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Alimentazione

Diabete in Italia: dopo vent’anni gli uomini più colpiti delle donne

Dal 2003 al 2023 i casi di diabete tra gli uomini sono aumentati del 56% e tutte le fasce d’età sono interessate. Un fenomeno che riflette stili di vita a rischio e disparità socioeconomiche

In Italia il diabete continua a crescere, ma con una novità significativa: oggi sono gli uomini, più delle donne, a esserne colpiti. Secondo i più recenti dati diffusi dall’Istat, la prevalenza maschile si registra in tutte le fasce d’età a partire dai 45 anni, segnando un’inversione rispetto a vent’anni fa.

I DATI DOPO VENT’ANNI

Nel 2003, infatti, il diabete interessava il 13,1% degli uomini e il 14,9% delle donne. Secondo i dati Istat contenuti nel Report “DATI IN ITALIA: dati, disuguaglianze, azioni”, presentato durante il 18° Italian Barometer Diabetes Summit, nel 2023 le percentuali sono salite rispettivamente al 20,5% e al 15,6%. Il divario si fa più netto nella fascia 65-74 anni, dove il 19% degli uomini convive con la patologia contro il 12,2% delle donne.
Complessivamente, oggi il 6,9% degli uomini e il 5,7% delle donne adulte soffre di diabete.

Tra le cause principali di questa crescita, spiccano sovrappeso, obesità e sedentarietà, più diffuse nel genere maschile. Il 21,8% delle persone che presentano entrambe queste condizioni risulta affetto da diabete.

DIABETE IN AUMENTO COSTANTE

In Italia si stima che le persone con diabete siano circa 3,7 milioni, pari al 6,3% dell’intera popolazione e al 7,7% di quella adulta. La prevalenza cresce fortemente con l’età, raggiungendo il 15,5% tra i 65-74enni e superando il 20% tra gli over 85. Tuttavia, l’aumento non è dovuto soltanto all’invecchiamento della popolazione: anche standardizzando per età, i casi sono cresciuti del 27% rispetto all’inizio degli anni 2000.

«Non si tratta di un fenomeno attribuibile soltanto all’invecchiamento demografico», spiega Francesco Maria Chelli, Presidente dell’Istat.
«I tassi standardizzati mostrano un incremento significativo, a conferma di una patologia che si radica sempre più nella nostra società. Il fatto che il diabete inizi a manifestarsi già tra i giovani adulti costituisce un campanello d’allarme che richiama all’importanza della prevenzione e degli stili di vita salutari. Le disuguaglianze educative, economiche e territoriali delineano scenari complessi che richiedono politiche pubbliche inclusive».

GLI ALLEATI DEL DIABETE

«È noto che il rischio di sviluppare il diabete aumenta in presenza di obesità e che le due malattie sono spesso correlate», sottolinea Roberta Crialesi, dirigente del Servizio Sistema integrato salute, assistenza, previdenza e giustizia dell’Istat.
«La percentuale di persone sedentarie con diabete è del 12,5%, rispetto al 7,7% tra chi conduce una vita attiva. Ancora più netto il divario tra chi ha o meno obesità: 17,4% contro 9,3%. Il quadro più critico riguarda chi è sia obeso che sedentario, dove la quota di persone con diabete raggiunge il 21,8%».

PREVENZIONE E CONSAPEVOLEZZA

Il diabete può portare complicanze gravi a carico di cuore, reni, occhi, nervi e cervello. «Per ridurre il rischio è fondamentale prevenire la malattia attraverso uno stile di vita sano e garantire una diagnosi tempestiva», commenta Paolo Sbraccia, Presidente della Italian Barometer Diabetes Observatory Foundation.
«L’IBDO Foundation vuole accrescere la consapevolezza dei cittadini, promuovendo la prevenzione e il controllo della malattia, che dipendono in gran parte dall’impegno dei singoli negli stili di vita e nella diagnosi precoce».

Anche a livello globale la tendenza è in crescita: «La prevalenza del diabete è aumentata dal 7% nel 1990 a oltre il 14% nel 2022», scrive nella prefazione del Report Nathan Levialdi Ghiron, Rettore dell’Università di Roma Tor Vergata. «Preoccupante è il fatto che quasi la metà dei casi rimangano non diagnosticati. Il diabete di tipo 2 rappresenta circa il 90% dei casi in Italia e colpisce sempre più anche adolescenti e giovani adulti».

L’IMPEGNO DELLE ISTITUZIONI

«In un tempo in cui le fragilità e le vulnerabilità sono sempre più acute, il ruolo delle istituzioni non può essere rinviato», dichiara Roberto Pella, Presidente dell’Intergruppo Parlamentare Obesità e Diabete.
«Il diabete non è solo un tema sanitario, ma un banco di prova per una maggiore giustizia sociale e sostenibilità dei nostri sistemi».
La Sen. Daniela Sbrollini sottolinea come «solo attraverso nuovi sviluppi, alleanze e un rinnovato impegno collettivo potremo costruire un Paese più equo e attento ai cittadini più fragili».

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