Dona ora
Pediatria

Come proteggere i bambini dalle zecche?

Guida pratica per prevenire, individuare e rimuovere le zecche in sicurezza

Con l’estate e le gite all’aria aperta, cresce anche la necessità di fare attenzione alle zecche. Questi piccoli parassiti, attivi soprattutto nei mesi caldi, vanno individuati e rimossi correttamente per evitare inutili rischi.
La prevenzione e la corretta informazione restano gli strumenti più efficaci per proteggere adulti e bambini, e per sapere come intervenire in caso di morso.

Ne abbiamo parlato con la dottossa Maria Rosaria Marchili, responsabile UOS Pediatria ad Alta complessità assistenziale dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.

Cosa sono le zecche?

Le zecche sono degli insetti artropodi appartenenti alla classe degli aracnidi, come i ragni e gli scorpioni. Sono parassiti ematofagi, si nutrono cioè di sangue, di dimensioni variabili, da pochi millimetri a un centimetro. Si trovano principalmente in zone boschive, pascoli, prati incolti o comunque con erba alta.

Non saltano né volano, ma attendono su cespugli o fili d’erba il passaggio di un animale o di una persona per attaccarsi. Cercano zone umide e calde dove la pelle è più sottile: dietro le orecchie, tra i capelli, sotto le ascelle, inguine, ombelico e dietro le ginocchia. Il morso non si avverte, perché la saliva della zecca contiene sostanze anestetiche. Proprio questo elemento può rendere la loro presenza di difficile individuazione. Le zecche sono più comuni da primavera inoltrata fino all’autunno, con un picco nei mesi estivi. In inverno tendono a interrarsi per proteggersi dal freddo.

Come prevenirle?

Le principali indicazioni riguardano l’abbigliamento, i comportamenti e la cura degli animali domestici.

Abbigliamento consigliato

  • Pantaloni lunghi infilati nei calzini o negli scarponcini
  • Evitare sandali
  • Magliette a maniche lunghe
  • Colori chiari (più facile individuare la zecca)
  • Tessuti lisci e tecnici, non pelosi o porosi
  • Cappello, se si cammina in zone con vegetazione sopraelevata

Comportamenti utili

  • Camminare al centro dei sentieri, evitando contatti con erba alta
  • Non sedersi direttamente sul prato: usare un telo, da scuotere dopo l’uso
  • Preferire le ore più asciutte della giornata
  • Non toccare foglie, rami o tronchi caduti (potenziali ricettacoli)
  • Utilizzare repellenti specifici per età pediatrica da applicare sulla pelle o sugli indumenti. I più efficaci contengono permetrina, ottimi da spruzzare su scarpe, pantaloni e zaini qualche ora prima dell’uso.

Controlli post-escursione

Dopo una giornata all’aperto:

  • Lavare gli indumenti a 40–60 °C
  • Controllare tutto il corpo, soprattutto ascelle, inguine, dietro le orecchie, collo, ombelico, cuoio capelluto
  • Fare una doccia subito, utile anche per rimuovere eventuali zecche non ancora attaccate

E gli animali domestici?

I cani, in particolare, possono portare zecche in casa. Le zecche si nascondono facilmente nel pelo, soprattutto tra le dita delle zampe o nelle orecchie. Per questo è importante usare collari antiparassitari o trattamenti indicati dal veterinario, e controllarli ogni volta che rientrano da una passeggiata.

Cosa fare se trovi una zecca

La prima regola è quella di non usare rimedi della nonna come acetone, alcool, olio o calore. Questi metodi irritano l’animale e aumentano il rischio di trasmissione di agenti patogeni.

Per una rimozione corretta:

  • Usare una pinzetta a punta fine, afferrare la zecca il più vicino possibile alla pelle
  • Eseguire una lieve trazione con movimento rotatorio, senza schiacciare il corpo
  • In alternativa: kit monouso per rimozione (tipo forchettina in plastica)

Dopo la rimozione:

  • Lavare con acqua calda e sapone
  • Disinfettare la zona con prodotti trasparenti, che non impediscano il monitoraggio della zona. Le salviette disinfettanti sono un’alternativa pratica ed efficace
  • Segnare la data e monitorare la zona per 30 giorni

Quando preoccuparsi?

Non tutte le zecche sono infette. Inoltre, la trasmissione avviene solo se la zecca resta attaccata per almeno 24-48 ore. Per questo è fondamentale una rimozione tempestiva. Resta importante essere attenti ai sintomi nei giorni successivi a un contatto con la zecca, anche se rimossa.

Sintomi da osservare sono:

  • Eritema a bersaglio (cerchio rosso con centro più chiaro)
  • Febbre, brividi, dolori muscolari o articolari
  • Linfonodi ingrossati, mal di testa, rigidità del collo

In questi casi, è necessario consultare un medico. L’antibiotico viene prescritto solo se ci sono sintomi o in caso di rischio elevato, non in modo automatico.

Quali malattie possono essere trasmesse dalle zecche?

Le zecche possono trasmettere malattie infettive anche gravi, ma per fortuna molto raramente. Le principali sono la Malattia di Lyme (borreliosi), l’Encefalite da zecche (TBE) e la Rickettsiosi, una febbre esantematica trasmessa da zecche che possono vivere anche su animali da pascolo come pecore o mucche. In Italia si stimano ogni anno circa 10.000 segnalazioni legate a punture di zecca o infezioni trasmesse da questi parassiti. La maggior parte dei casi non evolve in malattia, ma è comunque importante conoscere i rischi e agire in modo corretto.


Le zecche non devono diventare fonte di ansia, né portarci a rinunciare a una passeggiata in campagna o in montagna. Ma non devono nemmeno essere sottovalutate. Prevenzione, attenzione ai comportamenti e sorveglianza post-esposizione sono strumenti semplici ma efficaci.

Fai una donazione regolare

Dona ora per la ricerca sui tumori nei bambini

Frequenza di donazione
Importo della donazione