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Cardiologia
Serena Zoli
pubblicato il 08-07-2022

Caldo e cardiopatie: i nuovi rischi della "nuova" estate



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Come affrontare il caldo record con problemi cardiovascolari? Un decalogo degli esperti

Caldo e cardiopatie: i nuovi rischi della "nuova" estate

Caldo, viaggi, attività fisica e viaggi da gestire: l’estate richiede qualche cautela, soprattutto per i cardiopatici. “Un’estate al mare, voglia di mollare” potrebbe essere la variazione di una canzone famosa perché l’estate è sempre stata il tempo della spensieratezza, del lasciarsi andare alla piacevolezza del caldo. Ma è ancora così? Con le variazioni climatiche incombenti, sta passando da stagione scacciapensieri a stagione di cui preoccuparsi. Il caldo continua a segnare record su record, ma il nostro organismo per adattarsi ai gradi cui eravamo abituati ci ha messo decine di migliaia di anni, ha ricordato il professor Massimo Volpe, presidente della Siprec, Società italiana per la Prevenzione cardiovascolare.

LE ESTATI DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO

Non potendo contare sui tempi lunghi dell’evoluzione, dobbiamo ricorrere a nuovi e sani comportamenti per affrontare gli sbalzi di temperature ed umidità che ci presentano le nuove “ombre” della bella stagione. Sempre il professor Volpe, ordinario di Cardiologia all’Università La Sapienza di Roma e specializzato nelle malattie dell’apparato cardiovascolare, fa presente che «rispetto ai passati decenni è aumentata la forza dei raggi ultravioletti, sono cresciuti il caldo e l’umidità e questi fenomeni possono avere effetti molto nocivi sul nostro organismo, a partire dall’ambito cardiovascolare, sia per chi assume farmaci specifici sia per chi non ne assume».

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IL DECALOGO PER I CARDIOPATICI

Per aiutarci a entrare in sintonia con le nuove condizioni estive. al mare, in montagna, ma anche in città e campagna, la Siprec ha messo a punto una sorta di decalogo delle norme fondamentali cui attenerci per restare in salute. Particolare attenzione a queste direttive dovrebbero prestare le persone che hanno problemi cardiovascolari: se si stanno curando con medicine apposite, potrebbero trovarsi nella condizione di dover cambiare il dosaggio (sempre consultando il medico che le ha prescritte).

