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Attività fisica: come scegliere gli esercizi giusti per ogni tumore

Secondo i risultati di un sondaggio condotto in Italia su 320 pazienti oncologici solo il 4% raggiunge i livelli raccomandati di attività fisica. Una percentuale poco confortante, che non mostra differenze significative tra uomini e donne e nelle diverse fasce di età. Con il passare degli anni si modifica però il tipo di attività fisica svolta: negli over 65 si osserva un aumento delle attività leggere e una riduzione di quelle a intensità moderata o vigorosa  rispetto ai più giovani. Di fronte alle evidenze scientifiche che mostrano i grandi benefici dell’attività fisica anche dopo la diagnosi di tumore, viene da chiedersi come mai siano così pochi i pazienti oncologici sufficientemente attivi. Le ragioni vanno ricercate sia tra quelle condivise dalla popolazione generale, come la scarsa motivazione o la mancanza di tempo, sia  nelle  conseguenze della malattia e del successivo trattamento, come la fatica cronica, il dolore o le variazioni di peso. Inoltre, anche la paura di muoversi in modo non corretto, o di influire negativamente sul percorso di cura, possono influenzare le scelte legate all’attività fisica. Per tutte queste ragioni è importante confrontarsi con il proprio medico oncologo o con professionisti esperti per identificare le attività più adatte in base al tipo di tumore, al tipo di trattamento in corso e alle proprie condizioni di salute generali.

Le indicazioni generiche

Sebbene gli esperti raccomandino di mantenersi attivi anche durante i trattamenti oncologici, dopo la diagnosi è fondamentale prendere alcune precauzioni quando ci si dedica all’attività fisica:

  • Evitare le superfici irregolari o instabili che potrebbero far cadere e indossare calzature adeguate .
  • In caso di esercizio all’aperto, trovare un luogo sicuro e ben illuminato.
  • Fare attività in compagnia o assicurarsi che qualcuno sappia dove vi trovate in caso di necessità.Se si è particolarmente a rischio di infezioni è meglio evitare, almeno temporaneamente, le palestre pubbliche e i luoghi affollati.
  • Se si desidera praticare nuoto o altre attività in acqua durante i trattamenti di radioterapia è importante prestare attenzione alla presenza di eventuali irritazioni cutanee o piaghe: in questi casi l’attività acquatica potrebbe essere sconsigliata. È sempre opportuno chiedere al radioterapista.
  • In presenza di metastasi alle ossa, che aumentano il rischio di fratture, è opportuno evitare sport di contatto o esercizi che implicano torsioni eccessive.
  • In caso di neuropatia periferica, ovvero la perdita di sensibilità e il formicolio o il bruciore soprattutto alle estremità degli arti, si consiglia di scegliere esercizi ad hoc come rotazioni delle dita, cerchi con le caviglie, sollevamenti/allungamenti dei polpacci, ecc. a minor rischio di trauma,
  • La presenza di una stomia e la presenza della relativa sacca non rappresenta in linea di massima una controindicazione all’attività fisica, ma potrebbe creare disagi e complicare alcuni movimenti. Meglio evitare sport di contatto troppo violenti e utilizzare sempre protezioni adeguate.

Indicazioni mirate per specifici tumori

Numerosi studi hanno messo in luce i benefici dell’attività fisica su diversi tipi di tumore, da quelli del distretto testa-collo a quelli ginecologici come neoplasia di endometrio e ovaio, sottolineando anche l’importanza di adeguare il movimento alle caratteristiche della persona e della malattia. Le variabili da tenere in considerazione sono molte e molto diverse tra loro e di conseguenza non è semplice descrivere il programma migliore per ciascun tumore.

Riportiamo di seguito alcune indicazioni più specifiche per tre delle neoplasie più diffuse (tumore della mammella, della prostata e del colon-retto), fermo restando che, anche in questi casi è fondamentale confrontarsi con specialisti prima di iniziare l’attività.

