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Di Donato Marzia

Progetti

Nuovi bersagli molecolari nel microambiente del carcinoma prostatico

Anno2019
  • DoveUniversità degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, Napoli
  • Durata12 mesi
  • Area di ricercaNon definito

Il carcinoma prostatico (PCa) origina da cellule epiteliali diventate cancerose, ma contiene anche cellule stromali come i fibroblasti associati al carcinoma (CAF), che insieme creano un microambiente in cui le cellule tumorali proliferano e invadono.

Una proteina chiave per lo sviluppo del PCa è il recettore degli androgeni (AR) che lega tutti gli ormoni steroidi come il DHT, il testosterone e il progesterone. Recentemente AR è stato scoperto anche nei CAF: qui, interagendo con una proteina chiamata Filamina A, i CAF sembrano promuovere l’invasività del le cellule tumorali.

Obiettivo del progetto sarà sperimentare una nuova molecola, il peptide Rh, capace di inibire il legame tra Filamina A e AR nei fibroblasti associati al carcinoma. Nel progetto verrà valutata l’efficacia di questa molecola prelevando campioni da 50 pazienti con PCa a diverso grado di malignità: nello specifico, verrà valutata la capacità di Rh di bloccare l’invasività dei CAF e delle cellule epiteliali cancerose, oltre che l’interazione tra queste due componenti (cioè il tumore e il suo microambiente).

I risultati potranno aprire la strada a ulteriori studi e allo sviluppo di applicazioni terapeutiche per il carcinoma prostatico.

 

Dove svilupperà il progetto:

Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, Napoli

Il ruolo degli esosomi nella progressione del cancro prostatico

Anno2020
  • Dove 
  • Durata12 mesi
  • Area di ricercaNon definito

La progressione e lo sviluppo del carcinoma prostatico sono dovuti alle interazioni tra il tumore e i fibroblasti associati al carcinoma (CAFs), cellule
che si ritrovano nel microambiente che circonda la neoplasia. I CAFs sono in grado di “comunicare” e trasmettere informazioni alle cellule tumorali grazie a piccole vescicole che trasportano RNA e proteine, chiamate esosomi.

Obiettivo del progetto sarà isolare gli esosomi prodotti dai CAFs derivanti da pazienti con carcinoma prostatico a diverso grado di malignità. Le vescicole saranno poi messe a contatto con linee cellulari di tumore della prostata, per valutare gli effetti sulla proliferazione e invasività delle cellule tumorali. Verrà inoltre valutata la capacità di alcune molecole (precedentemente identificate) di interferire con l’invasività e la proliferazione indotte dagli esosomi.

I risultati del progetto potrebbero dare indicazioni utili alla pratica clinica, come lo sviluppo di test per la diagnosi precoce, diventando così un valido strumento diagnostico. 

Dove svilupperà il progetto: 

Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, Napoli

 

Dove svilupperà il progetto: