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Cardiologia
Fabio Di Todaro
pubblicato il 18-09-2017

Dieta e attività fisica sono alleati nella gestione dell'asma



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Benefici confermati tanto nei bambini quanto negli adulti. Previene l'aumento di peso corporeo che spesso è la causa del peggioramento dei sintomi dell'asma

Dieta e attività fisica sono alleati nella gestione dell'asma

Nella mente di molti pazienti, soprattutto di chi ha ricevuto da poco la diagnosi, l'attività sportiva è nemica dell'asma. Ma la realtà, come spesso accade, è ben diversa rispetto alle convinzioni più diffuse. Praticare sport è non soltanto possibile per gli asmatici, quasi tre milioni soltanto in Italia, ma spesso pure consigliato. Non di rado infatti i sintomi della malattia tendono ad attenuarsi, se nell'arco di una settimana ci si riesce a ritagliare qualche ora per l'attività fisica.


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SINTOMI ATTENUATI CON DIETA E SPORT

L'ultima conferma, a riguardo, è giunta da uno studio presentato nel corso del congresso della Società europea di medicina respiratoria, appena conclusosi a Milano. A vergarlo un gruppo di ricecatori danesi, del Bispebjerg University Hospital di Copenhagen. Le conclusioni del lavoro sono chiare. Lo sport è un alleato nella gestione dei sintomi dell'asma: quali la dispnea e il dolore toracico. E i benefici sono tanto più evidenti quanto più all'attività fisica risulta abbinata una dieta varia ed equilibrata. Un messaggio che fa il paio con quello diffuso già in passato relativamente alla popolazione pediatrica. In questo caso, invece, il campione dello studio era rappresentato da un gruppo di pazienti adulti asmatici normopeso. I 149 pazienti coinvolti sono stati inseriti in quattro gruppi. Escluso quello di controllo, i membri del primo hanno dovuto aderire a una dieta ricca in proteine e con alimenti a basso indice glicemico, quelli del secondo sono stati chiamati a effettuare attività fisica di gruppo tre volte alla settimana, gli appartenenti all'ultimo hanno abbinato la pratica sportiva alla dieta equilibrata (con almeno sei porzioni di frutta al giorno). Il monitoraggio è durato due mesi, durante i quali ai pazienti è stato chiesto di tenere aggiornato un diario con i sintomi accusati e il livello di qualità della vita registrata.

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Trascrizione

TANTI GLI ATLETI CON L'ASMA

Sebbene la funzionalità polmonare non sia variata al termine del periodo di osservazione, entrambi i parametri sono risultati più soddisfacenti nell'ultimo gruppo: quello che per due mesi aveva seguito uno schema alimentare definito praticando sport tre volte alla settimana. Progressi significativi, ma comunque inferiori, sono stati osservati anche nei pazienti degli altri due gruppi. Nessuno invece tra coloro i quali erano finiti nel gruppo di controllo. La prova evidente, secondo i ricercatori, di «come lo sport, anche se ad alta intensità, possa essere praticato dalle persone asmatiche non obese»: come peraltro dimostrano le esperienze della nuotatrice Federica Pellegrini, del fondista Haile Gebreselassie, del ciclista Mario Cipollini e del calciatore David Beckham


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SPORT: MEGLIO SE ALL'ARIA APERTA

«La sedentarietà incide negativamente favorendo sovrappeso e obesità negli anni successivi, mentre il movimento aiuta anche la terapia perché potenzia la muscolatura e facilita la respirazione - chiosa Giorgio Piacentini, ordinario di pediatria all’Università di Verona e presidente della Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili -. Un tempo con una diagnosi di asma si sconsigliava l’attività sportiva per evitare l’asma da sforzo. Ora, invece, la sosteniamo perché il regolare esercizio fisico protegge dal peggioramento della malattia, mentre la sedentarietà favorisce l'insorgenza del sovrappeso e dell'obesità. In più fare attività all’aria aperta a produrre vitamina D, che è di per sé un fattore protettivo sull’asma». 

Fabio Di Todaro
Fabio Di Todaro

Giornalista professionista, lavora come redattore per la Fondazione Umberto Veronesi dal 2013. Laureato all’Università Statale di Milano in scienze biologiche, con indirizzo biologia della nutrizione, è in possesso di un master in giornalismo a stampa, radiotelevisivo e multimediale (Università Cattolica). Messe alle spalle alcune esperienze radiotelevisive, attualmente collabora anche con diverse testate nazionali ed è membro dell'Unione Giornalisti Italiani Scientifici (Ugis).


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