  1. Punto di partenza: il caldo dilata le arterie (vasodilatazione) e da qui discendono vari fattori. La pressione sanguigna si riduce perché il sangue, diciamo, ha più spazio dove passare e così non fa o fa meno pressione” sulle pareti delle arterie. A questo si aggiunge l’effetto della sudorazione che porta alla perdita di liquidi e di elettroliti. Per essere chiari, gli elettroliti (al singolare elettrolita) si acquisiscono con l’alimentazione e generalmente vengono indicati come sali minerali. In realtà gli elettroliti sono importanti poiché tramite la loro carica elettrica permettono di: mandare impulsi nell'organismo per facilitare l'assorbimento delle sostanze nutritive e l'eliminazione dei prodotti di scarto. Assicurano l'equilibrio osmotico. Il calo della pressione può causare improvvisi “fenomeni ipotensivi” quali forte debolezza, stati lipotimici quando non, in qualche caso, vere e proprie sincopi. Spieghiamo: la lipotimia, anche detta pre-sincope, è una condizione caratterizzata da una sensazione di imminente perdita di coscienza e di debolezza, tale da rendere difficile mantenersi in piedi e rischiare quindi una caduta al suolo; essa, tuttavia, non è sempre seguita dalla perdita di coscienza vera e propria (sincope). I comportamenti per prevenire queste situazioni consistono nel bere molto e frequentemente, nel cercare di non esporsi troppo al caldo, soprattutto al mare dove il passaggio rapido dal calore della spiaggia all’immersione in acqua può provocare un rapido viraggio dalla vasodilatazione alla vasocostrizione determinando conseguenze pericolose sia nei pazienti cardiopatici sia in quelli sani. La stessa prudenza deve farci astenere dal passare repentinamente dal caldo ad ambienti con aria condizionata da freezer.
  2. Lo sport fa sempre bene, si dice. Non in spiaggia a mezzogiorno, per esempio. Ridurre le attività fisiche solite se sono intense, dosandole in base alle condizioni climatiche del momento. Analogamente si deve avere prudenza nel salire in montagna nelle ore più calde.
  3. Covid è ancora tra noi per cui ci sono anche le mascherine. Tuttora raccomandate in ambienti chiusi e affollati. Ma col tanto caldo e il tanto sudare la benda in faccia può accentuare problemi di respirazione ed esporre in particolare le persone cardiopatiche a crisi respiratorie o lipotimie a causa di un ridotto apporto di sangue ossigenato al cervello, dal calo della pressione e dell’ossigenazione scarsa in ambienti umidi e affollati. Allora si è esentati dall’uso della mascherina? No, rispondono implacabili i medici, si deve piuttosto essere consapevoli delle proprie limitazioni per cui fare attenzione agli sforzi richiesti dal salire le scale, dallo stare a lungo in piedi e così via. E’ sempre questione di adattare i nostri comportamenti, tenere un corretto stile di vita personale.
  4. Ed eccoci ai farmaci: n.1 Se cambiano le condizioni esterne, non sempre possono restare immutabili le medicine. Quanti hanno la pressione alta e prendono farmaci anti-ipertensivi possono dover abbassare il dosaggio se la pressione è calata per il caldo o addirittura sospenderla per un certo tempo se è troppo bassa. Ma guai al fai-da-te: queste manovre vanno concordate con il medico curante. Se questi è in ferie e irraggiungibile, consultare un medico sul posto. In ogni caso misurate la pressione più di frequente del solito.
  5. Ora i farmaci: n. 2. Ci sono persone in cura con diuretici. Poiché già con la sudorazione si perdono liquidi e sali, nei pazienti con ipertensione e scompenso cardiaco si rischia di incorrere in disidratazione e perdita di elettroliti. E’ opportuno, allora, rimodulare la terapia con i diuretici sempre d’accordo col medico.
  6. Fondamentale per un’alimentazione sana ed equilibrata, a prescindere dalle terapie che si seguono, è assumere adeguate quantità di elettroliti. Occorre dare spazio in tavola a frutta e verdura che contengano potassio, calcio, magnesio.
  7. Suggerimenti per la montagna. Nelle persone cardiopatiche l’altitudine provoca una riduzione dell’ossigenazione del sangue, Le precauzioni impongono innanzitutto di non superare i 1.000-1.200 metri. Nel salire fare soste di qualche ora ogni 500-600 metri. Nei primi giorni evitare attività fisica per permettere al sistema circolatorio e al sistema emopoietico di adattarsi all’altitudine. Emopoietico significa creatore di sangue, dal greco aìma sangue e poiéo faccio, creo. Il sistema emopoietico è composto dall'insieme degli organi che si occupano della produzione dei cosiddetti elementi cellulari del sangue: globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Tale produzione è assicurata durante lo sviluppo embrionale dalla milza, dal fegato e dal midollo osseo.
  8. L’alimentazione: vale la regola generale che deve essere leggera e “colorata”, vale a dire con molta frutta e verdura, che consentono anche una digestione più veloce. Questo va a favore anche di una costante idratazione che può essere integrata con bevande con un contenuto più alto di ioni tipo spremute di arancia e succhi di frutta che permettono di avere, insieme, liquidi, carboidrati e potassio.
  9. Attenti a non partire senza l’adeguata scorta di farmaci o di prescrizioni mediche e non lasciatevi distrarre dalle vacanze per abbandonare una rispettosa aderenza terapeutica. Pillole e gocce vanno prese sempre e all’ora giusta.
  10. Per le persone con cardiopatie bisogna evitare soggiorni in luoghi troppo isolati e lontani dai presidi sanitari.

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Serena Zoli
Serena Zoli

Giornalista professionista, per 30 anni al Corriere della Sera, autrice del libro “E liberaci dal male oscuro - Che cos’è la depressione e come se ne esce”.


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