi il manuale “Spegnila!” (BUR Rizzoli), dedicato a chi vuole smettere di fumare.


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