Tumore della mammella

  • Attività aerobiche: nuoto, ballo, ginnastica dolce, bicicletta, fit walking o nordic walking per 3-5 volte a settimana per 20-60 min/giorno.
  • Il pilates si associa a una riduzione del rischio di osteoporosi e, assieme allo yoga, anche a un potenziamento dei muscoli del tronco (il cosiddetto “core”), portando di conseguenza a un miglioramento della postura e dell’equilibrio.
  • Esercizi di forza: sia a corpo libero che (opzione preferita se non controindicata dal medico) con i pesi. Questo tipo di attività aiuta a prevenire osteoporosi e perdita della massa muscolare (sarcopenia). Si consiglia di svolgere questi esercizi almeno 2-3 volte alla settimana a intensità moderata.
  • Lo stretching e gli esercizi di mobilità articolare e rinforzo muscolare aiutano a riprendere la funzionalità del braccio in caso di linfedema dopo rimozione dei linfonodi.

Tumore della prostata

  • Attività aerobiche: camminata, corsa, nuoto, bicicletta, nordic walking.
  • Esercizi di forza: esercizi che coinvolgano i gruppi muscolari di arti superiori e inferiori e del tronco, da svolgere almeno 2 volte alla settimana ad intensità moderata. I dati mostrano lo svolgimento di questi esercizi, con o senza l’aggiunta di attività aerobica, porta a importanti miglioramenti della massa muscolare già dopo 3 mesi.
  • Attività come tai-chi, yoga e stretching sono consigliate per migliorare la flessibilità e la coordinazione e l’equilibrio e ridurre di conseguenza il rischio di caduta. Questi esercizi dovrebbero essere eseguiti almeno tre volte a settimana.
  • Inserire nel programma di attività anche esercizi per il pavimento pelvico è utile in particolare per i pazienti sottoposti a intervento chirurgico per migliorare il controllo sfinterico.

Tumore del colon-retto

  • Attività aerobiche: camminata, bicicletta (o cyclette), nordic walking
  • Esercizi di forza: esercizi a carico naturale (senza pesi) per le persone più debilitate (es. piegamenti delle gambe e delle braccia, alzate dalla sedia, ecc) oppure esercizi con attrezzi classici come fasce elastiche, manubri e cavigliere. Vanno bene in alternativa anche pesi “fatti in casa” come bottigliette riempite di acqua.
  • Gestione della stomia: nel caso del tumore del colon-retto deve essere posta particolare attenzione a questo aspetto, che non rappresenta di per sé una controindicazione assoluta al movimento. Per svolgere attività fisica in sicurezza si possono utilizzare cinture specifiche per stomia, biancheria intima a vita alta, indumenti compressivi, o medicazioni impermeabili, oltre a proteggere la sacca e l'addome, possono aiutare a rimuovere alcune delle barriere all'esercizio fisico, per esempio permettendo alcune attività come il nuoto.
  • Sono utili gli esercizi di rinforzo dei muscoli del tronco (“core”), possibilmente associati a una respirazione corretta e sotto la guida di uno specialista.
  • Sono controindicate le attività potenzialmente dannose per la sacca, come gli sport di contatto.

NOTA BENE: Le informazioni contenute in questa pagina non sostituiscono il parere e le spiegazioni del tuo medico.

fonti
  • American Cancer Society. Physical Activity and the Person with Cancer. Marzo 2022
  • Cancer Research UK. Exercise and cancer. Maggio 2025
  • Dana-Farber Cancer Institute. Tips for Exercising During and After Cancer Treatment
  • Ministero della Salute. Linee di indirizzo sull’attività fisica. Revisione delle raccomandazioni per le differenti fasce d’età e situazioni fisiologiche e nuove raccomandazioni per specifiche patologie. 2021
  • 16° Rapporto sulla condizione assistenziale dei malati oncologici. 2024
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